Ogni tanto incontro Renzo in ascensore.
Lui vede le buste della spesa e mi chiede quando smetto di cucinare.
E’ l’inquilino del terzo piano, vive con la madre ultra centenaria e vorrebbe tanto smettere di cucinare per lei e per sé, ma a quanto pare non c’è verso di farlo.
Dice che quando gli scienziati inventeranno la pillola del pranzo e quella della cena, allora smetterà non solo di cucinare ma addirittura trasformerà la cucina nella sua sala hobby.
Per me però è diverso, che la mia sala hobby è proprio la cucina, quindi di cucinare non posso proprio fare a meno.
Se mai, però, gli scienziati dovessero inventare una pillola interessante, io non disdegnerei quella per i super poteri, che questa cosa del sentirmi a quasi mezza età un super eroe mancato un po’ mi rattrista.
C’è stato un tempo in cui ho cercato il ragno di Peter Parcker ovunque, pure sull’enciclopedia di mio nonno nel volume dedicato agli aracnidi. E poi c’è stato un tempo in cui ci ho ripensato.
E’ successo, quando mio marito mi ha raccontato che all’Umberto I hanno amputato la mano a un tizio che aveva sottovalutato il morso di un ragno. Ecco.
E allora siccome a me la mano serve, anche se ne ho un’altra perfettamente funzionante e uguale all’altra, ho smesso per un po’ di pensare ai ragni.
Quando però incontro Renzo in ascensore e lui dice quella cosa sulla pillola del pranzo e quella della cena, a me torna in mente questa fissazione sull’esistenza possibile di una pillola specifica per i super poteri.
Anche se poi penso che una volta trasformata in un super eroe o un x-man come si usa dire oggi, non so se salverei il mondo. Che il mondo delle volte non lo capisco, fa e dice cose strane e non sempre mi da l’idea di voler essere salvato.
Come in questo periodo in cui il mondo ha preso a credere di potersi addirittura salvare da solo in sole dieci mosse che sono sempre dieci modi in cui fare, dire, pensare le cose: dieci modi per controllare l’ansia, dieci modi di cucinare il cavolo cappuccio, dieci modi per rispondere al tuo capo, dieci cibi antitumorali e dieci antiossidanti, dieci modi di trovare l’anima gemella, dieci modi per diventare genitore. Dieci e via dicendo sempre e solo dieci in numero di dieci.
E ultimamente, infatti, tutto quello che leggo sui giornali e sul web non lascia dubbi su questa nuova tendenza e sul fatto che i modi di fare, dire, pensare le cose debbano essere per forza dieci e non cinque o sette o un numero a caso che potrebbe portar male. Dieci, come i dieci comandamenti, con la differenza che qui si tratta di dieci ‘comanda-modi’ con cui assolutamente fare le cose per essere sicuri di dire, fare, pensare senza sbagliare, mai.
Io allora penso che non so se salverei un mondo ridotto a dieci mosse per fare, dire e pensare una sola cosa e basta. Perché se è così, allora forse i super poteri ce li ho già, io che le cose le faccio le dico e le penso addirittura in un modo solo che è per forza di cose inequivocabile perché è sempre e solo “a modo mio”.
Così l’altro giorno pensavo a mia nonna Irma quando ho letto da qualche parte addirittura questa stravaganza dei “dieci modi per fare bene l’amore”.
L’ultima volta che io e lei abbiamo avuto una conversazione interessante mi ha rivelato tra sorrisetti e alzatine di spalle che per un matrimonio riuscito l’importante è che una donna abbia sempre freddo: “Ché un marito è meglio di una coperta quattro stagioni”
Chissà cosa direbbe lei di questo nuovo mondo che si moltiplica per dieci, ogni volta che di cose ne deve fare una, una e basta?
E allora no, se gli scienziati inventeranno mai una specifica pillola per i super poteri piuttosto che quella sostitutiva per il pranzo e la cena di Renzo, io non so se me la sentirò di salvare il mondo. Ché non so poi se questo mondo vuole essere salvato o se sta cercando dieci modi per salvarsi da solo.
Come l’altro giorno quando leggevo, accanto alla notizia preoccupante di una nube tossica che si aggira pericolosamente su Roma e provincia, che esistono ben dieci cibi da assumere giornalmente per scongiurare un brutto male ai polmoni. Sarà questa la soluzione?
