Ultimamente mi capita di alternare ricette ‘di città’ a quelle ‘di campagna’: o meglio, questo è il mio diverso modo di intendere quello che preparo secondo la diversa disponibilità di ingredienti, che incontro nei miei spostamenti. E se nella cucina romana c’è tutto il necessario ad accontentare la mia pigrizia a non uscire per la spesa, nell’altra cucina, invece, si parte dallo svantaggio di non avere nulla di tutto ciò che si vorrebbe. Questo tipo di situazione però non mi dispiace mai del tutto: forse per l’arte di arrangiarsi che porta ad avere virtù o necessità di sperimentare con quello che c’è, con quello che si trova. Ecco ad esempio, le nocciole in campagna sono un bene che non si esaurisce mai: quelle raccolte a settembre, sgusciate e tostate come provvista per l’inverno, ci sono sempre.
Poi ci sono le margherite un ‘ingrediente’ che colora sempre le foto di campagna: sono così belle come si fa a ignorarle?
Ai pomodorini invece ci ha pensato Ester: mentre l’altro giorno le raccontavo delle recenti fughe nella campagna sabina, che è anche la sua terra, mi ha riempito rapidamente un sacchetto pieno di pomodorini e mi ha assicurato che li avrei trovati dolci come ciliegie. E in effetti aveva ragione. Così eccoci a venerdì: io, Lui e Vanda con l’idea di arrivare presto e rotolarci sui prati finché il sole ci assiste. Poi arriva il momento in cui io lascio i giochi, mi allontano dalla tribù, mi ritaglio un posticino sotto gli alberi più frondosi e rubo idee da qualche libro per decidere cosa metterò in tavola. E anche questa volta l’illuminazione è arrivata da un libro già ampiamente celebrato per la sua affinità con la mia dispensa: i pomodorini con le nocciole, mi sono sembrati sapere tutto di me!
Così in cucina, vado alla ricerca dei miei ingredienti, trovarli è facile: i pomodori sono già sul tavolo vicino a un gatto che dorme, le nocciole si moltiplicano con una certa supponenza, in una serie numerosa di barattoli di diverse altezze. Ne apro una e frugo nel barattolo.Ci sono poi i semi di finocchio, che mai avrei creduto così giusti in abbinamento alle nocciole e ai pomodorini: così per giocare ancora un po’ con questo sentore che mi è piaciuto sin da subito, ho pensato di aggiungere qualche filo di finocchiella che da queste parti cresce spontanea ed è stato amore al primo assaggio.
I primi pomodorini sfornati sono stati un piacevolissimo aperitivo tra i campi: gli altri invece sono diventati preziosi come condimento per un piatto di pasta: quest’ultima variante mi ha fatto scoprire la piacevolezza del pangrattato con la frutta secca a prescindere e per qualunque tipo di preparazione. Ricetta “Pomodorini gratinati alle nocciole e semi di finocchio” tratta da “Papaveri e Pistacchi” di M.Beltrame e G.Notarbartolo
Ingredienti:
- 16 pomodorini ciliegini; 2 spicchi d’aglio;
- 150 gr di nocciole;
- 4 cucchiai di pangrattato;
- 2 cucchiai di semi di finocchio;
- olio evo qb;
- sale qb;
- finocchiella qb (facoltativo).
Procedimento
- svuotare i pomodorini e disporli in una pirofila da forno appena unta d’olio.
- Preparare il ripieno con lo scarto dei pomodori, aglio, nocciole tritate, il pangrattato e i semi di finocchio.
- Mescolare con cura e aggiungere un pizzico di sale e un filo d’olio.
- Con l’aiuto di un cucchiaino, riempire i pomodorini e gratinarli in forno per 5-10′
Adoro le tue foto!
Che bella gita in campagna che ci hai regalato, grazie cara Laura!
Elisa
Cara ma lo sai quanto io apprezzi questo complimento, vero?;-)
Donatella
Ma lo sai che temevo di essere un po’ ripetitiva?il fatto è che questa novità sta condizionando così tanto la mia cucina ‘d’occasione’, che mi viene così spontaneo localizzare e contestualizzare tutto quello che faccio: se mi dici che ti è piaciuto tutto mi liberi da tutti i miei timori!:-)
La tua doppia vita di romana e campagnola mi piace tanto, credo ti dia stimoli in più e ti renda creativa! Attingi un po’ di qui e un po’ di là, come quando si spilucca da varie ciotoline e puoi spaziare! Pensa che qualche sera fa, a cena dai miei genitori, dicevo che vorrei avere una casetta fuori città dove fuggire appena si può e l’aria torna tiepida… e ti ho citata, perchè tu appunto hai questa possibilità! Adesso ci organizziamo e voglio vedere dal vivo la natura rinata, quegli alberi verdi e le margherite che spero appariranno prima o poi in qualche ricetta… 🙂 Venendo a questa, il mio amore per le nocciole mi fa sembrare nuovo e goloso l’abbinamento con i semi di finocchio, sai che potresti fare anche un crumble da mettere sui pomodorini?
