Gnocchi di castagne con pesto di noci e ‘allegoria del quattro’

Gnocchi di castagne con pesto di noci e 'allegoria del quattro'

Curiosa questa storia in cui le parole procedono agili per capitoli, mentre i numeri no… i numeri si fermano. O forse sono io che davanti ai numeri mi fermo, anzi m’impantano nella ricorsività numerica che non da scampo… che non mi ha dato scampo mai, come il quattro in matematica, che si ripeteva nei compiti in classe di allora, come nei ‘capitoli’ di oggi.

Così sul filo di queste associazioni anarchiche, mentre impastavo gnocchi con la farina di castagne, ho capito di dover concedere qualche tributo, ancora, a questa ‘allegoria del quattro’… se non altro per avere l’occasione di parlare un po’ di questo quarto anno di bloggerismo ‘ancora da capire’.

Gnocchi di castagne con pesto di noci e 'allegoria del quattro'

E si che io impiego tanto tempo a capire le cose, soprattutto quando mi riguardano direttamente. In questi casi ho bisogno di raccoglimento, perché non si può dire la prima cosa che viene in mente… io, in genere, in questi casi ho bisogno di ‘ri-capitolare’ un po’…

Sesto capitolo: quarto anno sotto il carapace di un ‘gambero’

Ho cominciato a dire la mia più di tre anni fa, senza sapere dove questa esperienza del cucinare, fotografare e chiacchierare avrebbe potuto portarmi. Non che m’interessasse, saperlo: allora come oggi, ha continuato a trasportarmi sempre e solo il piacere incondizionato della gratuità. Quella fine a stessa di cui bearsi, così senza una ragione precisa: la stessa che mi  fa sentire libera di parlare di una cosa piuttosto che di un’altra e per cui può valere la pena il dire, piuttosto che il non dire.

Certo è stato difficile spiegare il mio ‘divertimento’ a chi in questi anni, mi ha chiesto lo scopo, l’obiettivo o addirittura il ‘guadagno’ tratto da un ‘passatempo’ del genere, e si che di tempo ne occorre tanto. Ma io, in questi casi, ho sempre risposto alzando le spalle, senza favorire mai risposte ‘sensate’ a chi fosse in cerca di un ‘senso pratico’ della questione.

E se in tutta questa impresa ‘semiseria’, invece un significato c’è stato, io credo di averlo trovato nel piacere di costruire ‘impalcature’ di parole e immagini, che qualcun altro oltre me, ha potuto ‘abitare’ o visitare anche solo di passaggio. Tutto qui.

Appunto per ‘così poco’, tre anni fa ho accontentato un po’ di sano protagonismo ad esserci e ho scelto per l’occasione, di vestire la tunica rossa di un ‘crostaceo’ e, prendendo in prestito un colbacco da Zivago che rivendicasse il nome ‘Russo’, mi sono presentata al web.

Non sono stata a spiegare però tutta tutta la verità: e cioè, che il ‘gambero’ ritroso sono io, mentre il ‘Russo’ di cui ho ‘sposato’ il nome è quel matematico che un bel giorno ha preso a risolvere tutte le mie incognite. E infatti tre anni fa, è stato Lui, a organizzare questo spazio perché io potessi traslocarci un po’ di padelle, pensieri e parole per il mio piacere esclusivo.

E da allora, pur comprendendo poco il modo di abitare il virtuale e le sue regole strategiche, ho capito, se non altro, ciò che in assoluto mi piace. Ad esempio mi piace leggere e parlare di cibo, possibilmente quello domestico, che ha il profumo delle pareti di casa, quello confortevole del pranzo della domenica come quello degli avanzi nel frigo da svuotare. Ma non quello ‘mondano’: quello esibito all’attenzione pubblica degli eventi e delle folle ingorde.

