Cosa fa il tempo che corre, quando si ferma?Semplicemente riprende a correre.
Io questo l’ho capito da quando ho preso a correre anch’io con tutte le mie forze e in tutte le condizioni in cui è possibile correre e correre sempre, a tutte le ore del giorno e anche della notte, quando dormo: quando anche i sogni allungano il passo perché hanno fretta di sparire prima del tempo, prima degli occhi spalancati sugli stucchi del soffitto di un nuovo giorno.
Così io, quando arrivo in campagna sospirando pensieri di tregua, mi illudo di fermarmi. E, invece, semplicemente riprendo a correre.
Una nuova ‘corsa’ si presenta sempre dietro l’angolo, anzi dietro un albero che ha fretta pure lui di sparire, prima del tempo di un’altra stagione, come i sogni prima del tempo di un nuovo giorno.
Ecco questo è quello che successo all’albero di melograno, inchinato ai miei piedi per il peso dei suoi frutti, che non hanno voluto sentir ragione sul da farsi e che se io non avessi subito raccolto avrebbero fatto la stessa fine dei fichi scoppiati di mio padre.
E allora eccomi con un ‘grembiule da corsa’ di quelli con tasche abbastanza grandi per raccogliere fino all’eccesso che non entra più nelle cassette da frutta. E poi in cucina a ‘(s)correre’ con le dita su ricette che promettono di ‘fermare’, almeno per un po’, tutti quei melograni che sono maturati ‘di corsa’ perché avevano fretta anche loro di sparire prima del tempo di un’altra stagione.
Certo che nella corsa sarebbe bello scegliere cosa rincorrere e in questo caso, almeno, non mi lamenterei tanto di correre sempre e a tutte le ore del giorno. E anche di notte, quando dormo, dietro ai sogni che corrono veloci più di me.
E, anzi, se proprio potessi scegliere, mi piacerebbe rincorrere tutte quelle cose belle che rubano al tempo solo gli istanti e trasformano le ore in attimi perché hanno fretta sempre, davanti a grandi spiegazioni e inutili indugi.
Ecco se potessi far conserva di tutto ciò che di bello fugge ad un passo più lungo del mio, io farei una gelatina dalla consistenza morbida e appiccicosa quanto basta come quella di una colla per legare insieme tutte quelle cose belle che, anche se hanno fretta, qualche indugio lo meritano e anche qualche spiegazione… se ne vale la pena.
E’ andata così allora che ho cercato la ricetta ‘di una sosta’ possibile per i melograni che avevano più fretta di maturare rispetto agli altri e proprio il giorno in cui ero convinta di riuscire a fermarmi, semplicemente ho ripreso a correre.
E la corsa è stata una vera corsa, benché io non mi avvedessi di correre tanto, che i traguardi inaspettati sono stati addirittura due ricette!
Così se la ricetta della gelatina è stata frutto della corsa di trasformare i melograni ‘scoppiati’ prima che deperissero come i fichi sul confine del vicino, l’idea di un’insalata di pollo è arrivata dal mio amico Paolo col quale le corse giornaliere trovano spesso una tregua nella pausa pranzo o nell’interpretazione di quei sogni, che hanno sempre una gran fretta di sparire prima del tempo, prima degli occhi spalancati sugli stucchi del soffitto di un nuovo giorno da cominciare a ‘ricorrere’ un attimo dopo che ci si era fermati.
Post scrittum
Per la ricetta della gelatina mi sono liberamente ispirata ad una ricetta di gelatina per anguria che ho trovato sul libro Fragole a merenda che merita quel genere di ozio letterario che necessitano di un’appagante lettura contemplativa. Ecco io mi sono ispirata ad alcune accortezze della cara Sabrine anche se ho mutato la sostanza: melograno al posto di un cocomero; zucchero di canna al posto di quello semolato e per il resto mi sono attenuta a tutti i consigli del caso. Quello che ho amato di più è stato quello sulla ‘pectina naturale’ a base di mele bollite e centrifugate.
Post scrittum del post scrittum
Per la ricetta del pollo in insalata, il mio amico Paolo mi aveva in verità dato l’idea di una ricetta più indiana simile a una di quelle che girano spesso nella sua cucina: qualcosa di agrodolce, marinato nello yogurt e con riso in forma. Ecco una di quelle sceneggiature che se fosse un film io desidererei vedere, ma insomma nel caso di una ricetta da provare e mai eseguita ho preferito agire seguendo una mia ispirazione che, propriamente mia non è e che direi appartenere di più alla proposta del frigo, della dispensa e dell’orto. Ecco allora se c’è una cosa in cui Paolo ha avuto ragione è stata la scelta della carne bianca: il pollo!Grazie Paolo!
