Ceci n’est pas un… un… ‘ciambellone’…
L’origine di questo francese un po’ rimediato e d’occasione non proviene dal negozio di Zachino né tanto meno dalla sua, ormai nota, attitudine maccheronica per le lingue. No, questa frase è tutta mia.
Del resto che colpa ho io se la parola ‘ciambellone’ è così ‘nostrana’, da scombinarmi l’aplomb francese con cui mi accingevo ad un ragionamento? Ed eccolo, proverò a illustrarlo meglio ‘facendo due passi indietro’.
Esiste un dolce, e per ovvie ragioni in questo caso in Abruzzo, che pur uscendo direttamente da uno stampo a forma di ‘ciambella’, ha la presunzione di non voler essere associato ad un ‘ciambellone’ qualunque. Così a dispetto delle apparenze ingannevoli, a partire dal nome cominciano le differenze. E si, che le differenze sono molte altre e profonde se si pensa che il rivestimento della ciambella presunta, è una frolla miracolosamente tenera anche senza la presenza del burro e che il ripieno ha la consistenza umida e soffice di un soufflé che lievita benissimo anche senza lievito. E allora veniamo al nome: se ci si trova in ‘compagnia’ di un dolce che ha siffatte caratteristiche, è bene sapere che si sta parlando di un ‘soffione’ e che mai e poi mai si dovrà chiamarlo: ‘ciambellone’… almeno alla presenza di un abruzzese!
E se tutto questo ragionare ‘semiserio’ non è sufficientemente convincente a raccontare il sapore buono e dolce della mia Pasqua, seguitemi su Taste Abruzzo.
Queste pieghe sembrano fatte dalle abili mani di una sarta… se mi dici che altre alla dote di scrivere, fotografare e cucinare sai pure cucire, faccio una chiamata a mia mamma… credo che ci sia stato qualche errore in fase di elaborazione “figlia femminina”. Cmq sono andata a leggermi la ricetta… tutta questa ricotta in una crosta croccante di pasta, possiamo forse resistergli??? Impossibile!
Margherita
Vale lo stesso se ti dico che so fare l’uncineto?:-D in realtà cara Margherita mia nonna Irma (quella degli uomini con i baffi) era sarta, mentre l’altra, nonna Ida era una ricamatrice in tempi in cui gli uomini si innamoravano delle mani delle donne e le sue erano bellissime!insomma Margherita cara io credo, che tua madre abbia fatto un ottimo lavoro: lo conferma la tua anima ‘femminina’ adorabile!Un bacio grande e mi raccomando non desistere dal provare il soffione, ne vale veramente la pena!:-D
A me, tutto cio’, ha convinto…e mi ha convinto proprio bene, visto che sono per meta’ abruzzese! Per quanto sia legata anch’io alle tradizioni di questa regione, non ho mai e poi mai sentito nominare questo dolce cosi meraviglioso, pieno di carattere e rusticita’ proprio come piace a me. Talmente convinta che oggi stesso lo voglio fare appena torno a casa! Buona Pasqua Laura (and thanks for sharing) <3
Passo sempre qui mia cara, ma ultimamente ho avuto pochissimo tempo.. ci tenevo però a passare qui oggi per augurarti una Pasqua serena!
Questo soffione è meraviglioso, ma non è una novità.. sei bravissima tu e adoro leggerti 🙂
Ti abbraccio bella, a presto! :*
è da ieri che volevo passare a scriverti! A parte che quel che fai mi piace sempre (da quello che scrivi a quello che cucini e che fotografi) che mi sembra ormai quasi scontato scrivertelo, dopo aver letto la ricetta non ho potuto fare a meno di pensare alla cassata al forno (riadattata molto dalla ricetta originale) che la mamma prepara ormai da anni per l’uomo di casa. Se si tolgono il burro nella frolla e le uova nell’impasto di ricotta (e il fatto che aggiunga anche il cioccolato perché, altrimenti, lei non riesce a mangiarla) è davvero simile, e mi fa pensare a quanto due dolci apparentemente diversi possano essere poi così simili! e poi, una torta dal guscio friabile come fosse impastata con il burro ma non ha burro, e che lievita senza bisogno di lievito, vuoi forse dirmi che non è un dolce magico??
buona Pasqua se non ci dovessimo sentire prima, un abbraccio Laura!
Marta
Ileana
Cara Ile, tranquilla adesso che le tue improrogabile scadenze hanno avuto luogo ti auguro anch’io di godere una Pasqua serena e felice con tutti i tuoi cari e che dire: se potessi incarterei questo soffione per portarlo sulla tua tavola!;-) un bacio!
Marta e Mimma
io adoro la cassata, come tutta la cucina siciliana in genere, urge un gemellaggio tra l’Abruzzo e la Sicilia, che dite?;) Vi abbraccio e vi auguro una buona Pasqua in famiglia!Ciao care 😀
Elvira
Noooo, ma io ora capisco tutto!Ecco perché quando tu scrivi in inglese io comprendo tutto: perché sotto la una linfa abruzzese che si lascia fiutare!!:-D Che bello!Allora mi raccomando tienimi aggiornata sulla tenuta del Soffione e sappi che proviene da Lanciano un paese molto bello e suggestivo da visitare, vicino al mare potrebbe piacerti visitarlo 😀 Grazie a te per essere passata di qua!Un bacio!
E’ SPETTACOLARE questo soffione, ti è uscito così bello che tutta Lanciano e dintorni può essere fiera di te, e poi se è
buono quanto bello è favoloso!