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E di questa fissazione per le foglie secche d’autunno, non me ne faccio una ragione neanche io. Neanche io, che la istigo e la stuzzico, fino allo spasimo e, addirittura come una domenica fa, fino a Ponte Milvio.
Anche mio marito se n’è accorto: “Tu c’hai una fissazione per le foglie!”
E’ giunto a questa conclusione certa e me ne ha fatto rivelazione la prima domenica del mese corrente, proprio a Ponte Milvio.
Perché a Ponte Milvio ogni prima domenica del mese è possibile passeggiare sul lungo Tevere e perdersi tra bancarelle d’antiquariato e dell’usato di vario genere, a meno che non ci si perda dietro le foglie secche come è successo a me.
Così quando sono stata recuperata lontano dalle bancherelle dove le foglie erano più folte e meno lo era la presenza umana, ho promesso solennemente al mio caro marito che mi sarei data alla ricerca di qualcos’altro: una specie di chiodo scaccia chiodo, contro le foglie secche e in favore di una passione alternativa.
Ovviamente, ho provato ad essere di parola e ho riversato tutte le mie energie in un’attività non propriamente contemplativa come lo era quella precedente, ma ugualmente ossessiva e ripetitiva come quella di sfornare biscotti.
E così adesso quando non sono a casa a sfornare biscotti, più banalmente sono fuori a cercare nuovi stampi, che ho scoperto non essere un’impresa così banale.
Se ne è accorto anche mio marito il giorno in cui ha deciso di accompagnarmi nel mio negozietto di fiducia. Non ho ancora capito se i commessi mi amano o mi odiano, perché quando mi vedono sollecitano sempre il più paziente e sorridente di loro a servirmi.
Questa volta però credo di aver messo a dura prova anche lui, quando davanti un’intera parete di ogni varietà e grandezza di stampi per biscotti, ho confessato di cercarne solo ed esclusivamente ‘a forma di foglia’.
“Sa… io c’ho una fissazione per le foglie…” – gli ho detto!
La ricetta mi è stata servita ‘a forma di foglia’ da Federica per cui il mio debole è di parte per tante ragioni a partire dal ‘nostro amato Abruzzo’ in comune. E’ grazie alle sue foglie croccanti che la mia ricerca dello stampo giusto, non ha desistito e guarda caso proprio in Abruzzo sono riuscita a trovare gli stampi a forma di foglia!Riguardo gli ingredienti, la voglia e la fretta nel voler sperimentare questa ricetta mi ha fatto riscrivere il bilanciamento delle farine, così da poter utilizzare quelle che già erano a mia disposizione.
Con questa ricetta lo sciroppo d’acero di Margherita gelosamente custodito per ricette speciali ha trovato la sua giusta espressione donando ai biscotti un profumo ineguagliabile.
Ricetta Biscotti allo sciroppo d’acero
Ingredienti:
- 150 gr di farina bio ‘sette effe’
- 50 gr di farina di riso
- 50 gr di crusca d’avena
- 1/2 cucchiaino di lievito per dolci
- 1/2 cucchiaino di bicarbonato
- 1/4 di sale
- buccia grattugiata di un arancio non trattato
- 110 ml di sciroppo d’acero
- 40 ml di olio di semi di mais
- Cioccolato fondente qb (facoltativo per eventuali guarnizioni)
Procedimento:
- Sciogliere lo sciroppo d’acero nell’olio, mescolando i due ingredienti.
- Aggiungere tutti gli ingredienti secchi precedentemente mescolati più a buccia d’arancio.
- Impastare nella planetaria, finché l’impasto non risulti amalgamato e liscio.
- Ricavare un panetto e lasciar riposare in frigo (io, per 1h)
- Stendere l’impasto tra due fogli di carta forno
- Ricavare dei biscotti con gli stampi scelti dello spessore di 5mm
- Infornare a 180 °C per 10 minuti.
- Sciogliere a bagno maria il cioccolato fondente e decorare come più piace.
Di foglia in foglia si arriva lontano bella mia …. e tu arrivi dritta al cuore con questi scatti e questi biscotti. Solo un animo sensibile e “bucolico” come il tuo poteva raccontare così bene di tali meraviglie. Che poi certe fissazioni possano sembrare strane è qualcosa che ci accomuna un po’ tutte, ma son convinta che un pizzico di follia sia l’unico ingrediente che possa renderci affascinanti e normalmente fuori dal comune…
Di foglia in foglia ti faccio giungere il mio abbraccio
Io direi che trovare questi stampi sia stato il connubio perfetto tra le due fissazioni del momento 🙂 che poi la fissa per le foglie in realtà mi sembra molto inflazionata che da questa altra parte di mondo del web e del food la botanica si sta facendo largo spazio 😀 sarà colpa di questo ‘mood’ stagionale che si accosta piacevolmente a piatti e ricette chissà… ad ogni modo io per non farmi mancare tutte le foglie di cui ho bisogno ho fatto una bella provvista 😉 ma questo posso raccontarlo solo a chi mi capisce… giusto?;-)
Questo post mi ricorda tanto la nostra giornata a Roma da Alessia, io munita di reflex a fotografare l’asfalto ricoperto di aghi di pino e castagne e i muri ricoperti di foglie; Alessia a raccogliere foglioline ramate di qualsiasi forma o grandezza. E te che tra una chiacchiera e l’altra, mi aiutavi a sistemare il “set” improvvisato! Le foglie sono troppo belle, mantengono la loro bellezza anche da cadute, se non di più. Io da piccola adoravo disegnare con le foglie, le posizionavo sotto il foglio e poi ci strusciavo i pastelli sopra così da replicare la foglia completa di ogni venatura e rilievo. Che ricordi mi hai fatto venire in mente!