Ricetta della gelatina di melograno
Ingredienti: 500 ml di succo di melograni (ci vorranno circa 5-6 frutti); 150 gr di zucchero di canna; 3 cucchiai di limone; succo di una mela di medie dimensioni)
Procedimento: sciacquate e asciugate i melagrani e sgranarli in un recipiente. Centrifugare i chicchi e ricavare altro succo dalla polpa degli scarti. Filtrare il succo di melagrani con un setaccio fine e pesatene 500 gr. Spremere il limone, filtrare il succo e aggiungerlo a quello dei melagrani. Aggiungere lo zucchero e mescolate bene finché non si è dissolto. Sciacquare la mela, dividerla in spicchi e metterla sul fuoco con un po’ d’acqua. Non appena sarà tenera centrifugare anche quella, senza togliere né buccia, né semi. Raccogliere il succo della mela e aggiungerlo a quello di melograno. Metterlo sul fuoco e far bollire a fuoco vivace per circa mezz’ora, finché non inizierà ad avere la consistenza di uno sciroppo appena denso non aspettatevi la consistenza di una marmellata. Mescolare per far dissolvere la schiuma e poi travasate in un barattolo di vetro sterilizzato (con queste dosi non riuscirete a riempirne più d’uno…). Sigillare e capovolgere. Lasciar raffreddare bene e riporre in un luogo asciutto a meno che non si abbia subito a portata di mano un cucchiaino.
Solo il giorno dopo sarà possibile capire se la consistenza della vostra gelatina è quella giusta, in caso contrario sarà possibile rimetterla sul fuoco fino a che la consistenza desiderata non sia raggiunta.
Ricetta dell’insalata di pollo con gelatina di melograno
Ingredienti (per due/tre persone): due petti di pollo aperti; 4 rametti di rosmarino; tre spicchi d’aglio; 3 cucchiai di olio evo + un po’ per ungere la padella; 5 bacche di ginepro; 3 bacche di pepe nero; una manciata di rucola fresca e croccante + una manciata di lattughino + cime di rapa (avanzo della cena del giorno prima); sale rosa qb; 2 cucchiaini di gelatina di melograno (1 cucchiaino per piatto); una manciata di nocciole tostate.
Procedimento: con un coltello affilato, tagliare la polpa del pollo ricavandone dei bocconcini non troppo sottili. Panare i bocconcini in un trito di aglio e aghi di rosmarino, condire con dell’olio e bacche di ginepro e di pepe.
A questo punto dedicarsi alla verdura che si ha all’occorrenza: nel mio caso cime di rapa ma immagino deliziosi anche dei cavolletti di bruxelles. L’orto non mi ha dato scelta per quanto la rucola selvatica si sia rivelata deliziosa in questo piatto, in alternativa è possibile rivolgersi ad uno spinacino crudo.
Riscaldare la padella sul fuoco dopo aver unto con un po’ d’olio il fondo e quando sarà calda cuocere i bocconcini facendo attenzione che non si attacchino. Non appena i bocconcini di pollo risulteranno dorati assemblare il piatto col il resto degli ingredienti, salare e condire con la gelatina di melograno.
Ciaooo Laura 🙂
come possiamo fermare questi giorni meravigliosi di sole e di giallo? Insomma, di tutti i colori… colori che ci fanno cosi’ bene alla nostra psiche!
Ahime, com’e’ tutto vero! Che il tempo corre e noi insieme a lui. Anche quando ti riposi, un’altra corsa ti viene in mente e cosi’ via… corsa dietro corsa. Delle volte vinciamo, delle volte no :)).
Cerchiamo di fermarci e di fermare il tempo, il bel momento … di conservare per noi questo tempo che e’ cosi’ prezioso e di metterlo nella “dispensa” per i brutti momenti. E un po’ riusciamo …. un po’ qui’, un po’ nella nostra memoria. Ma non basta mai, vero? Perche’ nemmeno della memoria ci si puo’ fidare…
Bellissime le fotografie, il melograno nella sua semplicita’ e con i suoi colori bellissimi!
Poi l’insalata di pollo, molto interessante come abbinamento, un piatto davvero spettacolare con i suoi colori e gusti!
Un abbraccio,
Ulica 🙂
Per non perderti sono stata al passo, di corsa e con il fiato che stentava a fare il suo dovere.