Ecco allora penso che pur volendo essere politicamente solidale con il mondo, forse è meglio che il mondo impari a salvarsi da solo, che la via di fuga certe volte è una ed è bene imparare a riconoscerla prima di imboccarne una caso o, peggio, dieci contemporaneamente.
Io nel frattempo, in assenza di pillole speciali continuerò a cucinare per me e per tutti quelli che hanno ‘solo’ fame, Renzo compreso. Quando l’altro giorno ho sfornato i biscotti al cioccolato crudo, sono scesa al terzo piano da Renzo e gliene ho lasciato un po’ per la colazione, giacché non mi ha mai parlato di una pillola sostitutiva per il pasto della colazione.
Gli sono piaciuti molto e mi ha detto una cosa che ‘stranamente’ mi era sfuggita: “Ma lo sai che il cioccolato crudo è tra i dieci cibi ‘amici’ dell’uomo?”
Ricetta dei Cookies al cioccolato crudo tratta e liberamente ispirata a “Life in balance” di Donna Hay
Ingredienti (per 24):
- 175 gr zucchero di canna,
- 100 gr di olio di cocco (o di burro)
- 125 gr di sciroppo d’acero
- 35 gr di cacao crudo (io cioccolato crudo)
- 140 gr di farina di farro integrale
- 80 gr di farina di grano saraceno
- 1 uovo
- 150 gr di cioccolato crudo o cioccolato fondente tagliato grossolanamente, più altro fuso per servire.
Procedimento:
- Scaldare il forno a 160° C.
- Mescolare in una ciotola lo zucchero, l’olio di cocco, lo sciroppo d’acero.
- Aggiungere il cioccolato (tutto), entrambe le farine, l’uovo.
- Formare delle palline con delle cucchiaiate di impasto, su teglie rivestite da carta forno.
- Infornare per 12′ finché sono dorate.
- Lasciar raffreddare sulle teglie.
- Per servire irrorate i cookies freddi con il cioccolato fuso.
- Conservare in un contenitore ermetico fino ad una settimana.
Mamma mia ……..7000 calorie che non posso permettermi, devo accontentarmi delle foto che tra l’ altro sono bellissime e molto eloquenti. Le osserverò attentamente fino a sentirne il profumo. Un abbraccio forte forte ai Russo, i magnifici due
Io ho cominciato a correre per non sentire il senso di colpa e, niente, ho scoperto che funziona… speriamo solo che duri!:-D
Spiegami come hai fatto ad evidenziare quell’unico rametto con quel l’unico fiorellino rispetto alla nuvola di fiori sottostanti…….Veramente Brava.
Coi super poteri, no?;-)
Tra le dieci cose che più mi piacciono di te c’è sicuramente l’occhio sagace e ironico con cui riesci a raccontare certe follie umane! Chè se non ci fossi bisognerebbe inventarti insieme a:
questi biscotti al cioccolato crudo
le foto dei tuoi fiori
il tuo fantastico vicinato
quella spatolina ancora sporca di cioccolata
i racconti dei tuoi nonni
la tua voglia di cucinare
le cose fatte a modo tuo
te in versione super-eroina
questo blog…a cui torno, come vedi, sempre con grande gioia!
Ma ops! Sempre a dieci si arriva 😉 Non te la prendere dai! Come direbbe la maestra di matematica di mio figlio: è il fascino della prima decina!
Ti abbraccio
Cara Debora, ma “il fascino della prima decina” sarebbe stato un titolo fantastico!!!:-D Bene spero di essere riuscita a intrattenerti come mi hai scritto un po’ di tempo fa mentre mediti di salvarti alla vecchia maniera, respirando un po’ di salsedine… dico bene?;-) Goditela tutta anche per me che per il momento, come sai, sono in ostaggio della follia del genere umano… ah cara misantropia!:-D
Ahhahah…magari potessi scappare dalla mia benamata salsedine…Anch’io dovrò restare ancora per un po’ intrappolata in questa follia e meno male che ci sono persone come la maestra di mio figlio che dopo il fascino della prima decina gli ha fatto costruire anche un “armadio del cento” tutto per sè… Con loro il conteggio delle follie sembra assumere nuove connotazioni.
