Torta di mele, ricotta e uvetta

Torta di mele, ricotta e uvetta

L’ultima volta ho raccontato una storia… una storia qualunque, sia chiaro!E, appunto, per ‘chiarezza’ l’ho divisa in capitoli. Ne ho raccontati tre e ne ho omesso uno: il quarto. Credo di averlo censurato. Ma così facendo, della torta di mele, ricotta e uvetta nessuno ha sentito parlare… e questo è un vero peccato. Anzi è insopportabile. Perché la ‘censura’, quando ci toglie le cose ‘buone’, è insopportabile. E’ un dato di fatto e non si discute.

Allora secondo una modalità tipicamente ‘gamberesca’ di procedere, e che ovviamente mi è congeniale, faccio ‘un passo indietro’ per recuperare la storia della torta di mele taciuta e, inevitabilmente faccio ‘un passo avanti’… verso il quarto capitolo.

Torta di mele, ricotta e uvetta

Quarto capitolo: sulla febbre dei miei innamoramenti.

E si che l’avevo già detto cosa pensavo della febbre: che mi piace, mi piace tanto. E per più di una ragione, mi piace. E tra tutte, una in particolare l’avevo lasciata cadere lì, distrattamente, per chi avesse voluto raccoglierla. Si parlava di quella mia convinzione che tanta spossatezza febbricitante sia molto simile ai sintomi di un innamoramento: la beata confusione, la sospensione d’azione, l’indecisione contemplativa. Tutto è fisiologico e tutto è poetico, allo stesso tempo.

Forse perché così mi sono innamorata io, la prima volta: con una febbre tanto alta da credere di aver sognato tutto e che tutto fosse frutto solo di un’allucinazione. E invece no: lui c’era stato veramente, aveva 13 anni, un nome da saraceno, colori chiari e sbagliava i congiuntivi. Insomma non era proprio il mio tipo, ma andava bene per capire cosa significasse ‘esistere nella testa di un altro’. Belle le congetture deliranti di quella settimana, le ricordo tutte sospese nella dimensione lunare priva di gravità… della febbre? dell’amore?Io non le ho distinte più.

Peccato essermi persa tutto il resto, nella ‘dimensione reale’: quando tornai in circolazione, infatti, era già troppo tardi. Lui, era già con un’altra. Insomma un vero peccato aver vissuto i sintomi del primo innamoramento tutti da sola: un po’ quello che succede quando si ha la febbre, che difficilmente si condivide.

In quella circostanza toccò ad una torta di mele curare cuore e salute: ecco perché febbre e pene d’amore hanno lo ‘stesso sapore’ che, per ovvie ragioni sanno di mele nell’impasto di una torta.

E non c’è da stupirsi se la consolazione di allora, come ancora oggi succede, fu una torta di mele. A casa mia, la torta di mele ha sempre ‘curato’ qualunque tipo di ‘affanno’: la febbre, le pene d’amore e, con una certa frequenza, le delusioni per i quattro in matematica. Ecco, ma in quest’ultimo caso si tratta di un’altra storia, che ho risolto quando ho sposato un matematico…

Ricetta tratta da “Torte di mele” di M.T. Di Marco e M.C. Ferré 

Ingredienti:  250 gr di ricotta di pecora; 200 gr di farina 00; 50 gr di frumina; 150 gr di zucchero di canna + 2 cucchiai di zucchero muscovado; 3 uova bio; 1 bustina di lievito; 3 mele bio (io le mele limoncelle; succo di 1 limone piccolo; 2 cucchiai di uvetta.

Torta di mele, ricotta e uvetta

Procedimento:  sbucciare le mele, privarle dei torsoli, tagliarle a pezzetti piccoli e raccoglierle in una ciotola con il succo di un limone e l’uvetta, mescolare bene. Montare la ricotta con lo zucchero, unire i tuorli, la farina, il lievito e la frumina, quindi le mele, gli albumi montati a neve. Versare l’impasto in una tortiera di 24 cm di diametro, spolverare con lo zucchero muscovado e cuocere in forno già caldo a 180°C per 40-50’. Controllare la cottura facendo la prova dello stecchino, ricordando che la torta dovrà risultare piuttosto umida.

Torta di mele, ricotta e uvetta

20 thoughts on “Torta di mele, ricotta e uvetta

  • Bellissimo il quarto capitolo: sarebbe stato un vero peccato non poterlo leggere e non poter prendere una fetta di questa bellissima torta!
    La febbre è uno di quei rari momenti in cui si può fermare il mondo, leggere (o dormire) tutto il giorno con la scusa che tutto ciò aiuta a guarire. Però la similitudine con l’innamoramento non mi era mai venuta: in effetti ogni amore che si rispetti ha una nota dolente e le tribolazioni amorose a volte inducono esse stesse la febbre…
    Oggi ho giusto mangiato una fetta di torta di mele: non ha guarito nessuna delusione per fortuna, ma il mal di testa sì 😉
    Buona settimana cara Laura e un abbraccio!
    V

  • Virginia
    Virginia cara, ciao!E si in quei giorni oltre alla pasta al forno ho fatto in modo di avere anche il conforto di una torta di mele 🙂 di cui non avevo parlato…e così ho pensato di rimediare e raccontare qualcosa in più. Veramente è andato via il mal di testa?Visto, questo non fa che rafforzare la mia convinzione sul conforto terapeutico della cara torta di mele!Un abbraccio stretto anche a te e buon inizio settimana!