Mi piace, poi, fotografare un po’ come catturare farfalle: le due cose non sono poi così lontane se penso agli infiniti modi adottati per catturare la luce addomesticando il mio occhio a riconoscere quella giusta, quella morbida che leviga i contorni delle cose, sfumandole un po’.

Mi piace poi più di ogni altra cosa raccontare, perché quando comincio non so mai dove andrò a parare e quale nuova storia attende laggiù un nuovo inizio… forse forse nel capitolo sette?

Entro così nel ‘quarto anno di vita’ virtuale, con una vecchia ricetta forse per caso, forse no: che la ricorsività numerica del ‘4’ mi porti a festeggiare il mio ‘quarto anno’ con una ricetta ‘riciclata’ per me un senso c’è l’ha! E allora, avevo sperimentato quest’impasto, destinato a degli gnocchi, stendendo pappardelle. Così facendo però mi è rimasta la curiosità di assaggiare la consistenza degli gnocchi fatti con la farina di castagne. Il condimento, anche quello è rimasto invariato se non altro per utilizzare le noci del mio albero a volontà, per il pesto più semplice che c’è.

Gnocchi di castagne con pesto di noci e 'allegoria del quattro'

Desiderosa di arricchire i sentori del mio piatto ho pensato di aggiungere al sapore dolce-amaro di castagne e noci anche quello ‘umido’ del tartufo nero che avevo comperato meno di un annetto fa. La signora simpaticissima che me lo ha venduto mi aveva assicurato che congelarlo poteva essere una buona idea per usarlo poco alla volta e in effetti aveva ragione. Ma la cosa più sorprendente di questa storia è che quella signora la cui simpatia è riuscita a farmi comperare ben tre tartufi neri, tutti in un colpo, era la moglie di Rolando!E si proprio quel Rolando cavalier-coltivator da chanson che io dovevo ancora conoscere e le cui imprese allora erano predestinate a diventare racconto proprio qui!

Ricetta “Gnocchi di castagne con pesto di noci” tratta da “Papaveri e pistacchi” di M. Beltrame e G. Notarbartolo

Gnocchi di castagne con pesto di noci e 'allegoria del quattro'

Gnocchi di castagne con pesto di noci e 'allegoria del quattro'

Ingredienti per 3-4 persone:   150 gr di farina di castagne; 150 gr di farina 00; sale qb (io quello integrale); acqua qb.

Procedimento: versare su una spianatoia le farine e cominciare ad impastare aggiungendo un pizzico di sale e pian piano un po’ di acqua tiepida. Lavorare energicamente fino ad ottenere un impasto morbido ed elastico. Lasciar riposare la pasta coperta da un canovaccio.

Preparare a questo punto gli gnocchi ricavando dall’impasto dei rotoli dello spessore di un dito. Tagliare a tocchetti corti e passare sul riga gnocchi ben infarinato. Una volta terminata questa operazione, cuocerli in abbondante acqua bollente e salata in cui è stato versato qualche cucchiaio di olio d’oliva per evitare che gli occhi possano attaccarsi. Scolarli man mano che vengono a galla e saltarli in padella con il pesto di noci e un po’ d’acqua di cottura. Servire caldi.

Ricetta del Pesto di noci: 

Gnocchi di castagne con pesto di noci e 'allegoria del quattro'

Ingredienti:   130 gr di noci; olio evo qb; 1 pizzico di sale; 50 gr di parmigiano grattugiato; pepe macinato fresco qb; timo fresco (facoltativo).

Procedimento: tritare le noci nel mixer (io, nel mortaio) fino a ridurle in ‘farina’; aggiungere il parmigiano, pepe, e un po’ acqua di cottura. A questo punto scaldare in una padella e assicurarsi che non asciughi troppo, in caso contrario si potrà sempre aggiungere altra acqua di cottura assicurandosi però che il composto resti cremoso. Quando gli gnocchi saliranno a galla, trasferirli in padella e mantecarli un po’ con il pesto di noci. Servire con una spolverata di parmigiano, pepe e del tartufo nero.   

