Non è dato a tutti ricevere in sorte gli stessi doni, senza contare poi che ci sono doni e ‘doni’: io, ad esempio, lo stesso giorno in cui ho ricevuto in dono l’assaggio del Gran Mugello dalla storica fattoria del Palagiaccio, ho scoperto che allo sceriffo, invece, è toccato in sorte di ricevere il dono della ‘guarigione’ delle infermità altrui.
In realtà in questo mese nulla mi aveva fatto pensare che prima o poi io e lo sceriffo avremmo dissertato ancora sui soliti argomenti: il mio lungo cognome, la mia provenienza, i miei ‘traffici’ fuori casa, ma anche quelli dentro casa. E dire poi, che di precauzioni da parte mia ce ne erano state: sguardo basso, passo svelto, ingresso furtivo nel palazzo sempre con qualche minuto d’anticipo prima di entrare nel raggio visivo dei suoi ‘occhi tristi’.
Poi un bel giorno arriva un ‘uomo qualunque’, nella fattispecie di corriere, che lascia il mio prezioso pacco di formaggi al civico sbagliato, che è proprio quello dello sceriffo, ed ecco che mi ritrovo in modo assolutamente imprevisto a bussare alla sua porta.
Certo lui era felice di vedermi e non ha esitato a mostrarsi ‘compiaciuto’ come chi vince una battaglia senza neanche averla dovuta combattere.
Insomma, quel giorno lui ha vinto e io mi sono ritrovata alla sua presenza ‘occhi negli occhi’, a barattare il mio prezioso bene con qualche informazione sensibile, da offrirgli in sacrificio: e allora come potevo pensare di nascondergli i motivi della sparizione, ormai da più di un mese, del mio caro marito dal marciapiede di ‘sua competenza’?
E infatti lui: “Signora… è almeno un mese che non vedo più suo marito?E’ successo qualcosa?E’ fuori città?Qualcosa di grave?Tutto bene?”
Pover uomo, con tutte quelle congetture irrisolte a mio carico, qualcosa ‘dovevo pur dirgli’ e allora mi sono proposta di concentrare tutta la verità, e nient’altro che la verità, in un’espressione sintetica, se non altro per accorciare i sintomi della mia insofferenza: “Convalescenza forzata” – ho risposto.
Ed è stato in quel momento che ho scoperto che lo sceriffo oltre a ‘fare lo sceriffo a sua insaputa’, è un ‘guaritore’! Mi ha detto, di aver ricevuto questo dono ‘singolare’ in un momento di ‘raro smarrimento del suo spirito’ e di ‘esercitare la professione’ semplicemente con l’imposizione delle mani!
“Buono a sapersi…” è stata la cosa più stupida che mi è sfuggita di bocca, mentre la scena dello sceriffo ‘guaritore illuminato’ alle prese col marito ‘matematico-materialista’ si è fatta spazio nella mia immaginazione in modo comico e surreale, mio malgrado. E intanto che quello parlava, io, stordita dalle inaspettate novità, sono riuscita a riacciuffare il filo del discorso solo nel momento in cui quello ha rivelato qualcosa di ‘sacrosanto’: “Signora… tutti abbiamo un dono!” E ha aggiunto: “Anche lei, sicuramente ne ha uno!”
Ed è stato così che ho colto la palla al balzo: “Ma certo!Il mio dono in questo momento è proprio tra le sue mani prodigiose!Se è così gentile da rendermelo, io potrei organizzare quanto prima un incontro ‘terapeutico’ tra lei e mio marito!”
Bella la sensazione tenere tra le mani il proprio dono, finalmente! Tornata a casa mi sono messa all’opera, curiosa di assaggiare il Gran Mugello per individuare tutte le sue fragranze di sapore: da quello dolce del latte fino al sentore intenso dell’olio extra vergine.
In genere la mia passione per formaggi a pasta semicotta, mi porta a gustarli in purezza senza troppi artifici, ma questa volta no. Questa volta in occasione del Concorso “Latti da mangiare”, organizzato per l’occasione dalla storica fattoria “Il Palagiaccio”, ho voluto cimentarmi in una ricetta che mi consentisse di studiare tutti gli abbinamenti adatti ad esaltare il sapore intrigante del mio ‘protagonista’. E allora ho pensato a dei ravioli, così tanto per sigillare i miei contrasti preferiti: l’aroma dolce della zucca nell’impasto, l’aroma sapido del Gran Mugello dentro e fuori i ravioli, l’aroma pungente della salvia nel semplice condimento del burro.
Inutile dire quanto siano venuti buoni, anche il marito ‘infermo’ ha apprezzato i ravioli, il Gran Mugello e un po’ meno l’idea di imbattersi nello ‘sceriffo-guaritore’.
Ricetta Ravioli di zucca con ricotta e Gran Mugello Ubaldino, salvia e burro.