  • Cara Laura di questa torta stupenda in questo preciso momento me ne serve proprio una fetta gigante … che a curar pene d’amore e febbriciattole ve ne è un gran bisogno qui ultimamente!!!
    ps: se poi la prossima volta mi dai anche una ricetta contro alluvioni e allagamenti siamo a cavallo!
    Una dolce notte e buona settimana

  • Eccolo il “mio” quarto capitolo! Meritava di vincere la censura e volare libero, atterrando poi sul morbido della torta! E mi piace che la tua arrivi dopo la mia, così è un flusso continuo di fette e si ha la sensazione che tutto l’autunno abbia la forma di una mela… 🙂
    Troppe torte avrei dovuto mangiare per i voti bassi in matematica e chimica, ehehe! Ma adesso, al primo accenno di febbre, anche lieve, saprò con che dolce consolarmi e in quali pensieri romantici perdermi…

    (io direi che presto dovrà essere il turno del quinto capitolo con l’incursione del matematico…) 😉

  • Ma si, la cucina allontana ogni male, le preoccupazioni e i pensieri vengono magicamente spazzati via da un impasto morbido e dolce, da una crema al cioccolato, e soprattutto dalle torte, ma soprattutto dalle torte con sapori semplici, quelli che preferisco….e quante volte anch’io come te ho affondato le mie pene amoroso in quelle torte!!!! Adoro la torta di mele, un must che per colpa del mio maledetto forno ancora non sono riuscita a fare come si deve!!!!!! Grazie per la ricetta!!!!

  • Martina
    Cara Martina, ti assicuro che il potere della torta di mele è altamente consolatorio, per cui vai tranquilla, abusa e dai scandalo di golosità se questo è il momento giusto per osare 😉 per alluvioni e allagamenti mi dispiace tanto 🙁 spero tanto si torni presto alla normalità e soprattutto che tu stia bene. Un abbraccio forte!

    Francesca P.
    Visto???E dire che sei stata tu a svincolare dalla censura questo capitolo, col tuo fiuto sottile che sa farti leggere tra righe!Cara Frà quanti 4 in matematica, troppi decisamente troppi che se non fosse stato per la torta di mele di mia madre, sarebbe stato difficile trovare una consolazione!Meglio la ‘il senso tragico’ di un innamoramento, anche infelice che la bruciante sconfitta in matematica!il quinto capitolo?pensiamoci su 😉

    Chiara
    😀 Grazie cara, felice ti siano piaciuti tutti e due!

    Maddalena
    Brava Maddy hai capito proprio lo spirito della torta di mele soffice e panosa: che è appunto quello di sprofondare nel morbido e buono quando più se ne sente il bisogno!Un bacio enorme!

  • Laura, mi sa che sto prendendo la febbre per i tuoi capitoli, aspettando uno nuovo. Quei 5 min che ti portano via. Brava! E questa torta di mele, per una come me che sempre alla ricerca di quella perfetta, mi sembra ottima.

  • Gelmina
    Che bello, ma la tua allora è una febbre d’attesa per il capitolo nuovo!:-) questo mi rende più felice e mi fa venire una gran voglia di raccontare ancora!Sai questa torta di mele cosa ha di vincente? il fatto che sia umida grazie alla ricotta e al tempo stesso la sua leggerezza totale, dovuta all’assenza di burro!Provala e vedrai!

  • Sto guarendo anche dalla febbre vera e propria 🙂 Comunque la nuova febbre per i tuoi racconti, sì che sta crescendo! 🙂 La torta, ti assicuro che appena riesco, provo a fare, mi piace tantissimo.

  • E per fortuna che hai deciso di non autocensurarti Laura!
    con tutti 4 presi in matematica avrei potuto tranquillamente farti compagnia a suo tempo e come te, pur non avendo sposato un matematico, son finita morbida morbida su una testa quadrata, che con le cifre si trova perfettamente a suo agio…l’opposto di me insomma!
    Evidentemente il destino è fatto così: ci lascia perplesse davanti a una sottrazione per poi darci somme e moltiplicazioni con chi e quando meno ce l’aspettiamo 😀

  • un libro, un libro.. un libro!
    (immagino che anche in questo caso, il secondo fosse un arrosto..)
    cara cara cara Laura.. mio padre si innamorò di mia madre grazie a una torta di mele… (o forse si innamorò prima della torta e poi della mamma, questo dopo 51 anni se lo stanno ancora chiedendo..)
    comunque torte di mele e amore sono un binomio indissolubile, e su questo non si discute!