Gnocchi di castagne con pesto di noci e 'allegoria del quattro'

18 thoughts on “Gnocchi di castagne con pesto di noci e ‘allegoria del quattro’

  • Allora tanti auguri dolcissimo gambero! E ripensando ai tuoi 4 in matematica, al nome del tuo blog e a tuo marito adesso i conti tornano davvero. Il blog oltre a far vedere la tua bravura nella fotografia, nella scrittura e in cucina, svela un po’ quella che sei dietro a quel dolce sorriso. 😉
    Comunque adesso è entrata in gioco la moglie di Rolando, vogliamo un capitolo su di lei!
    Continua così gambero!

  • Pungendoci le dita, le stesse che usiamo per contare come fossimo ancora due bambine, siamo approdate in tempi diversi in questo mondo ma con lo stesso sentire e approccio… e come castagne e noci che si incontrano benissimo, lo stesso è accaduto tra noi e con le persone che vivono tutto questo in modo simile… alle leggi della matematica mi oppongo e mi arrendo, ma a quelle delle sintonie no… 🙂
    Il numero 4 di solito mi porta fortuna (è anche la data del mio compleanno) e forse anche questo non è un caso… alcune cose che racconti le avevo ascoltate già dalla tua viva voce, altre invece le scopro qui… e ho scelto la mia frase preferita del post: “il ‘Russo’ di cui ho ‘sposato’ il nome è quel matematico che un bel giorno ha preso a risolvere tutte le mie incognite”… 🙂
    ps: se avanzano castagne, prima si tuffano nella farina e poi si trasformano in gelato… menù completo!

  • allora diciamo che siamo nate quasi sotto la stessa stella, e meno male che “almeno” nella blogosfera posso vantare di essere due anni più giovane di te!
    queste foto sono meravigliose, gli gnocchi di castagne senza patate sono una genialata da provare e i tuoi sono perfetti!
    e poi sono così felice che Rolando sia ufficialmente stato ribattezzato il cavalier-coltivator! 🙂

  • Aaaah, ma che bello leggerti!
    Questi capitoli scorrono fluidi come l’olio del tuo pesto, è un piacere “ascoltare” i tuoi racconti. Quindi grazie a te che hai scelto di assecondare questo sano protagonismo, che ami il cibo semplice, quello che profuma di casa, e grazie a lui che ha messo il suo zampino in tutto questo.
    E grazie pure per questi gnocchi, che sono da replicare prestissimo!

  • Si dice buon compleanno cara Laura?!
    Non so…come te, ancora non ho ben capito le leggi e le regole di questo mondo strano, ma sono assolutamente certa di una cosa: della gioia di averti incontrata qui e del legame che ci ha portate a cercarci e non lasciarci più 🙂
    La bellezza di questi quattro anni si riflette nella tua totale naturalezza: non trovo mai una forzatura nel tuo scrivere e questo ti rende unica a miei occhi.

    Un abbraccio!

  • Francesca
    Francesca cara 🙂 l’espressione ‘i conti tornano’ non sai come mi ha fatto sorridere perché a me i conti non tornano mai ma evidentemente con le parole riesco a farmi tornare anche quelli 😀 Grazie per le tue parole che arrivano sempre così gradite, e si la moglie di Rolando è veramente simpaticissima e anche lei meriterebbe il suo capitolo a parte, chissà…

    Francesca P.
    Cara Frà, quel ‘Russo’ lì quello che mi ha prestato il suo colbacco russo recentemente ha allargato le pareti di questo spazio, hai notato?Finalmente adesso ci sarà più spazio per le parole-capitolo!;-) Quanto al modo di ‘viaggiare’ nella blog sfera, quanto ancora da capire! e anche quando mi capita di intuire delle ‘regole’, non mi piacciono mai. E se c’è qualcosa che si può guadagnare da tutto questo è sicuramente l’amicizia inaspettata e sincera che può nascere anche da qui 🙂