Perché quando ho visto i melograni ho voluto buttarmi a capofitto, in quei chicchi rubino, tra i tuoi sorrisi e le tue giravolte. E il pensiero che le nostre tavole lontane siano unite dai soliti ingredienti mi fa quasi credere di poterti raggiungere in questa maratona!!!
Che poi a dirla tutta è davvero uno dei pochissimi frutti che mi spiace non lasciare così, al naturale ( forse anche perché sul tavolo in cucina non ne escono così tanti dal cesto … ). E allora mi ritrovo a mangiar pepite rosse in ogni momento e in ogni piatto, perché quello sì, è vero, anche loro corrono e in un lampo spariscono!
Domani mattina, se non sei troppo di corsa e se ti va, mangiane un po’ a colazione, nello yogurt o assieme al muesli… sarà un’altra piccola cosa che unirà il mare alla capitale 😉
Un abbraccio e buona serata
Quando il tempo manca -perché manca sempre,e,non si sa come,sembri esaurito ancor prima di scorrere- il tempo per le cose belle, quelle a cui senti di non poter rinunciare, lo trovi fermandolo.
Come la lettura di te che mentre corri io mi godo piano, come se tutto fosse fermo e potesse aspettare.
Ti abbraccio forte fino a farti esplodere, come i fichi, i melograni e tutto quello che non vuole più aspettare.
Mi piace tanto come hai scritto il tuo articolo, le foto sono bellissime insieme al tuo sorriso e mi fanno venire tanta voglia di starti sempre vicino, in maniera invisibile per osservarti senza disturbarti. Un bacione con tanto affetto da me e dai fichi scoppiati.
Ulica
Ulica cara e io il tuo autunno giallo l’ho visto nelle tue belle foto color oro e oggi mentre mi deprimevo in metro ho visto anche il rosso, il tuo rosso che ha risollevato il mio morale 😀 In realtà un modo per fermare il tempo con i suoi attimi più preziosi, io penso di averlo trovato proprio qui, in questo spazio col quale mi sento in comunicazione tutta la settimana grazie alle vostre visite 😀 quanto alla memoria come dici tu, quella comincia a fare strani scherzi… e ricorda piacevolmente solo ciò che vuole… la scrittura salverà i miei ‘vuoti di memoria’ 😉 Ti abbraccio forte!
Martina
…e se io ti dicessi che questa mattina ho seguito il tuo consiglio?Mi sembrava il minimo per una persona cara che mi ha seguito nella lunga maratona di questi giorni 😉 Un modo per unire il mare alla Capitale ma anche il nome poetico di una strada insieme a quello di Re di un’altra via;-) Tu hai ragione in realtà il melograno dovrebbe essere gustato nel suo assoluto e infatti io e l’altro gambero ne stiamo facendo una vera cura che sentiamo efficace in questi giorni di spola tra la città e la campagna. Ad ogni modo la cosa che più mi piace è sapere che a tavola siamo sempre vicine di posto!:-D a prestissimo!
Francesca
e io sono esplosa di felicità dentro il tuo abbraccio e intanto ti dico che anch’io sto aspettando il mio tempo di relax appesa come sono rimasta, alla lettura della tua visione di Suburra!Ti sto aspettando e passo a trovarti spessissimo per conoscere le tue impressioni e trovare un confronto con le mie 😀 Allora cara, mi viene da dire che ci vediamo presto presto da te e io avrò la sensazione che ci saremo prese un buon caffè insieme!:-D
Antonella e Pino
A voi che mi siete vicini anche quando siete lontani, io vi aspetto sempre da questa parte del cancello verde!:-D
Corro anche io per non perdere gli istanti che il tempo fa volare. Per acciuffare quelli che da me non vogliono sostare. Corro per sgranocchiare i sapori a me lontani e raccogliere pezzi di luce.
Corro di pari passo col tempo perché lui mi sia vicino in questo percorso. Solo per sentirlo a fianco e mai indietro e poi fermarci e sorridere di ciò che è stato.
Corro da te mia cara Laura per riempire gli occhi di tutta questa meraviglia.
Di te con quel grembiule, con quella delicatezza e timidezza che ti contraddistingue.
Mi piace l’idea della gelatina, accompagnata dall’insalata.
Mi piacciono i colori e le foto che trovo straordinarie.
Un abbraccio
Melania
Cara Melania e io ti dico che correre insieme mi piace sempre di più post dopo post e in questo modo correre assume un altro sapore 😀 Sono contenta ti piaccia la nostra versione di ‘gamberi di campagna’: siamo ancora molto impacciati e non sempre riusciamo a correre dietro agli alberi che, sembrerà strano, ma caspita come corrono!La gelatina si sta rivelando meravigliosa per aromatizzare infusi, succhi di frutta, carni e dolci, insomma chi l’avrebbe immaginato!Sono felice tu sia passata di qua anche stavolta!Ti abbraccio!
