Babaghanush

Babaghanush

E’ bastato arrostire, frullare e condire due melanzane per scoprire il sapore di una nota salsa libanese: il babaghanush. E dire che io non ne avevo mai sentito parlare, eppure il mio palato, questa volta con più precisione delle mie intenzioni, ha indovinato gli ingredienti e misurato le dosi giuste di quello che è presto diventato uno dei sapori ricorrenti della mia estate.

Babaghanush

Babaghanush

Si tratta di una salsa fresca e piccante ideale per accompagnare verdure, carni e pesci arrostiti o più banalmente dei semplici crostini per un aperitivo sfizioso e originale. Io ovviamente l’ho sperimentata in più soluzioni trovandola insostituibile e, addirittura, necessaria in accompagnamento ai miei piatti del momento. Poi è venuto il momento di trovarle un nome e così, quando ho verificato la sua esistenza possibile sulla rete, ho scoperto che si trattava esattamente sia per gli ingredienti che addirittura per le dosi impiegate di babaghanush! Un nome che io personalmente ho trovato ‘simpatico’ da pronunciare e ripetere, quasi quanto il replicare la preparazione stessa della salsa.

Così come spesso succede nel mio immaginario, adesso tutto sa di babaghanush: la mia estate romana, il sapore fresco e leggero della conoscenza di Manuela e Claudia, i giri di quartiere e ‘mattonelle’ con Francesca, i mojiti ‘sfumati’, le carezze d’amore eterno tra Frida e Diego, le contrattazioni ammiccanti e irriverenti per una ‘pigra Susanna’, le foto bruciate e troppo ritoccate di cellulari di fortuna, i soggetti ‘di non solo cibo’ che si affollano e raccontano il modo di vivere la città e il suo tempo più spensierato che è comodamente ‘stravaccato’ come il cane in finestra di qualche giorno fa.

Babaghanush

Ricetta del Babaghanush ‘trovata’, più che tratta, dal palato in degustazione direttamente dal bicchiere di un frullatore

Ingredienti: 2 melanzane nere di media grandezza;succo di 1 limone; 1 cucchiaino di tahina;2 spicchi d’aglio; olio evo qb; sale (io quello rosa) qb; prezzemolo tritato, qb; pepe (io quello di sichuan).

Procedimento: arrostire le melanzane in forno a 180° C dopo aver inciso la polpa con un coltello affilato e averle condite con un filo d’olio, sale, pepe e timo (quest’ultimo facoltativo). A questo punto scavare con la punta di un cucchiaio separando la polpa dai gusci. Frullare la polpa ricavata con il succo del limone, la tahina, sale, olio e pepe. Servire con prezzemolo tritato.

I gusci delle melanzane se tagliati a listarelle con delle forbici da cucina e condite  con aceto di mele, olio evo, sale e coriandolo in grani diventano un ulteriore contorno sfizioso da prendere in considerazione, assolutamente!

13 thoughts on “Babaghanush

  • Giusto oggi ho frullato delle melanzane per un’altra ricetta e, come si suol dire, tu capiti a fagiolo.
    Mi segno la ricetta, vado a comprare la tahina e poi la provo sicuramente.
    Ma le bucce non rimangono dure?
    Complimenti! 😉

  • E’ bastato trovarsi, lasciarsi andare, aprirsi con naturalezza, passeggiare serene, sorridersi come ci si conoscesse già… a volte è facile davvero, con le persone giuste… e quando si trovano è bello festeggiare con nuovi taglieri inaspettati, aperitivi nel verde, panorami di/da “grande bellezza”, storie d’amore, parole e pistacchi…
    Non vedremo più via Urbana con gli stessi occhi oggi… e dobbiamo andare a ritrovare quel cagnone che ha capito tutto della vita! 🙂
    Quanto alla mattonella, beh, incorniciata così le hai dato un perchè tutto tuo e mi piace molto!
    ps: questa tahina devi farmela assaggiare quanto prima! E Manu porta le melanzane dal suo orto! 😀

  • Non so cos’è la tahina, ne parli con una disinvoltura che mi fa sentire davvero
    ignorante. Comunque le tue ricette semplici, nate per caso, sono sempre
    una delizia. Cercherò la tahina e proverò la tua ricetta.
    Quel cane che non saprà mai di essere stato immortalato, è uno spettacolo!

  • Evidentemente non sono ancora tornata a casa, sono ancora lì a guardare con tenerezza quel muso di cane appoggiato al davanzale,chiacchierando con voi del come del perchè, rovistando negli angoli per scovare piattini e mattarelli.
    Ieri sera ho sfornato delle favolose pita pensando alla tua Grecia: io questi due paesi li vedrei bene danzare insieme, in un tramonto tiepido, sporcandsi le dita senza troppe accortezze.
    Ogni volta che sento la parola mojito mi sfugge un sorriso…non potrò più berne finchè non sarò certa che tu avrai fatto lo stesso cara Laura:D
    Ti abbraccio!