    Barbara
    Visto?Io te l’avevo detto che ‘eravamo nate sotto la stella stella’ 😉 senza patate sono perfetti, l’importante è farli piccoli per assicurarsi una cottura perfetta 🙂 Io penso che se li replichi con i porcini del luogo segreto del tuo meraviglioso papà saranno perfetti!E poi si la definizione di ‘cavalier-coltivator’ per il caro Rolando è perfetta ed è piaciuta tanto anche a lui quando giorni fa gli ho fatto vedere come leggere gli articoli e i vostri commenti, era felicissimo e sono sicura che ti piacerebbe tantissimo 😉

    Claudia
    Claudia grazie per i tuoi incoraggiamenti, così rischio di non mettere mai un punto definitivo 🙂 Ma tu piuttosto quando ripassi da queste parti?Oltre alle storie da raccontarci c’è sempre un mojito che ci aspetta!

    Manuela
    Manu cara, anch’io sono felice di averti incontrata ora toccherà solo riuscire a replicare al più presto, anche se ultimamente sono diventata piuttosto inaffidabile (Francesca ne sa qualcosa ;-)), mi sono infatti ripromessa però di aspettare fiduciosa il Natale nella speranza di riuscire ad essere più libera perché ho una gran voglia di conoscere n.1, n.2, n.3 (visto come ritornano i numeri!) poi voglio conoscere Lui, il tuo Lui. E poi vorrei raccontarti di come mi sono procurata quello ‘sfondo’ marmoreo … 😉 perché rideresti anche tu intimamente come sicuramente ride Francesca quando lo vede!…anche questa potrebbe diventare una storia :-0

  • Non mi ricordo come abbia fatto ad approdare nella tua cucina di marmi, parole e ingredienti che spesso sento miei. Non mi ricordo del perchè abbia sentito il bisogno di scriverti (perché molto spesso entro e fuggo via timidamente). Comunque sono felice di quell’attimo, quel concatenarsi di eventi … che qualcuno chiama destino!
    Sono felice di essere qui, ora, leggerti, capirti, ammirarti, augurarti buon compleanno ( cit. “fossi fico” lo scriverei in russo ) e … non di meno buon appetito … perché con un piatto così non potrebbe essere altrimenti!
    ps:ora la pulce mi è enrata nell’orecchio e quindi attendo anch’io il capitolo di marmo vestito 🙂

  • ma che bella la tua cucina!!! approdo qui per la prima volta e ci sono tante belle ricette, foto e parole che si fanno leggere!!! ti faccio i miei complimenti!! ti seguo volentieri

  • Che belli questi 4 anni. Mi piace leggerti, mi piacciono i voli pindarici che riesco a fare con i tuoi racconti e le tue fotografie, conosco il sentimento e l’idea che da questa passione non ne ricavi niente tratte l’appagamento del cuore e dello spririto, e allora mi chiedo? Ti pare poco?
    Continua a allietarci le giornate con questo bellissimo spazio. Un bacio Emanuela

  • Martina
    Cara Martina e sono felice anch’io che tu faccia parte di questo gruppo di persone belle che mi circondano con il loro affetto e la loro partecipazione e sai una cosa?Io penso che anche chi passa di qua lo faccia gratuitamente, anzi sono sicurissima di questo, perché nonostante io non riesca a manifestarmi spesso sui blog altrui, ci sono persone carine che mi scrivono lo stesso per il piacere di farlo. E’ come se la mia gratuità si riflettesse nella gratuità affettiva degli altri e questa partecipazione è un piacevole e positivo circolo ‘vizioso’ che mi piace e mi da conferme 🙂 Grazie mille per la tua presenza 😉

    Emanuela
    Cara mia ciao come stai?Sei sempre dolcissima con me e non sai quanto mi faccia piacere di sapere che ‘voli’ insieme a me 🙂 Un bacio!