L’importante è correre dietro alle cose per cui vale la pena farle, per le cose belle. Anch’io mi affanno in continuazione, cercando a volte il tempo che non c’è. Vorrei però riuscire anche a fermarmi per godermi un po’ di più certe cose che mi girano intorno. Bella idea quella della gelatina, ma l’insalata mi piace ancor di più. Anch’io infatti abbino la melagrana a piatti salati e carni. Buona corsa, Chiara
Chiara
Ciao Chiara, mi fa piacere che ti piaccia l’idea della gelatina sulla carne 😀 quanto al tempo, è una lotta senza pari… non sai delle volte come mi piacerebbe trovare un barattolo adatto a conservare un po’ del mio tempo migliore 😀 A prestissimo!
Mi vanto di essere una fra le fortunatissime a cui parte della tua bellezza (e del tuo sorriso) é arrivata per posta. Andrai sempre di fretta cara Laura, ma sappi che per quello che mi riguarda, questo é uno degli angoli più “rilassanti” del web. E a proposito della bellezza di qualche post fa che salverà il mondo, non so se quella delle tue parole, della tua delicatezza riuscirà nell’impresa, ma di sicuro rende la lettura molto affascinante. Un abbraccio
Margherita
Margherita bella grazie per quello che mi dici!!Che bello sapere che questo spazio riesca esattamente nel suo intento, che è anche il mio, e cioè quello di essere nel suo piccolo un’ ‘isola’, un approdo felice per chi vi arrivi 😀 E in effetti se in questi anni c’è stata un’ambizione covata in segreto rispetto a quello di diventare una ‘vera’ blogger, nota ai più, è stata esattamente questa: e cioè provare a cercare e creare grazie alla vostra presenza uno spazio in cui lo scambio fosse vero proprio per la sua gratuità fine a se stessa e senza i secondi fini tipici delle ‘regole social’. Inutile dire che in assenza di persone come te, tutto questo non ci sarebbe. 😀 Ti/Vi abbraccio!
mia splendida Laura, ti ho pensata per tutta la settimana! non sai quanto abbia desiderato anche io correre dietro le tue melagrane, dietro il tuo post piuttosto che affannarmi per delle nozioni matematiche prive, per quanto mi riguarda, di alcuna valenza spirituale. Invece qui, oh, sapessi quanto mi trovo a mio agio e quanto vorrei che la scuola prevedesse uno studio “del bello della vita” e poterti includere più facilmente nella mia corsa contro il tempo.
amo questo tuo “permettere di sostare” ancora un po’ ai frutti: per me ciò si riflette maggiormente nella sosta invernale del pomodoro estivo, 35 barattoli e più da 750g l’uno, in soli 3 mesi, si sono stanziati sulla mia dispensa per soddisfare i bisogni di un uomo di casa dipendente da pasta con la salsa e me medesima che altra salsa di pomodoro al di fuori di questa non so mangiare. Ecco, fra questa scorta quasi industriale di bottiglie di salsa, sappi che in bella vista c’è anche quel tuo vasetto blu (o viola? me lo sono sempre chiesto) intenso…
un abbraccio grande!
Marta e Mimma
Marta dolcissima, e lo so questa matematica quando si presenta ti inchioda molto più del greco e del latino… io alla tua età ho provato a ‘cogliere’ in tutti i modi il discreto fascino dei numeri, ma niente e alla fine è successo che da grande ho proiettato tutto sul matematico che mi ha portata all’altare 😀 I numeri hanno il fascino del silenzio e del mistero (che è a sua volta silenzioso… sennò che mistero c’è) ma io, ahimè, ho sempre capito meglio le parole e mi sono votata a quelle che più mi trascinavano e che presto sono entrate nel mio vocabolario domestico. 😀 Fai bene a dedicarti ai pomodori, se potessi tornare indietro chissà che darei per farli anch’io con mio nonno e tutte le donne della famiglia allargata di mia madre che si riunivano quando il caldo era più torrido, dietro casa, in una catena di montaggio di gesti sapienti e grembiulini civettuoli stretti in vita!Ovviamente tu sai che questo fa crescere la mia stima per l’uomo di casa che tu e Mimma sapere viziare e coccolare egregiamente, brave!
ps mi piace l’idea di diventare una ‘materia alternativa’ e soprattutto alternativa alla matematica!;-)
Ti abbraccio forte forte!