Arrotolare briwat è un’operazione metodica, una marcia costante, che spesso mi ritrovo a compiere guidata da un rigido controllo interiore. In modo deciso e sicuro sfoglio il disco di pasta sul tagliere: quattro sono i tagli che il coltello compie nel percorso rettilineo da un’estremità all’altra, cinque le bande ricavate. A rapide cucchiaiate distribuisco il ripieno a capo di ogni striscia di pasta. A questo punto dal fondo verso l’alto ha inizio la salita del fagottino triangolare fino al sigillo della sua resa incondizionata. Osservo scrupolosamente quest’operazione attendendo la soddisfazione di verificare la perfezione di ogni dolcetto. E nella ripetizione che ama moltiplicarsi, io mi ritrovo catturata da una gestualità inarrestabile, alla ricerca del rapporto ideale di forma e contenuto per ogni singolo pezzo. Insomma mi piace prepararli. Mi piace mangiarli. Ancor di più offrirli a chi non li conosce.
Mi capita ormai sempre più spesso di preparare briwat su richiesta dei miei ospiti: amici e parenti che mi sono divertita a sorprendere con questi dolcetti una prima volta, hanno sempre rivendicato l’assaggio in occasioni successive, così ecco spiegata la pratica gestualità che accompagna i miei movimenti in una preparazione di questo tipo. Si tratta di dolcetti mediorientali dal ripieno di mandorle tostate e cannella, rivestiti in superficie dallo sciroppo di spezie e agrumi (miele casalingo). Ho visto mangiare un briwat dopo l’altro anche ad amici non avvezzi al dolce, ecco perché dirò che la perfezione sapiente di questi dolcetti è tutta nella dipendenza virtuosa che accompagna il primo assaggio.
Inrealtà il loro nome non allude necessariamente ad una preparazione dolce: il termine di briwat corrisponde a quello di ‘involtino’ e generalmente nella tradizione marocchina si presentano con un ripieno a base di carne d’agnello. E’ possibile nelle molteplici varianti della cucina mediorientale, trovarne con ripieno di pesce, formaggio, verdure miste e spezie ma anche nella versione dolce a base di mandorle e sciroppo casalingo, quest’ultima è quella che Ilham Bouiry, chef magrebina, mi ha insegnato.
Ricetta Briwat di Ilham Bouiry
Ingredienti miele casalingo: 500 gr di zucchero semolato; 300 ml di acqua; 4 cucchiai di limone; una noce moscata intera; 2 capsule di cardamomo; due chiodi di garofano; bucce di un limone e di un’arancia non trattati; due stecche di cannella.
Procedimento preparazione dello sciroppo: versare l’acqua e tutti gli altri ingredienti in un tegamino, mettere sul fuoco e portare a ebollizione. Lasciare sul fuoco finché il composto non risulti di una consistenza più densa.
Accorgimenti: è consigliabile partire dalla preparazione dello sciroppo, per assicurarsi raggiunga una tempera ambiente prima di immergervi i dolcetti.
Ingredienti Briwat (per 40 pezzi circa): 250 gr di mandorle pelate e tostate; 80 gr di zucchero semolato; 1 cucchiaio di burro fuso; 1/2 cucchiaino di cannella in polvere; 1 cucchiaio di acqua di fiori d’arancio (o acqua di rose); 500 gr di fogli di pasta brick ( una confezione da dieci fogli più due fogli); una manciata di sesamo tostato; 1l olio d’arachidi per friggere; due cucchiai di farina e un po’ d’acqua per la pastella.
Procedimento : tritare finemente le mandorle dopo averle tostate; mescolarle allo zucchero, il burro fuso, la cannella e l’acqua di fiori d’arancio. A questo punto mescolare il tutto con le mani: lavorare il composto in modo da ricavarne delle piccole polpette. Tagliare i fogli di pasta brick ricavando da ognuno 5 strisce di uguale larghezza. Disporre in basso all’estremità di ognni striscia una piccola pallina di ripieno ben compattato e procedere alla piegatura di ogni banda in forma di triangolo. Raggiunta l’altra estremità sigillare i lembi con una pastella di farina e acqua. Friggere i briwat in olio d’arachidi a 180° C appena dorati in superficie scolare su carta assorbente e immergere nello sciroppo raffreddato per qualche minuto. Dopo aver scolato i dolcetti anche dallo sciroppo, decorare con semi di sesamo tostato.
mmhhhh… sono sicura che quando me li farai assaggiare saranno buuuuuonniiiiisssiiimi!!!
Ma che meraviglia!! Non ho mai provato questi involtini, né in versione dolce né in versione salata, e mi ispirano tantissimo! 🙂
E che foto…sono così eteree che mi fanno sognare!
Un bacio
Non conoscevo questi involtini.. sono proprio accattivanti..
Not Only Sugar
Stefania
Ma certo che te li farò assaggiare e poi li rifarò ancora e ancora perchè me ne chiederai altri 😉
Elisa
E allora cara Elisa devi assolutamente procurarti la pasta brick, e vedrai che bello è utilizzarla per le varie preparazioni!!!grazie i tuoi complimenti per le foto mi fanno così piacere!:-)
Not only sugar
È si sono accattivanti da vedere e anche da mangiare, mi fa piacere tu adesso li conosca 🙂 un bacio!
foto e sapori degne delle mille e una notte! questa è l’arte della seduzione!
Valentina
È vero vale, secondo me una grande seduzione si nasconde dietro i fornelli, nel piatto e anche in tutte quelle persone che amano l’esperienza del convivio. E comunque dovrò farli assaggiare anche a te 😉 al più presto!
ciao Laura, ti scopro solo ora grazie a the life style journal e ti seguo molto volentieri, le tue ricette rispecchiano molto i miei gusti
a presto
sabina
Sabina
Cara Sabina, anche a me é successa la stessa cosa quando ieri ho visto le tua tua torta spettacolare su the life style journal e ti assicuro che il piacere di conoscerti è assolutamente reciproco!!un bacio a te e a prestissimo!
Bellissimi questi dolcetti! Mi piacciono tantissimo i dolci mediorientali e ti ringrazio soprattutto per la ricetta dello sciroppo!
Elena
Uh che bello, mi fa piacere che la ricetta dello sciroppo ti sia piaciuta :-), ricorda che la consistenza tende a restare più liquida che collosa come i nostri mieli e se ne avanza un po’ si conserva bene in frigo ed è ottimo per tè e infusi 😉 un bacio!
Appuntiti ma con dolcezza.
Leggeri con gusto.
Non li ho mai assaggiati, ma l’aspetto mi ha colpito. Lucidi e luminosi al punto giusto… 🙂
Francesca
🙂 se ami la cannella potrebbero stregarti!
Ahaha, che bello rileggere il commento di mesi fa e sapere che adesso posso provarli davvero… avendo ascoltato dalla tua viva voce come farli! 😀