Ingredienti (per 4 persone), per la pasta: 150 gr di semola; 150 gr di farina di grano duro 0 (Saragolla), 100 gr di polpa di zucca cotta al forno (aromi per la zucca: rosmarino, miele di castagno, olio evo, pepe);1 giro d’olio evo; 1 pizzico di sale; 2 uova intere + 1 albume per spennellare.
Per la farcia: 300 gr di ricotta di pecora; 1 uovo; 40 gr di Gran Mugello grattugiato; 1 pizzico di noce moscata.
Condimento: 50 gr di burro e foglie di salvia, abbondante spolverata di Gran Mugello e un pizzico di pepe.
Procedimento: setacciare le farine e disporle a fontana. Salare e impastare con le uova, l’olio, la zucca precedentemente cotta al cartoccio e strizzata per eliminare l’acqua in eccesso.
Nel frattempo preparare la farcia mescolando bene tutti gli ingredienti. Stendere la pasta in sfoglie sottili e trasparenti e procedere nella preparazione dei ravioli. A questo punto portare a ebollizione l’acqua di cottura e nel frattempo sciogliere il burro in una casseruola dai bordi alti lasciando soffriggere le foglie di salvia perché diventino croccanti. Lessare i ravioli un paio di minuti e condire con burro, salvia croccante e una generosa spolverata di Gran Mugello e un pizzico di pepe.
io vengo qui per rifarmi gli occhi sai????
Poi se sono stanchi e a fine giornata ancora di più
(e poi vabè, anche le pupille ;))
shhhh… buonanotte!!! :*
Rossella
Bella!!!che meraviglia quello che mi dici!!!bhè allora è doveroso farti sapere che la prossima ricetta a base di questo formaggio buono buono, verrà fuori dall’ombra dei ‘tuoi’ mandorli in fiore!;-)Un bacio grande!
hai fatto la scelta migliore. È uno dei miei formaggi preferiti della Fattoria Il Palagiaccio e anche io avrei pensato a dei ravioli. EPIC WIN! Detto in gergo moderno!! E sono contentissima che tu abbia partecipato al contest, conosco i ragazzi che gestiscono l’azienda, uno dei due gemelli veniva a scuola con me. Sono bravi e credono davvero nella loro attività. E poi i prodotti sono davvero buoni. Io adoro il loro yogurt da bere!
Mangerei volentieri quei ravioli che sanno tanto di buono, e di pranzi domenicali!! Mi spiace che il sig. Russo sia “infortunato”, spero niente di grave 🙁
noooo, ma che regalo mi fai????
una tua ricetta di mandorle e formaggio?
non vedo l’ora di leggerla, e questa sì che è una buonanotte!
Un bacio grande anche a te… 😉
Francesca
Tranquilla, il Sig. Russo si lamenta ma è sotto cure e manicaretti costanti 😉 Quanto a me, diciamo pure che il suo immobilismo ha reso più frenetici i miei ritmi che tu conosci bene… insomma sai che da fare diamo al povero sceriffo!
Il Gran Mugello ha sentori pungenti meravigliosi adatti a soddisfare il palato di una che è stata svezzata con pezzi di formaggio stagionato al posto del latte 😀 Adesso non vedo l’ora di lanciarmi su quello al tartufo!!!Ti abbraccio forte!
Rossella
presto vedrai, sto studiando con gran piacere!!!Ma presto ti dirò!;-)
Ho ordinato anche il il libro di Rossella. Tra poco nelle mie mani!
Laura… per me è un grande onore che tu lo stia “studiando”… E’ stato così anche nello caso… Pensavo di conoscere le mandorle, anzi, le conoscevo! Ma scriverlo (oltre che cucinarlo, e fotografarlo) mi ha rivelato delle cose… Cucino diversamente ora, e lo rifarei mille e mille volte…
Francesca, per me è sempre emozionante, saperlo in viaggio e poi a casa di qualcuno che come me “ci tiene”… :*
Grazie, questo è un buonissimo giorno 🙂
Adoriamo la stile delle tue foto, troppo belle!
E i tuoi racconti di vita quotidiana ci catturano sempre, ci siamo andate a leggere il post sullo sceriffo…sembra un po’ di leggere la sceneggiatura di un bel film …ricco di personaggi curiosi, si potrebbe dire che uno dei tuoi doni è sicuramente quello della scrittura 🙂
Questi ravioli devono essere buonerrimi, complimenti!
o ittumarito! spero niente di troppo grave (e soprattutto nulla che debba ricorrere alle mani, seppur portentose, dello sceriffo-guaritore-illuminato-sciamano-impiccione-ritiratore di pacchi altrui…)
purtroppo non riesco a partecipare a questo stupendo concorso ma spero che vinca tu! non sai quanto io ami questo post, queste foto, questi tortelli che mi mangerei all’istante.. brava laura, colpita e affondata (nel burro e salvia) come sempre cara mia!
