Ho sempre rubato polpette calde da un piatto di portata: lo facevo da piccola prima di prendere posto a tavola, lo faccio oggi prima di servirle ai miei ospiti. Questa volta però non c’è stato bisogno di anticipare le mosse degli altri, perché le polpette le ho mangiate tutte io.
Capita di essere ingordi quando i giorni corrono impietosi superando la capacità di controllo sugli eventi, in questi casi solo in cucina riesco a preservare intatto l’ordine delle mie priorità e soddisfare anche la fame più indecisa tra la nostalgia per la cucina della nonna e la curiosità per le cucine degli altri paesi: ecco direi allora che la ricetta di queste polpette è riuscita a coniugare il bisogno confortevole della tradizione insieme alla sperimentazione di qualche nuovo ingrediente.
La salsa worcester, ad esempio, con la sua particolare nota agrodolce e piccantina ha esaltato oltremodo la sapidità della carne di maiale. Anche i fiocchi d’avena non hanno mancato di sorprendermi in una preparazione del genere: insieme alla cipolla hanno donato croccantezza e un sentore di tostato all’assaggio niente male. A questo punto ho pensato di servire il tutto con una salsina d’accompagnamento a base di yogurt greco e senape in cui intingere il mio boccone perfetto, ma non mi sono fermata a questo: diciamo pure che ho raggiunto una piena soddisfazione della mia iniziativa solo quando ho pensato di abbinare al mio sfizioso spuntino i cornetti fritti (okra). Mi capita di mangiarne tanti in Grecia ma, in questo caso, la ricetta proviene direttamente dall’India: spaccati a metà basterà ‘insabbiare’ la caratteristica collosità dei filamenti con una manciata di farina di ceci e friggere. Il sapore è simile a quello dei friggitelli ma la differenza è nella consistenza che non perde croccantezza e struttura. E’ stato così che ad un certo punto mi sono sentita soddisfatta.
Ricetta tratta da “Polpette” di Fingerhut e Rouault
Ingredienti (per 4 persone): 500gr di carne di maiale (io già macinata); 2 uova (io, uno);120 gr di fiocchi d’avena; 1 cipolla ( io, rossa); 3 cucchiai di salsa worcester; 2 cucchiai di aglio in polvere (io due cucchiaini di zenzero macinato) sale e pepe macinato fresco; 1l di olio d’arachidi per friggere.
Preparazione: affettare la cipolla e unirla alla carne macinata in una ciotola. Salare, pepare e aggiungere la salsa worcester e tutti gli altri ingredienti. Amalgamare il tutto e formare polpette di media dimensione. Non appena l’olio avrà raggiunto la temperatura di 180° C , friggere finché le polpette non risultino ben dorate. Scolare su carta assorbente e servire ancora calde.
sei sempre la migliore 🙂
Bella ricettina!! Io però gli okra non li ho mai trovati qui….le polpettine devono essere buonissime!.
Buongiorno Laura!
Due minuti qui, prima di iniziare veramente la giornata non me li toglie nessuno! Non so se mi abbia attratto di più il verde di questi okra o l’idea di poter fare delle ottime polpette.
In ogni caso questa ricetta è davvero accattivante 🙂
Buon lunedì!
Manuela
Ecco dove li avevo mangiati gli okra: in Grecia! Leggendo il titolo ci ho pensato ma non mi veniva in mente, continuando a leggere ho avuto l’illuminazione e mi sono ricordata! Buonissimi loro e buonissime le polpettine, complimenti!
Elisabetta
Grazie mia cara, anche tu mi piaci molto!;-)
Franci e Vale
Nei mercati di quartiere mi è facile trovarli, sono veramente buoni; ti auguro allora di provarli al più presto!Un bacio!
Manuela
Cara mia le tue parole sono perfette anche per me: due minuti prima di ‘chiudere’ la giornata non me li toglie nessuno!Soprattutto se ho dovuto aspettare tanto a rispondere al tuo bel commento!;-) Un bacio grande buona serata!
Arianna
e si, in Grecia: è lì che ce li cucinano in tutti i modi 😉 come sono buoni eh?Un bacio a te!:-)
Ma se tu ne hai tanta, Laura, di energia, e per giunta energia positiva!
Poi per quanto riguarda le foto, sono belle, superbelle, e calde, e complete.
Cosa potrei aggiungere io di più?
Aspetta forse lo so! Una chiacchiera in compagnia, “solo” per raccontarci le reciproche piccole manie fotografiche, le gioie e i dolori, le indulgenze e i perfezionismi…. 😉
Grazie per i tuoi commenti, sono sempre attesi, dalle mie parti! :*
Rossella
Cara Rossella che bel messaggio che mi hai lasciato, una vera coccola di cui, tra l’altro sentivo il bisogno… lo confesso!:-) Si è vero mi piacerebbe dare più spazio ai nostri spazi virtuali, per raccontarci, magari davanti a qualche dolcetto, le peripezie fotografiche e culinarie; mi piacerebbe anche per capire se è tutto normale quello che succede nella mia cucina in alcuni momenti della giornata, quando il matterello lascia il suo posto al cavalletto. TI mando un grande bacio!!!
Nelle polpette non ho mai messo la cipolla, con questa ricetta insolita (anche
per gli altri ingredienti usati, ad esmpio: fiocchi d’avena e salsa worcester mi è
venuta voglia di provarle.
A dir la verità le hai rese molto invitanti in fotografia, scommetto che se non avessi visto le immagini cosi belle,e, avessi letto gli ingredienti solamente, avrei pensato: “Ma che polpette strane!!!!!! Via via.
Complimenti!
Ah la normalità… In caso di non pervenuta normalità c’è sempre la specialità… Io sono disponibile anche a parlate di quella sai? È che il virtuale a volte ci sta proprio stretto… Dev’essere perché quei matrarelli, e quei cavalletti, son troppo “reali”.