Noi ci vediamo però eh? Presto!
Sei troppo forte!
Ti mando un bacio 🙂
Ma tu intanto tornerai nuovamente a Roma, vero???;-)
Penso spesso al 10 ultimamente, soprattutto da quando la mia amica Silvia -immigrata come me- ha regalato un libro al mio piccolo ometto per contare fino a 10 in inglese. Abbiamo imparato bene il 2, l’8 e il 10, ovviamente. per gli altri facciamo ancora un po’ di fatica, ma visto che i numeri da 1 a 10 salveranno il mondo, direi che sarà bene non perdere tempo a leggere altre storie con galline che fanno il pane, conigli che si vogliono bene, e concentrarci solo su questi benedetti numeri magici. In questo momento della mia vita, diciamo serata va’, mentre me ne sto sdraiata sul divano vorrei 10 dei tuoi biscotti, un po’ come Renzo.
ps ora che ci penso bene mancano 10 settimane alla presunta data del mio parto…. sarà un segno buono o cattivo!?!?
Margherita ad oggi io direi che imparare a contare fino a 10 ‘basta e avanza’ tanto tutti si fermano lì 😉 Ma piuttosto mi hai dato una notizia che questa mattina mi ha regalato una bella euforia che mi ha fatto rivolgere sorrisoni a tutti i miei vicini di viaggio… “dieci settimane dal parto”???Oh Margherita bella come sono felice!!!Non potevi darmi notizia più bella, secondo me il segno è buono assolutamente e non può che essere così 😀 Ti scrivo per i particolari, ma intanto un abbraccio a voi!;-)
Ti ho letta tutta di un fiato, di un solo fiato apprezzando considerazioni e biscotti.
A presto!
Mile
Milena cara un’abruzzese da queste parti non sai come mi fa piacere!Ho letto che anche tu sei lontana da ‘casa’ come me e mi fa piacere esserci trovate da queste parti!:-) sei la benvenuta tutte le volte che vorrai e sappi che io sono molto golosa e le tue ricette sono una debolezza per me!
Manco io so se salverei un mondo che non vuole di certo essere salvato, mica ho dei dubbi in proposito… però il 10 mi piace anche se di modi par fare le cose, al contrario di te che c’hai il tuo, ne penso sempre almeno mille mila, che il relativismo è l’unica via possibile in un mondo che ci vuole conformi. Però forse si lo salverei, per i miei figli, per l’ingegnere che vuole diventare più ricco di Bill Gates e per Supermagico che vuole portare a scuola i suoi bambini quando è grande proprio come il suo papà, solo per loro, che il mondo se lo guardo troppo da vicino mi agghiaccia. Infatti sogno un eremo…. allunga un biscotto va, che nonostante la dieta è amico dell’uomo, come dire di no’
Bhè Lara bella, ma se tu hai due ‘super eroi’ come l’ingegnere e il supermagico secondo me allora il mondo dobbiamo salvarlo 🙂 che per due personaggi così ne vale proprio la pena 😀 e mentre ragioniamo ti allungo un altro biscotto che chiacchiere così mi piacciono non sai quanto!;-)
Ma sì, Laura, hai perfettamente ragione. Io non so cosa farei esattamente se gli scienziati inventassero una pillola del genere. Certamente non vorrei mai smettere di cucinare e non vorrei neanche che il mondo lo facesse. Vorrei invece che il mondo facesse un passo indietro e scoprisse quanto è importante il cibo e la natura. La tecnologia aiuta tantissimo, come vedi ci ha fatto conoscere, ma desidererei davvero che di ogni cosa venisse fatto buon uso. Forse si, vorrei questo. E te continua a fare a modo tuo che a me piace tanto; al bando i dieci modi per fare le cose! Se potessi annienterei anche questa moda del dieci 😀 ! Però se mi doni dieci di questi biscotti stai certa che li mangerei! 😉
Francesca per te dieci e di più di questi biscotti anche se non so se possono competere con quelli di mamma Brigida, giuro!Quanto a noi ti dico solo che ‘qui’ aspettiamo tutti russi e vichinghi al completo di vederti tornare prestissimo, lo sai!!!
com’è profondo il tuo pensiero sul mondo, assai e mi vola in testa da giorni