Guarda guarda i prodotti dalla mia regione (anzi dalla mia provincia!) direttamente nelle tue mani e soprattutto in quelle dello sceriffo??? Mi chiedo se questi ravioli siano diventati così belli per i poteri magici dello sceriffo??? Via, sarà bravo… ma conoscendoti, credo che il merito vada tutto a te! Spero che tuo marito stia meglio.
p.s eventualmente, lo sceriffo fa visite anche a domicilio oltreoceano???
Laura & Sara
Lo sceriffo è un gran personaggio, un po’ bistrattato da tutti nel quartiere… chissà come reagirebbe se sapesse di essere diventato famoso più come personaggio ‘letterario’ che come ‘guaritore’?:-D Grazie mi rende felice sapere che vi piaccia così tanto passare di qua, allo stesso modo a me piace essere in conversazione con voi care!;-) a presto!
Barbara
e si cara mia, immimarito si è ‘azzoppato’ irrimediabilmente 🙁 da un mese occupa immobile il mio divano preferito!se ne poteva almeno parlare, poteva almeno chiedermi se ero d’accordo, perché io avrei fatto volentieri a cambio e invece lui, molto galantemente si è sacrificato rendendo però così le mie giornate più acrobatiche di quanto già non lo fossero!E allora ecco perché quasi quasi mi aveva allettato l’idea di rimetterlo in piedi ‘grazie allo sceriffo’… ma giuro che l’ho pensato solo per 1 secondo, giuro!:-D E adesso veniamo a noi e a qualche confessione cara Barbara: perchè devi sapere che per prendere questi ravioli per il verso giusto ho passato giorni a prendere spunto dalle tue allettanti proposte che mi sono state di grande ispirazione, ecco perché sapere che ti sono piaciuti mi da una gran soddisfazione 😉 Un bacio a te!
Margherita
Ma dai, cosa mi dici!Non sapevo si trattasse della tua terra d’origine che oltre ad essere bella è anche buonissima!In effetti quando ho salutato lo sceriffo lui mi ha dato la mano… a me è sembrato volesse ‘sentirmi’ perché lo so che non si fida del mio sorrisetto impertinente e se mi avesse passato il suo potere?allora si che il merito per questi ravioli sarebbe tutto suo!
p.s. Allora ricapitoliamo quello che devo spedirti oltreoceano: un barattolino di more di gelso, Rolando e lo sceriffo… io dico che si può fare!:-D
Laura, mentre la nostra crostata ti faceva compagnia in ufficio, i tuoi ravioli mi hanno fatto compagnia a scuola e continuano a farmene adesso, mentre dovrei studiare un’interessantissima lezione sulla nomenclatura dei composti (stavo per scrivere nomenclatura dei biscotti, toh :-)). I loro colori così sgargianti mi impediscono di staccare gli occhi dal piccolo schermo del telefono, e io che volevo proprio fare quella lezione! Ti dirò, in questo momento, uno sceriffo un po’ impertinente forse non sarebbe poi così male, sembrerebbe quasi portare fortuna…:-)
Questo fine settimana mi attivo anch’io con questo contest… con il fior di mugello, devo inventare qualche accostamento delicato… questi ravioli sono la fine del mondo, amo particolarmente le tue fotografie, nitide, luminose. Davvero Laura, quando vengo qui me ne vado con gli occhi a forma di cuore, Ale
Marta e Mimma
Marta, ma quanto mi ha fatto sorridere questo messaggio 😀 e lo sai perché?Quando ho visto la vostra crostata in effetti ero a lavoro anch’io, ma non in ufficio… a scuola 😀 ecco diciamo dall’altra parte del tuo banco… nel banco più grande, insomma quella che per i ‘più ripetenti’ come me, si chiama ‘cattedra’. E si così mentre tu nella tua classe vivevi già l’acquolina del pranzo con i miei ravioli, io nella classe affianco la tua rimpiangevo la mia colazione mancata con la tua crostata. Mi piace questa ‘corrispondenza’!e così tu ti distraevi dalla nomenclatura dei composti e io mi prendevo una pausa dalla lezione di epica 😉 Un bacio enorme!
Alessia Mirabella
Ma dai allora aspetto con una gran curiosità di vedere la tua variazione sul tema!!!Per tutto il resto ti abbraccio forte, non sai che piacere ricevere i tuoi apprezzamenti 🙂 mi fai gongolare!
Questi ravioli con la zucca bucano lo schermo; ma non solo, bucano anche il mio stomaco vuoto in questo momento, e, quel che è peggio che in cucina non ho nulla da mangiare che me li possa far dimenticare………Comunque, tanti baci lo stesso|||||||||||||