  • Io sono sicura che se “lui” avesse assaggiato la tua torta di mele allora, dall’altra non ci sarebbe certo andato… ma sicuramente con il senno di poi meglio la torta di mele allora che il fidanzatino poi! Meravigliosa questa torta… mi chiederò fino all’infinito perché non ho mai pensato di mettere insieme ricotta e mele!

  • Gelmina
    Lo so che non è bello da dire, ma il fatto che la febbre arrivi per i miei racconti mi piace 🙂 ancor di più sapere che li aspetti così 😀 allora al prossimo post, cara Gelmina!;-)

    Manuela
    Cara Manu ma ne vogliamo parlare allora di questi 4 in matematica che mi hanno tolto il sonno?Ma la colpa era anche mia e di quell’ idea insana che mi portava a credere che fosse più bello essere capaci con i numeri piuttosto che le parole… io penso che questi due uomini con la testa quadrata devono conoscersi e soprattutto dobbiamo offrirgli la possibilità , al più presto, di una replica!;-)

    Barbara
    Cara Barbara, come direbbe mia nonna:” tu mi lusinghi!” un libro mi piacerebbe come idea 🙂 ma certo che anche cominciare a scriverlo qui, tutto per voi che apprezzate così tanto non mi dispiace affatto. E comunque la storia dei tuoi che si innamorarono davanti una torta di mele è molto affascinante, una storia che mi piacerebbe raccontare anche se non è la mia!e poi la cosa più invidiabile, indipendentemente se entrò prima la torta o tua madre nel cuore di quel buon gustaio del tuo papà è a mio avviso il tempo: 51 anni di vita insieme, che darei che darei!!!!!Manda a loro un bacio da parte mia! 😉

    Margherita
    e si cara Margherita, lui proprio non se la meritava tutta quella febbre 🙂 Mentre devo dire che io tutta quella torta di mele per consolarmi proprio si. In questi giorni sto abbinando le mele a tutto, anche il pane!Questa con la ricotta è assolutamente da provare perché ha un’umidità eccezionale che fa ‘pernacchie’ alla tipica morbidezza da burro, vedrai!Un bacio!

  • Ecco, come ti dicevo poco fa nei commenti ai primi 3 capitoli, la sensazione della febbre me la ricordo poco…quella dell’innamoramento però sì 🙂 E pure quella dei 4 in matematica, le lotte con mio padre che cercava di farmela entrare in testa, la sua buona cucina che mi faceva poi dimenticare ogni cosa…la torta di mele non l’ha mai fatta, ma fa una parmigiana di melanzane…!
    Anche per me i dolci con le mele sono estremamente consolatori, una coccola lunga quanto l’inverno, profumata di cannella e di camino acceso.
    Un bacione!!

  • Claudia
    Che carino tuo padre, il mio si arrabbiava e basta 🙁 e in più non si occupava lui della cucina, mannaggia!Però mia madre una torta di mele per le mie ‘tristezze’ la sfornava sempre ed era la coccola più dolce 🙂 E adesso cara claudia mi hai fato venire una voglia di parmigiana… 🙂 Un bacio a te!

  • No, ma lui pure si arrabbiava, perchè per lui certe cose erano scontate, e a me non riusciva a farle capire…finivo sempre in lacrime per la frustrazione! Meno male che c’era la parmigiana 🙂
    Direi, per rispondere qui anche al commento ai primi tre capitoli, che sì, questo dei 4 in matematica potrebbe senz’altro diventare un quinto capitolo, mi sembra che siamo proprio in tante ad immedesimarci!

  • Ho visto questo post da un po’ di giorni, ma non avevo ancora trovato il tempo di venirti a leggere con calma. Così, con una tazza di caffellatte in mano e gli occhi ancora un po’ abbottonati (io dormo poco, ma ho sempre sonno…logico no) mi immagino la bella Laura giovane invaghita di un saraceno….che sbaglia i congiuntivi. Eh no, dai, uno che sbaglia i congiuntivi no! Però ti capisco, da giovane ho perso la testa per un tipo che lasciamo stare.
    Torta di mele strepitosa, penso che le torte di mele siano infinite e che abbiano diecimila sfumature, una più buona dell’altra. Anche questa deve essere superlativa! La segno insieme alle tante altre torte di mele da testare in attesa del momento giusto per farla. Io comunue ho bisogno di tanto amore per mangiare Le pene d’amore mi hanno sempre fatto perdere diversi chili. 😛

  • Francesca
    Io dico che una tazza di caffè latte a portata di mano, è ancora meglio tentare di annusare il profumo di questa torta 🙂 E si che mi hai capito bene, c’è a tutto un limite e i congiuntivi ne sono uno ad esempio!Comunque il bello, oltre al buono, della torta di mele è che le ricette di famiglia non ti abbandonano mai e sono sempre vincenti!;-) Un bacio a te!

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