Io è da tanto che non entro in un negozio del genere, ma ricordo benissimo che l’ultima volta ho fatto impazzire il commesso perché volevo gli stampini per i budini di riso e glieli ho fatti tirare tutti fuori! Poi devi sapere che ho scatenato il dibattito sulla vera forma del budino di riso toscano, quindi al commesso si è aggiunta la proprietaria e una signora che era dietro di me! 😀
Proverò a fare questi biscotti, anche perché Andrea mi è diventato un grande amante di sciroppo d’acero, ogni settimana ne compro una boccetta!!
Francesca bella se penso che mamma Brigida di questi stampi può fare a meno e improvvisare tre tipi di biscotto perfetto lo stesso, capisco che di strada ce ne molta da fare per me 🙂 foglie più foglie meno. Ad ogni modo visto che l’esperienza del fogliame insieme l’abbiamo vissuta, io direi che la prossima volta che vieni nella capitale possiamo andare io te e Alessia nel mio simpatico negozietto e vendicarci dei commessi… ho voglia di farli impazzire!!!;-)
Ci sto!!!! L’ho detto a Alessia, appena Andrea si rimette un po’ in sesto organizziamo per vederci! Volevo approfittare di questo ponte, ma abbiamo preferito starcene qui a casa per via dei suoi attacchi che non accennano ad andarsene! Uffa!
In ogni stagione ti immagino coi colori dei tuoi scatti e ora, più che mai, ti vedo riflessa di luce come queste foglie e la frolla croccante dei biscotti. Roma è bellissima cosparsa di giallo…
Valentina 😀 si questo giallo è coinvolgente, ultimamente ho bisogno di godere di un colore alla volta e la ‘voglia di frolla’ mi ha portato in modo naturale verso il giallo 😀 Ti abbraccio fortissimo!!!
Ps Ho una gran voglia di rivedervi!
Bravaaaaaa, semplicemente stupendo……. Tutto: foglie, ricetta, fotografie……poi queste ultime stupende. Anche a me piacciono le foglie secche in autunno per i mille colori caldi, i tappeti naturali su cui camminiamo. Sarebbe bello farla insieme con te questa pappagiata, come dice la mia nipotina.
E cara nonna Tella, tu sei di parte… ma in ogni caso ho la sensazione che una ‘pappaggiata’ così ce la faremo presto!
io potrei dire che c’ho la fissa per i tuoi post che arrivano sempre dritti al cuore.
con le immagini ancor prima che con le parole 🙂
nonostante non ami l’autunno, ti confesso che al fascino delle foglie secche, con i loro variegati colori, non so resistere nemmeno io e, di foglia in foglia, non posso che dirti immensamente grazie, dal profondo del cuore, per aver voluto provare questi biscotti ed averli resi ancora più buoni con la farina “sette effe”. se è quella che conosco, è superlativa.
un abbraccio grande Laura bella, e grazie ancora
Federica!!!:-) Ma lo sai che proprio il tuo commento e cioè quello della ‘musa di questo post’ era finito nello spam? 🙁 Me ne sono accorta tardi accidenti, ma ad ogni modo meno male io l’abbia recuperato, perché ci tenevo e in fondo lo aspettavo 🙂 Io adoro la farina ‘sette effe’ secondo me per torte rustiche e biscotti è fantastica. Ti abbraccio forte anche io e soprattutto grazie a te!
Laura, sai che è…ti devo passare a trovare più spesso! No, che a scorrere indietro i post fino a quello delle chapiadi famose, l’ultimo che sono riuscita a leggere, mi ritrovo con una serie di ideuzze niente male, che io e i biscotti (come io il pane, del resto) abbiamo più di un conto aperto e le ultime 3 ricette che vedo qui mi stuzzicano tutte un bel po’. Oltre poi al piacere di leggerti, lo sai che la vita romana, nonostante la mia bella campagna senese, mi manca sempre un po’. Sai cosa mi manca tanto? Le foglie dei platani. Qui tante querce e pioppi, ma platani proprio no. E io, con le foglie dei platani, ero proprio fissata 🙂
Siiiiiiiiii!!!!!Claudia passa più spesso che non sai che piacere mi fa!!!Hai notato la mia nuova deriva vegana?:-) Non so ci sono delle categorie di cibi che in chiave vegetale mi piacciono tanto tanto 🙂 A me invece mancano i pioppi, ne avevo due nel giardino di casa quando vivevo in Abruzzo erano due giganti, cresciuti così velocemente che ogni tanto mi chiedo chissà quali altezze avranno raggiunto adesso!Quando la nostalgia dei platani romani si farà sentire più forte da portarti fino a qui, non dimenticare di chiamarmi così da regalarci una passeggiata bella tra le foglie di città!;-) Un abbraccio!
Bellissimi questi biscotti a forma di foglia… e meravigliosa la passeggiata, viene tanta voglia di prendere il treno e venire a Roma! Davvero stupendo 🙂
carissima Laura, innanzitutto perdona la mia assenza degli ultimi mesi. Finalmente, posso dire, tornerò ad essere attiva qui fra le pagine del mio libro preferito. Passo innanzitutto per stringerti in un abbraccio fortissimo, per immergermi nelle tue parole, per sgranocchiare i tuoi biscotti vegani allo sciroppo d’acero (sapevi mi sarebbero piaciuti, vero? Questi li replico presto!), per augurare ancora una volta i nostri più sinceri auguri di buon Natale a te, che sei una delle mie persone preferite, e al gambero che completa la tua vita e che, secondo me, è un po’ merito anche suo se sei sempre tanto meravigliosa! Marta