Financiers alle more selvatiche

Si tratta di un tipico dolcetto francese da tè per il quale, tempo fa, sono riuscita a controllare l’irrefrenabile curiosità giusto per non cedere alla tentazione dell’ ingrediente che più ne specifica il carattere: il beurre noisette. E in realtà una strana tendenza mi ha portato per molto tempo a rifuggire dal burro in genere, come dalla corte di un pericoloso spasimante: sarà per questo che mi sono ritrovata a negargli la giusta attenzione o peggio ad astenermi là dove mi sarebbe piaciuto di più incontrarlo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E’ senza dubbio una triste storia quella venuta meno tra la mia immaginazione e la friabilità francese di frolle, sfoglie, sablè, brisè, sucrée in dolce rima tra loro tutte grazie al burro!Poi l’altro giorno un pensiero di rivolta mi ha spinta a desiderare fortemente di uscire dai retaggi del mio entroterra frentano e a ficcanasare oltralpe. In genere, quando questo succede, chissà per quale affinità, mi ritrovo sempre a Parigi: forse la sua eleganza casuale e aristocratica, le sue atmosfere ‘carta da zucchero’ e ancora le ampie vedute ‘da boulevards’ mi trascinano verso l’irrefrenabile bisogno di essere un’altra e di sentirmi anch’io a mio agio con un foulard svolazzante al collo, i capelli raccolti in una compostezza discorde e del burro assoluto su una baguette ancora calda. E se non tutto questo, perché dire di no a un fiancier? o più fianciers tutti per me?

La ricetta è stata interamente ispirata dal blog La ciliegina sulla torta: il mio contributo è stato quello di variare il burro di nocciola con del burro normale, nel mio procedimento è mancato il passaggio in cui il burro fuso viene separato dalla sua componente più pesante a causa della mia poca capacità di discernimento con un ingrediente troppo a lungo snobbato. Molto probabilmente questo passaggio non effettuato ha portato in cottura il burro a fuoriuscire liquido dagli stampi. Se questo dovesse succedere a chi seguirà la mia variante rispetto la ricetta originale, basterà ridurre di un po’ la quantità di burro ma, in ogni caso, non è il caso di temere per la riuscita finale: i fianciers non hanno mancato di essere speciali nel sapore e consistenza esattamente come me li aspettavo.

Un’altra sostituzione è stata quella delle more di rovo ( ne conservo ancora una buona scorta dai tempi della raccolta) al posto di lamponi: l’acidità delle more ha creato un bel contrasto alla dolcezza del’impasto.

La ricetta da “La cigliegina sulla torta

Ingredienti per 8 financiers120 g di burro; 50 g di farina di mandorle leggermente tostata; 50 g di farina 00; 100-120 g di zucchero; 100 g di albumi; un pizzico di sale (io il fior di sale);1 cucchiaino di estratto di vaniglia o i semi di mezza bacca; more qb.

Procedimento: tagliare il burro a pezzi e lasciarlo sciogliere in un pentolino su fuoco molto dolce, lasciare che il burro raggiunga il bollore; ad un certo punto si formerà una patina bianca e schiumosa in superficie (corrisponde alla parte solida non grassa) che piano piano caramellizza depositandosi sul fondo e sprigionando un piacevole aroma di nocciole tostate. Togliere subito il pentolino dal fuoco e passare al setaccio, in modo da conservare solo la parte grassa e limpida. Lasciar raffreddare. In una terrina versare le farine, il sale, lo zucchero, gli albumi e la vaniglia, amalgamare bene il tutto ed unire il burro, lavorare il composto fino ad ottenere una crema. Versare l’impasto in sac a poche e lasciar riposare in frigo per almeno 3 ore. Riprendere l’impasto e distribuirlo negli stampini (rettangolari, a barchetta o circolari), precedentemente imburrati e passati velocemente in freezer per permettere al burro di risolidificare; non serve riempirli troppo, un centimetro di altezza è sufficiente. Decorare con more intere o, come ho fatto io, tagliate a metà e cuocere in forno preriscaldato a 170°C per circa 15 minuti, i financiers devono risultare leggermente dorati. Sformare e lasciar raffreddare su una griglia, conservare in una scatola di latta.

9 thoughts on “Financiers alle more selvatiche

  • laura, tesoro del mio cuore, ma come? come hai fatto a star lontana dal burro!!! 🙂
    qui le foto sono sempre più da copertina, bravissima, hai un gran gusto e una bella inquadratura (e quella non dipende dalla macchina!). e per finire…adoro questi financiers! baci, auguri auguri di cuore!

  • Valentina
    bella bimba 🙂 me lo chiedo anch’io con disperazione!Ma sono decisa a recuperare a dispetto di una delle mie più ricche eredità familiari…il colesterolo!Che bello sono felice che ti piacciano le foto, in questi giorni sono riuscita a godermi la messa a fuoco senza dover andare di corsa come al solito 🙂 Un bacio grande grande!

  • Buonissimi questi financiers!
    Li ho provati tempo fa,ma questa variante con le more selvatiche dev’essere eccezionale!
    Un abbraccio
    MAnuela

  • Sono rimasta colpita dalle fotografie questa volta.
    Ma come hai fatto a trovare quella delziosa romanticissima
    scatola di latta, precisa sia per lunghezza che per la larghezza
    dei biscotti, perdon, dei “financiers”?
    e quelle tazze e piattini colorati, pizzi e merletti…. che magica
    ambientazione hai dato alla prima ricetta dell’anno!!!!!!!!!
    Complimenti e buon anno ricco di salute e prospertà.

  • Manuela
    Cara Manuela effettivamente anche per me sono stati una bella scoperta 🙂 sapessi che curiosità che ho di sperimentarne nuove varianti!Le more a mio avviso hanno contrastato bene la dolcezza del burro ma penso vadano bene i frutti di bosco in genere con queste preparazioni. Ricambio affettuosamente il tuo abbraccio 🙂

    Antonella
    La sera prima ho sfornato i financiers e la mattina del giorno seguente ho trovato la scatola di latta adatta, proprio a come me l’ero figurata nella mia immaginazione, che aspettava me e si aspettava proprio me 😉

  • Ehi… ma voglio provare, assolutamente! E questo set così elegante e “antico” mi ha fatto venire voglia di pomeriggi di chiacchere accompagnati da tè caldo, apparecchiando bene, come due signore francesi… 🙂
    A me piace gironzolare nel tuo blog perchè mostra varie anime di te…
    (oggi mentre tornavo a casa a piedi dal lavoro facevo una riflessione su questa espressione strana che non sento tanto mia, “food blogger”, ne vorrei parlare a voce…)
    🙂

  • Francesca
    Ciao Fra!scusami se taglio così bruscamente il tuo nome, è che sento una grossa confidenza ormai nei tuoi confronti anche se di chiacchiere alla fine non ne facciamo mai abbastanza, mai come vorremo noi almeno che il tempo tendiamo a rubarlo!mi piace l’idea di suggerire più anime, credo che questo dipenda dal fatto che sul blog io riesca per qualche strana ragione a declinare i miei stati d’animo più facilmente rispetto alla quotidianità da cui, anzi, li difendo il più delle volte. Anch’io non sento mia l’espressione food blogger… vedi che le chiacchiere non bastano mai?urge incontro!!!!Un bacio!

  • Torno qui perchè il richiamo della pasticceria francese è sempre forte… 🙂
    Sai cosa manca a questa categoria? Le madelaines! Devo prendere lo stampo e ce lo prestiamo… ti va? 🙂

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