  • Laura! Io adoro il babaganoush, e, come te, appena scoperto non ho più potuto farne a meno…ma quello che mi stupisce è che tu l’abbia preparato senza conoscerne la ricetta!
    Che peccato essere stata così poco in vostra compagnia, maledetto il sempre poco tempo che passo a Roma ogni volta, che si riempie di amici da incontrare, che talmente gli vuoi bene che proprio non puoi rinunciare a vederli. Ma è stato bello poterci essere anche solo per poco, darvi un volto tridimensionale e vivo, una voce, uno sguardo, una personalità. Lo rifaremo ancora, vero? No perchè a me non è mica bastato!
    P.S: Anch’io, come Manu, aspetto notizie sul tuo mojito 🙂

  • Nicol
    Ciao, benvenuta!Mi fa piacere ‘capitare a fagiolo’ 🙂 Quanto alle bucce, no quelle non vanno frullate: infatti alla fine del post ho consigliato come impiegarle per un contorno che io ho trovato semplice da fare e buono buono da gustare. Un bacio e fammi pure sapere come va, non appena proverai!

    Francesca
    Visto che mattonella, che ho sfoderato?la prossima volta entrerà nella foto per quello che è effettivamente diventato il suo utilizzo e cioè sotto pentola: in genere mi piace poggiarci sopra una pirofila in ceramica bianca e blu…non so se hai presente 😉

    Antonella
    Nessuna disinvoltura, anzi: è stato il nuovo ingrediente arrivato nella mia cucina da poco e ovviamente, come spesso mi succede, da adesso mi capita trovare solo ricetta che contengano la particolare crema di sesamo, ecco cos’è la tahina.

    Manuela
    Le pita!!Che buone allora dovrai presto svelarmi la ricetta o è già sul tuo blog?
    Quanto alla parola ‘mojito’ sto studiando strategie alternative per fare in modo di berne uno al più presto… spero!;-) Un abbraccio!

  • Claudia
    no Claudia non sorprenderti dovresti aver capito che tipo di personaggio sono: trovo le cose quando non le cerco e le sfumo quando le vorrei tanto (vedi mojito!) 😉 E sappi adesso che puoi immaginarmi nella mia ‘tridimensionalità’ che io quel mojito lo sto ancora inseguendo e la mia ‘sete’ non è stata ancora placata!:-D Insomma tocca rivedersi al più presto, magari davanti a ‘sto benedetto mojito!;-)

    Chiara
    Tuo marito è un mito!Addirittura lo prepara lui!!!Brava sono soddisfazioni 😀 Un bacio a voi… e si ne mando uno anche a lui che se lo merita!;-)

  • Ciao Laura, piacere di conoscerti.
    Non ho mai provato questo piatto, anche se ogni volta mi chiama a gran voce: mi sembra una di quelle bontà da condividere in relax estivo che sanno di tradizione e nel contempo buone da farle mille volte … e ancge sane. Sappi, poi, che le melanzane a”griglietta” della tua foto hanno un aspetto meraviglioso, e le ricette mediterranee sono la mia passione.
    Un salutino, a presto e buon we.
    Lys
    ps grazie per le tue belle parole. Ho capito bene, ci sono stati problemi con il sistema per lasciare i commenti sul mio blog?! Scusami se disturbo, potresti dirmi meglio che problematiche hai riscontrato, così cerco di risolverle? Ti ringrazio moltissimo

  • Cara, perdona l’assenza dal blog ma ci siamo prese una piccola pausa decisamente personale per poterci riposare un po’ 🙂 Sai che il babaghanush in vacanza stavamo quasi per mangiarlo? Poi la scelta è stata vinta in favore dell’hummus di ceci, e adesso tutto sa di quell’inconfondibile sapore. La voglia di provare il babaghanush però resta e tu ci vieni subito incontro con questa ricetta: che altro se non grazie? 🙂

  • Lys
    Ma lo sai che io invece ho la sensazione di conoscerti da una vita?:-) perchè sono sicura sia tu quella Lys innamorata come me di Kya e del suo accogliente ‘pranzo di Babette’, si insomma ho la sensazione che ci piacciano le stesse cose e la tahina è la prava!;-)
    Mi è già successo con un altro blog, quello di Virginia, lascio commenti e niente… ovviamente trattandosi di blog che seguo con una certa costanza ho potuto verificare l’anomalia non ritrovandomi nei commenti… non saprei dirti come mai. Tra l’altro con te alla fine sono riuscita 🙂 ma ad esempio con Virginia non riesco ancora :-/
    Ti mando un bacio e a presto!

    Mimma e Marta
    Non preoccupatevi anch’io spesso latito, pensavo che l’estate potesse aiutarmi ad esserci di più e invece no 🙂 Cmq adoro anche l’hummus di ceci a cui per altro era destinato l’acquisto della tahina, poi però mi sono ritrovata ad arrostire melanzane ed ecco in cosa mi sono imbattuta 🙂 Un abbraccio stretto!

  • Il babaghanush nonostante le sue proporzioni degustate al bicchiere del frullatore (adoro questo passaggio!) sempre essere perfetto e super invitante. A leggere i racconti tuoi e quelli di Manuela mi pare di capire che questa domenica sia andata sia stata una bella giornata, una di quelle che non capitano tutte le settimane. L’incontro perfetto fra la pita e la tua salsa di melanzane alla fine non sarà certo un caso!

  • Margherita
    Margherita cara, benvenuta!:-) Che bello averti qui!Quando ho letto la ricetta di Manuela ho capito che anche tra noi le affinità erano molte 😀 e adesso dal tuo commento capisco che il babaghanush ne è la prova certa!Un bacio spero presto di avere l’opportunità di conoscerti!:-) a presto!

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