Non saprei spiegare come, fatto sta che dopo aver montato a neve ferma due albumi inseguendo l’idea di dolci nuvole di meringa, mi sono rivolta alla spatola è ho ridisegnato le mie intenzioni. Ecco cosa ho fatto: ho spianato la mia meringa perché diventasse qualcos’altro, qualcosa di nuovo o insolito, così giusto per provare… ed è venuta fuori una meringa salata.
La particolarità dell’esperimento è stato sicuramente conferito dalle spezie e il risultato si è rivelato piacevole e originale per un aperitivo agrodolce. Ma facciamo un passo indietro: dopo aver spianato la mia meringa sulla placca da forno, ho scelto una spezia recente della mia collezione: il sumak. Si tratta di una spezia granulosa e umida dal colore rosso intenso e dalla distintiva sapidità acidulata: mi è piaciuto sperimentarla non solo per bilanciare l’impasto zuccherino della meringa ma anche per conferirle un aspetto più rustico di ‘crostino’ salato. Per rinforzare la sapidità del sumak ne ho spolverato un po’ anche sulla superficie delle sfoglie di meringa insieme ad una manciata di semi di sesamo per un effetto più ‘croccante’. Due ciuffetti di finocchietto selvatico qua e là e non mi è rimasto altro che attendere i lunghi tempi di cottura della meringa, scrutando i risultati nella mia immagine riflessa nel vetro del forno. Ho scoperto che la dolcezza di una meringa difficilmente si sottomette all’idea del salato, tuttavia è valsa la pena sperimentare il matrimonio misto tra certi ‘zuccherini’ di tradizione francese e le spezie del medio Oriente. Non mancheranno a questo punto prossime meringhe al curry, alla paprica o alla curcuma come ‘salatini’ eterei per un aperitivo diverso del solito.
Ricetta: variazione dal tema di Alisa Morov “Meringhe.Dolci+salate”
Ingredienti: 2 albumi a temperatura ambiente; 80 gr di zucchero semolato fine; 2 cucchiaini di sumak più un po’; un pizzico di aglio in polvere; ¼ di sale; 2 cucchiaini di semi di sesamo; finocchietto selvatico fresco (facoltativo).
Procedimento: preriscaldare il forno a 90°C. Rivestire una placca con carta da forno. Montare gli albumi a neve ben ferma e aggiungere lo zucchero gradatamente, fino ad ottenere una consistenza liscia e brillante. Aggiungere aglio in polvere, sale e sumak e sbattere il preparato per altri 20-30 secondi. Con una spatola, stendere metà del composto sulla placca in modo da formare un rettangolo di 22 cm di lunghezza per 10- 12 cm di larghezza. Ripetere l’operazione con il resto della meringa. Cospargere le ‘focacce’ piane così formate con i rametti di finocchietto e spolverarvi altro sumak e semi di sesamo. Cuocere nel forno preriscaldato per 1h 30’ finché le meringhe non risulteranno secche al tatto. Lasciar raffreddare per 5’ prima di staccarle dalla carta forno con una spatola. Conservare in uno spazio asciutto o in un recipiente a chiusura ermetica che le isoli dall’umidità. La presenza del sale in questa preparazione ne mina la conservazione per più giorni, ma questo in base ai differenti punti di vista per me è stato un buon pretesto per consumarle il prima possibile!
Te le devo copiare subito!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Ho un barattolino di Sumac e non so mai come usarlo 🙁 Grazie Laura!!
Francesca
Sai allora cosa devi provare e sono sicura ti piacerà, oltre al fatto che è anche periodo?Si tratta di un’insalata tiepida di pomodorini appena scottati al forno o in padella e lenticchie lessate ma al dente e una spolverata di sumak. Un bacio grande!
Questa è davvero una novità.
Non ho mai fatto merighe dolci perchè a me personalmente
disturbano, può darsi che in versione salata non sia così.
Non mi resta che provare, il loro aspetto è gradevolmente
rustico e con un buon bicchiere di vino sono senz’altro un
aperitivo leggero e gustoso. Belle le foto nella loro luminosità
ed essenzialità. Buona settimana! Un abbraccio!
Mi rendi molto curiosa! Da provare!!
Bella ricetta grazie da fare.
Antonella
neanch’io ho mai fatto una meringa, ecco perchè ero alle prese con gli albumi poi però come spesso mi succede ho deciso di osare e vedere un po’: il risultato è stato curiosamente agrodolce; a mio avviso è perfezionabile ma non ho potuto fare a meno di proporla forte per il suo effetto di novità 🙂
Pola M
Ecco vedi, allora sono riuscita nell’intento!;-)
Edvige
Grazie a te, spero sia di tuo gradimento!Un salutone!
laura cara, ogni tanto sul mio blogroll manca l’aggiornamento del tuo sito e così scopro solo dopo qualche giorno la pubblicazione del post. 🙁
comunque è un’idea davvero carina, ho anche io delle nuove spezie, prese a londra, da inaugurare e mi sa tanto…baci grandi! :*
Valentina
Eccoti qua!Cara amichetta ma quando ci rivediamo, urge assolutamente un po’ di spensieratezza, le settimane corrono così veloci e io dietro a loro che non vedo l’ora di premiarmi con un po’ di spensieratezza e tu non potrai farti indietro 😉
Sai a mio avviso le spezie in polvere potrebbero avere una migliore resa rispetto al sumak, tu in ogni caso fammi sapere!
*laura, io sono sempre pronta a seguirti, le nostre passeggiate e i discorsi e i negozi da esplorare per nuove idee…che bello esserti amica! 🙂 ma non ti affaticare però, capisco che questo periodo può essere particolarmente ricco di impegni e scadenze. un abbraccio grande, grande.
Ma allora il sumak si trova a Roma! Buono a sapersi 😉
Con il chawarma viene utilizzato. Uh che buono!
Lucia
Eh si cara Radicchio, quando verrai in trasferta qui ospite dei tuoi affezionati gamberi, loro ti porteranno a Testaccio all’Emporio delle Spezie: un posticino in cui respiri la geografia così come niente fosse, qui si viaggia col naso e sempre qui è possibile trovare il sumak; io però immagino sia possibile trovarlo anche a Piazza Vittorio che ci darebbe l’occasione di farti visitare il bel mercato multietnico del sabato 😉 allora ti piace il programma?Ovviamente questa spezie è molto utilizzata anche in Sicilia dove è nota col termine di sommacco. Un bacio enorme!
Non smettere mai di osare se questo è il risultato!!!!!!!!!!
Ciao, scusa non ho capito la quantità di sale… grazie in anticipo
Ciao Rachele 🙂
In realtà in questa ricetta il sale non è previsto, perché non consentirebbe la formazione della meringa. L’effetto ‘salato’ è dato dalle spezie utilizzate in superficie per aromatizzarla, quindi il sapore finale sarà ‘agrodolce’. Spero ti piaccia!