Ma quella campagna è in Toscana o nei dintorni di Roma? Verrebbe voglia di trasferirsi lì per qualche tempo….cucinando solo prodotti dell’orto, godendo del sole e del relax che solo la campagna sa regalare.
un bacino zietta
Francesca
In effetti il fatto di muovermi senza troppi ingredienti e soprattutto senza troppi orpelli fotografici 😉 mi sta aiutando a sperimentare una ‘disinvoltura’ (chiamiamola così va) di cui avevo bisogno, tu lo sai a cosa mi riferisco vero?Sentivo l’esigenza di uscire dalla solita ‘inquadratura’ ecco forse così lo dico meglio, alla ricerca di nuove modalità scatto, non so quanto corrette non so quanto belle, ma nuove e soprattutto non ripetitive. In cucina invece è più facile sperimentare e scoprire nuovi accostamenti ma questa è una sfida in cui mi lancio con più incoscienza 🙂 bella l’idea del crumble!Allora a questo punto non mi resta che aspettarti per contare insieme tutte le margherite del prato!;-)
Chiara
Pensa Chiara, è vicinissima a Roma: praticamente nella terra del famoso ‘ratto delle sabine”, qui l’olio è buonissimo e poi c’è una dominante che rende la Sabina imbattibile: le ciliegie!A presto le troverò ovunque, dietro l’angolo, anche per strada direttamente vendute dai contadini. Mi sa che in quei giorni dovrete sopportarmi con una serie di ricette a tema!Al momento io l’altro gambero siamo combattuti tra i piaceri di città e quelli della campagna, certo quando ci immergiamo nel verde la tentazione di mollare tutto è forte 🙂 Aribacio alla mia zia preferita!
Carissima Laura, non so perchè mi sono persa i toui ultimi post, comunque adesso sei nella mia blogroll perciò….comunque veniamo a noi, io adoro la vita di campagna mi piaciono i profumi e tutto quello che trovi spontaneamente che poi sirivela sempre una bella sorpresa come questi toui pomodorini alle nocciole, che delizia devono essere e come al solito le foto mi incantano. Un bacio, a presto Manu
Emanuela
Bella Emanuela, ma come tu sei così carina che addirittura riesci a scrivermi e allora io cosa dovrei dire che vedo le tue meraviglie e non riesco neanche a dirtelo?Grazie mille i tuoi complimenti sono veramente graditi, anche perchè mai come in questo periodo mi ritrovo a scattare così come viene senza alcuna previsione di quello che porterò in tavola né tanto meno di come immortalerò il tutto 🙂 La campagna ci sta stregando ma tu lo sai bene, io e l’altro gambero siamo nomadi e amiamo particolarmente accamparci sotto le belle mura della tua città non vedo l’ora! 😉 Un bacione grande!
La campagna che ci regali con i tuoi scatti sono uno scorcio di paradiso.
Il prato verde, gli alberi da frutto, le tenere margherite, il micetto attento
spettatore delle tue ricette, Vanda maestosa anche quando cerca refrigerio
tra i fili d’erba…….tutto concorre a descrivere la serenità di quella giornata…..
possiamo dire …….. contadina?
E’ tutto molto bello!
Antonella
Grazie!:-D
finalmente dopo un mese di “cordoglio”, come dice la professoressa Sorci, oggi abbiamo, anzi Vero ha fatto, i famosi pomodori ripieni. Presto La informerò sul gradimento.
Laura
Debbo dire un ottimo successo, anche una come me che non ama i pomodori li ha trovati ottimi.Solo un dubbio la temperatura del forno
Laura Silla
bhè dopo un mese di ‘cordoglio’ 😉 i famosi pomodori hanno avuto la loro bella soddisfazione 🙂 mi fa così piacere che siano piaciuti a tutti soprattuto perché ho capito che la nostra Veronica ha un palato molto difficile da accontentare 🙂 Io intanto grazie al vostro libro sperimento a più non posso, non mi era mai capitato di provare così tante ricette dello stesso libro!
ps. sulla temperatura del forno non c’erano indicazioni più precise io mi sono regolata mettendo a 180° C + grill e li ho tirati fuori quando hanno raggiunto una doratura che mi piaceva 🙂 a presto!
la ringrazio vivamente………. quanto al palato della suddetta meglio sorvolare
la ringrazio vivamente………. quanto al palato della suddetta meglio sorvolare