  • Buon blog-compleanno cara Laura! Quattro anni sono un bel traguardo! Non so se te l’ho mai detto, ma quando ho conosciuto te e il tuo blog sono rimasta così affascinata da voler leggere ogni post a ritroso. Non volevo perdermi nemmeno un post 😉 Anche io non riesco a dare risposte soddisfacenti quando mi chiedono come mai faccio le ore piccole per aggiornare il blog. Il punto è che a me piace fare un po’ di fatica per questo progetto e ritagliare del tempo solo per questo (e di conseguenza per me stessa) è diventato vitale. Per non parlare di quello che imparo giorno dopo giorno in cucina e dietro all’obiettivo e di tutte le persone che ho la fortuna di conoscere solo grazie al blog. Ogni post, mio ma soprattutto degli altri, è motivo di arricchimento personale: si conoscono persone, storie e luoghi… Per me tutto questo è impagabile!
    Non sai quanta gola mi fanno i tuoi gnocchi e non sai quanto mi piacerebbe essere con te a impastare e tessere storie… 🙂

  • Io sono fermamente convinta che laddove c’é strategia finisca il piacere, e se finisce il piacere… beh il giochino si è rotto. Non ho idea di come siano i gamberi in russia, ma a giudicare da quello che si vede e si “respira” da queste parti direi che il sapore é eccezionale Ah e chiaramente anche Rolando ha un ruolo fondamentale nell’armonizzazione di parole, colori e sapori. A proposito dei tuoi gnocchi, mi mangio le mani. La scorsa settimana al supermercato italiano non sono stata abbastanza convinta da prenderla su la farina… ma la prossima settimana sono in Italia sarà tutto più semplice! E buon compleanno!

  • Silvia
    Cara Silvia ciao, benvenuta!mi fa molto piacere tu sia approdata qui 😀 e ti sia sentita a tuo agio, spero continuerai a passare di qua tutte le volte che avrai voglia di fare due chiacchiere 😉

    Virginia
    Ma veramente dici?veramente sei andata a ritroso?che bello grazie, è la stessa cosa che succede a me quando sono sinceramente curiosa di conoscere qualcuno 🙂 Mi riconosco anch’io in molte delle cose che mi dici e anzi se tra me e te non ci fosse tutta questa somiglianza forse non ci saremmo incontrate e pensa cara Virginia, che quando passai dalla postazione di ‘lettrice’ a quella di blogger (è un po strano usare questo termine e 4 anni non basteranno a regalarmi la giusta disinvoltura nell’usarlo, mi sa…) fu per innamoramento di un blog la cui autrice mi fa pensare molto a te 🙂 A presto cara!

    Margherita
    Sante parole!e infatti è per questo che finora ho vagato nella blogsfera come un ‘cane sciolto’ e ho assecondato l’ansia che mi permetteva di capire quando un’impresa piacevole diventava altro, lontano dalle mie attitudini. Ma veramente presto sarai in Italia?che bello sarebbe conoscerti!e magari regalarti quel sacchetto di castagne con cui hai rimandato i tuoi propositi 🙂 In realtà anch’io l’altro giorno ero dubbiosa se comprare farina di castagne ma è stato veramente l’unico modo per costringermi a impastare gnocchi e fare anche un dolcetto, ma per quello al prossimo appuntamento!;-) a presto cara Margherita!

  • si, direi proprio che l’intento di costruire ‘impalcature’ è riuscito benissimo, anzi, si è andato ben oltre. Tutte le volte che si passa di qui si sente subito profumo di casa. un abbraccio.

  • Priscilla
    Ma tu lo sai già che qui c’è casa, no?Noi ti aspettiamo sempre per tante chiacchiere e cose buone da mangiare insieme!:-)

    Ilaria
    Cara Ilaria ma allora la simpatia è proprio reciproca, credimi!Una bacio a te 🙂

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