Frittelle speziate di platani

IMG_7160IMG_7197La verità è che davanti ai platani fritti, non dimostro nessun carattere, nessuna volontà. Li mangio e non resisto. O forse: i profumi, le sfumature di sapore sono entrate per qualche strana suggestione nella memoria del mio palato e anche se la ricetta non fa parte della mia storia in qualche modo mi appartiene.

IMG_7179Ecco appunto, friggere platani è un’idea caraibica di origine africana che ho scoperto quando è iniziata la confusione nei sentimenti dell’arabo Nacib per la sua cuoca. Tre mesi e diciassette giorni erano passati da quando aveva mangiato la prima volta cibi preparati da lei e da quel momento le delizie della sua tavola erano diventate le stesse della sua vita. Così quando aveva nostalgia di lei, la cercava in cucina tra i profumi della prima colazione: cuscus di mais, patate dolci e platani fritti. E allora io, sulla scia dei turbamenti di Nacib, mi sono messa alla ricerca  della ricetta ‘galeotta’ e ho scoperto che in effetti quando i platani friggono, dall’olio bollente si liberano vampate africane di una dolcezza coinvolgente, irresistibile. Povero Nacib, senza scampo e senza saperlo! E pensando a Lei, alla bella cuoca e ai suoi profumi: di cannella la pelle, di chiodi di garofano i capelli, ho tratto la mia ispirazione.  I platani: ho deciso per i più maturi, di una dolcezza senza riserve. La cannella: ho ovviamente esagerato, tanto quanto basta a percepirne l’effetto pungente tra le narici. Noce moscata: più delicata del macis, più persuasiva.

Ecco a questo punto ho sperimentato due forme: sigari e rondelle e queste ultime hanno avuto la mia preferenza per l’equilibrio bilanciato delle parti. Ora, servire con zucchero grezzo o sciroppo d’acero può essere relativamente importante se le frittelle non si mangiano ancora calde.

Ricetta rivisitata e tratta da “Spezie” di Manisha Gambhir Harkins 

IMG_7165Ingredienti: 2 platani (o banane semplici); 1l olio d’arachidi per friggere; zucchero di canna o sciroppo d’acero per guarnire qb.

Ingredienti per la pastella: 150 gr di farina 00; 1 spolverata di noce moscata (o macis); 2 cucchiaini di cannella in polvere (o grattugiata); 200 ml circa di acqua ghiacciata (gassata meglio);

Procedimento:  in una ciotola capiente versare la farina e le spezie e con una frusta mescolare il tutto con l’acqua fino ad ottenere una pastella omogenea. Lasciar riposare per 20′ in frigorifero. Portare l’olio a 180° C, intanto tagliare i platani a rotelle (o bastoncini) dello spessore di 2,5 cm circa. A questo punto immergere i platani in pastella e tuffare nell’olio bollente. Una volta scolate su carta assorbente spolverizzare le frittelle ancora calde con zucchero di canna sciroppo d’acero.

13 thoughts on “Frittelle speziate di platani

  • Sono arrivata di corsa qui, appena ho visto la parola platano.
    Poi ho letto di Gabriela, ho sentito i profumi e il calore sulla pelle che quei luoghi ti lasciano.
    Questo post mi turba profondamente: penso a quanto tempo è passato dall’ultima mia porzione di platano fritto, o di “patacones”, entrambi in versione salata a mo’di patatina…sento ‘odore di Guayaquil,grazie Laura,ne avevo bisogno!

  • Stavo scrivendo l’articolo sul film di oggi ma ho interrotto perchè troppo incuriosita da questo post… e ho fatto bene a prendermi una piccola pausa (potremmo dire che sei stata la mia merenda, ehehe) perchè ho anche scoperto un sotterraneo legame di fondo…
    Solo vedendo il titolo della ricetta, il primo pensiero a istinto è stato uno stupito (e sorridente) “Oh mamma, Laura ora si è messa a friggere alberi?!” ma poi ho letto e scoperto l’esistenza di questo frutto… quante cose mi insegni, prof… 🙂
    E il legame che ti dicevo c’entra con l’insegnamento: nel gran bel film di oggi (“La vita di Adele”, Palma d’oro a Cannes non a caso) le protagoniste parlano di arte, pittura, letteratura, libri… e dato che questa deliziosa frittura (sì, esageriamo con la cannella, facciamo piovere spezie ovunque!) è legata a un libro, ecco che il link è servito… le storie affascinanti servono a tutto, persino a questo… a mangiare in modo originale, a ricordare o immaginare atmosfere, a viaggiare lontano, a far cantare padelle…

  • Manuela
    Cara Manuela, non sai quanto mi faccia piacere essere riuscita a ‘riconsegnarti’ sensazioni lontane 🙂 che bello!Ma lo sai che in questi giorni oltre a friggere, rinfresco lieviti?e ad ogni rinfresco io ti penso 😉 un bacio!

    Francesca
    Visto che buone?Lo sapevo che ti sarebbero piaciute 🙂 perché c’è la cannella e poi perché i platani avrebbero stuzzicato la tua curiosità. A questo punto non resta che vedere “La vita di Adele” e io se ti va penso alla merenda!;-) a prestissimo!

  • Ciao Laura mi hai fatto tornare in dietro di almeno 20 anni, quando mia madre per tentare di far mangiare la frutta a mia figlia Valentina, che ancora oggi non mangia, provò a friggere le banane con una semplice pastella dicendole che erano patate, che lei adorava mangiare fritte con la pastella, ma una volta messa in bocca una frittella apriti cielo ….. avrebbe voluto fare chissà cosa per essere stata raggirata dalla nonna. Con questa pastella io, per usanza umbra, insegnatami da mia madre, uso fare il fritto a Natale, oltre che vegetale, anche dolce: mele e crema pasticcera abbastanza solida tagliata a quadrotti……che dire? Proverò la tua ricetta immediatamente e poi ti dirò. Bacio

  • mai fritto un platano in vita mia.. come mai? mia cara Laura, mi hai fatto venire una gran voglia di “vampate africane” e di leggere questo libro, e che bel modo che hai di scrivere e raccontare…
    un grande bacio!

  • Chiara
    i platani, anche quelli più maturi, non sono mai pienamente burrosi come le nostre banane e la nota acerba si percepisce se fossero conditi del limone. Solo friggendoli diventano cremosi, in modo irresistibile 🙂 comunque se non li trovi, prova pure con delle normali banane non troppo mature 😉

    Chiara
    Benvenuta Chiara!Mi fa piacere ‘averti preso per la gola’ 😉

    Daniela
    Le nonne che esseri meravigliosi!e quanti trucchi!!!In effetti le banane assumono la consistenza di una crema profumatissima esattamente come la tua ricetta umbra della crema pasticcera in pastella 🙂 Un bacio!!!

    Barbara
    E allora toccherà friggere, friggere anche i platani oltre alle polpette 😉 e si, anche dal libro si liberano ‘vampate africane’ e ti piacerebbe molto leggerlo, ne sono sicura!;-) un abbraccio forte!

  • Antonella
    ..ma dai, non ho avuto neanche il tempo di risponderti e tu già li hai assaggiati!bhè a questo punto mi viene da dirti: “visto?che bontà!” 😉

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