E così l’altro giorno ho svuotato pomodori rossi e li ho capovolti. Li ho dimenticati a testa in giù per un’intera notte, giusto il tempo necessario al riso di caricarsi di tutto il sapore fresco del basilico e di un’estate assolutamente romana. E si perché Roma d’estate si ‘svuota’ proprio come i pomodori. E poi si ‘riempie’ di umori e aromi nuovi, insoliti per la bella città che in genere si concede solo nel caos dei clacson e nel traffico umano di turisti perenni tutto l’anno.
Così l’altro giorno ho svuotato pomodori rossi e dopo averli capovolti mi sono diretta nei luoghi dove anche la città si svuota e si ‘capovolge’ consentendo la visuale solo a chi preferisce girovagare nelle sue pareti più interne: quelle che sanno di quartiere, di cortili e fiori oltre i muri di cinta e di scritte, che su quei muri, parlano un po’ di latino e un po’ di romanesco con una comune ‘solennità’ a seconda dell’intenzione, a seconda della situazione. La verità poi è che, se anche non avessi svuotato pomodori, il loro aroma avrebbe punto lo stesso le mie narici: andando a spasso per la città infatti i pomodori ripieni sono ovunque nelle osterie, in gastronomie, e anche in bar piccolissimi, si trovano sempre. Si tratta, infatti, di un cibo tipico estivo che non manca nei menu dei ristoranti storici romani e che certo non impedisce l’asporto per mangiare dove più si desidera: vicino al refrigerio di qualche fontana, sotto l’ombra di qualche albero secolare o di chissà quale divinità…ma io in genere mi accontento anche di piazzette appartate,una semplice panchina e anche degli scalini di marmo non fanno differenza purché vicino ci sia un ‘nasone’ per dissetarmi. Un po’ per tutte queste ragioni ho preferito rimandare, ancora per un po’, la corsa verso il mare in favore della città che solo d’estate si svuota, come i pomodori che solo d’estate sono più rossi. E mentre li riempivo di riso, pomodoro e basilico, anche un po’ di Roma ci è scivolata dentro.
Ricetta tratta da “La cucina di Roma e del Lazio” di M.T. Di Marco e M.C. Ferré
Ingredienti (per 4 persone):
- 4 grossi pomodori maturi e tondi;
- 4 patate grandi;
- 8 cucchiai di riso Arborio o Roma;
- 1 spicchio d’aglio;
- 8-9 cucchiai di olio evo;
- 3 rametti di basilico;
- 1/2 cucchiaino di sale.
Procedimento:
- tagliare la calotta superiore dei pomodori e con l’aiuto di un cucchiaino svuotare la polpa e raccoglierla in una ciotola.
- Salare l’interno dei pomodori svuotati e capovolgere su una griglia, raccogliendo se possibile l’acqua di vegetazione.
- Frullare la polpa dei pomodori con 6 cucchiai di olio evo, lo spicchio d’aglio primato del germe, il basilico e 1/2 cucchiaino di sale. Aggiungere anche il riso e lasciar riposare il composto in frigo per qualche ora, ma anche tutta la notte meglio ancora.
- Disporre le patate sbucciate e tagliate a spicchi in una teglia, ungere con l’olio rimasto, salare e mescolare bene.
- Farcire i pomodori con il riso, ricoprire con la calottina e sistemarli nella teglia in modo che si tengano ben dritti.
- Infornare per 1h, di più se il tempo di riposo del riso in frigo è stato ridotto.
Questo post mi ha emozionato.
Tu fai magie con le parole, la fotografia e la cucina, non smetterò mai di dirtelo 🙂
Oggi è già la seconda ricetta che vedo di pomodori ripieni di riso, proprio la ricetta classica e che voglio fare da tempo, sarà un segno del destino? 🙂
Buona giornata cara :*
Laura, maledizione, tu sei la persona in assoluto più capace di farmi venire nostalgia della mia città natale. Questo, concordo, è uno dei periodi più belli per girovagare tra i vicoli e i vecchi quartieri, proprio per la tranquillità che si respira, per le vie semideserte, le persiane accostate, il rumore dei proprio passi finalmente avvertibile senza problemi. E quella luce meravigliosa che arriva al tramonto a colorare tutto d’oro. E poi mi fai i pomodori col riso, che erano un classico estivo anche a casa mia (adoravo il sapore che prendevano le patate)! E’ da tempo che voglio anch’io proporli sul blog, ma mi sarebbe piaciuto prepararli insieme a mio padre, che però vedo sempre così poco…
Bellissimi questi tuoi pomodori e questa tua Roma!
meraviglioso post, foto e ricetta.. Meravigliosa la scritta in romanesco dell’innamorato col “core” sanguinante di dolore, meravigliosa questa Roma svuotata e malinconica e stupenda e romantica più che mai..e i pomodori al riso, “che te lo dico affà”, un classico estivo a casa nostra.. ma questo già lo sai 🙂 bellissimo post Laura, me lo riguardo e me lo godo ancora un po’..
Voglio immaginare di essere uno di quei piccoli chicchi di riso: porterò un po’ del mio aroma lombardo in quest’aria romana e magari mi godrò questa luce dalla tua stessa panchina.
Ti abbraccio (ancora per poco solo virtualmente)!
Ileana
Ciao Ileana!:-) E allora se è già la seconda volta che li becchi questi pomodori allora devi procedere, è un segno!Dai procedi subito se puoi, pensa che io ho aspettato un anno, chissà perché sono sempre così timorosa quando interpreto una ricetta che non appartiene alla mia tradizione, tu non aspettare tanto!Un abbraccio forte!
Claudia
Claudia, bella, ma quando pensi di farti vedere da queste parti?Non sai quanto mi farebbe piacere!Altrimenti sarò costretta a tentarti in questo modo, a distanza, ancora per molto 😉 Roma in questi giorni mi sta stregando, mi sono imposta niente smanie da mare prima del tempo, proprio per dedicare un po’ del mio tempo a questa città e al suo sole: evito i turisti e me la godo da Testaccio, S.Lorenzo, Corso Trieste poi quando scende la sera mi affaccio in centro, quest’anno i fori sono isola pedonale… che faccio vado avanti?sei ancora lì?;-)
Barbara
e io ero sicura sicura che saremmo state in due a parlare dei pomodori ripieni alla romana 🙂 non sai quanto mi sono piaciuti i tuoi step!Quella scritta del ‘core sanguinante’ non sai quanto mi abbia addolorata 🙂 meraviglioso barocco emotivo de ‘sti romani de roma’!
Manuela
Cara Manuela, sappi che da queste parti è cominciato un conto alla rovescia, vorticoso!;-) ed è proprio questa Roma che ci piacerebbe presentarti!Ti aspettiamo!:-D
Laura, a dire il vero mi sa che ci passerò proprio questo weekend! Mi posso infilare nella vostra riunione?
Claudia
e me lo chiedi pure?:-D che bello!
Mi incuriosisce scoprire come i non-romani vedono la mia città… come la fotografano, come la vivono, come creano un loro legame… l’ho visto con Matteo e i suoi occhi lombardi che durante le prime trasferte si accendevano di stupore e mi piace vederlo con te, i tuoi post che uniscono il cibo a scatti urbani li ho sempre amati! Questo non fa eccezione e trovo che i tuoi pomodori abbiano in qualche modo assorbito il colore, il calore e la tonalità dei palazzi e delle vie che hai catturato… e vuoi ridere? Guarda qui: http://instagram.com/p/l4khnUt2Pv/?modal=true
Sappi che questa è forse la mia fontana preferita di Villa Borghese ma non solo, sono anni che ci vado a fare foto, adoro l’aria decadente e fiabesca che ha… prossima volta insieme? 🙂
è stato molto piacevole questo tuffo a Roma, grazie ! Adori i pomodori ripieni, mi hai messo voglia di rifarli
Francesca
Lo stupore dei ‘non-romani’ arriva ad essere poetico a livelli deliranti. In genere dico a Marco che non può capirmi: lui è come un gatto di Largo Argentina, abituato a sonnecchiare sulla pietra calda ignorando di quale capitello si tratti. Mi riferisco ad un’ignoranza benevola, ovviamente, che sarebbe più giusto chiamare ‘abitudine alla bellezza’ che voi, e solo voi romani miei 😉 vi godete da sempre. Ma per noi ‘sanniti’ abituati a paesaggi aspri e pecore questa bellezza non smette di saziarci 🙂 Quella fontana secondo me è abitata da fate e amanti e la tua foto rende benissimo l’idea decadente e fiabesca che la distingue dalle altre di Villa Borghese. E si che dobbiamo tornarci!:-)
Chiara
E’ stato un piacere Chiara!:-) immagino che ne avrai mangiati di buoni anche in Grecia, lì in genere sostituiscono il basilico con la foglia di vite e sono buoni sempre!:-) a presto!
Di solito si sente dire…….”vedi Napoli e poi muori”,
ma che vogliamo dire di Roma……….” Vedi Roma e poi…..VIVIIIIIIII “!
Ma che meraviglia quegli scorci romani, unici,romantici,ricchi di storia e
di storie! Ci fai vivere spesso le tue giornate tra palazzi datati,giardini fioriti,
fontanelle e fontanoni, e la tua trascinante dialettica ci proietta lì, proprio lì dove sei tu e dove vorremmo essere noi. Grazie per le immagini eloquenti
e l’entusiasmo dei tuoi racconti.
Ma ora voglio ringraziarti anche per la ricetta romana che ci presenti.
In estate questi pomodori ripieni sono una svolta se preparati la sera per
il giorno dopo, soprattutto quando si vuole passare una mattinata al mare,
trovarli già pronti, saporiti e profumati di basilico sono una delizia per il
palato. Un bacio ai gamberi!!!!!!!!!!!
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Ho passato un’estate a Roma ed e’ stata magica. Girare in centro per le piazze la sera e’ un’esperienza unica. E i pomodori di riso sono una delizia: ora che so come si fanno li faro’ il piu’ spesso possibile!
Pola M
Si Roma ha il suo fascino nelle calde sere d’estate e anche un buon sapore!mi fa piacere ti piaccia questa ricetta 😉 visto come è facile farla?