Pain d’épices morbido allo zenzero

Zenzero e cannella sono presenti in egual misura tra le impressioni della gente che passa a trovarmi: dal pianerottolo di casa fino alla cucina, tutti sostengono di sentirne la presenza nell’aria, nelle stanze, tra gli oggetti. Peccato che un piacere del genere sembri precluso proprio a me che passo il mio tempo preferito a indovinare il profumo delle spezie direttamente dal barattolo. Questo, forse o sicuramente, sarà uno dei motivi per cui proprio a me certi ‘fantasmi’ odorosi non si rivelino mai abbastanza. In ogni caso questo fine settimana mi è successo di cercare l’incontro con gli aromi  ‘di casa’, con una preparazione a lungo sublimata perché a lungo rimandata: pain d’épices.

Mi ha sempre affascinato l’idea di un ‘pane’ non troppo zuccherino dalla dolcezza ‘lontana’, studiata ad arte grazie a un buon mix di spezie. Poi come spesso capita quando qualcosa colpisce la mia immaginazione, l’iniziativa ad agire cede il passo direttamente ad una battuta d’arresto: e mi ritrovo imbrogliata a rimuginare sul da farsi prima di rendere una risposta immediata ai miei colpi di fulmine. Il desiderio di ‘scoprire’ il sapore del pain d’épices è diventato però irrefrenabile quando ho trovato una ricetta che oltre alla considerevole presenza dello zenzero, rispetto al solito mix di spezie, assicurava come risultato finale anche una consistenza morbida grazie alla presenza di burro e yogurt.

Ovviamente non sono riuscita ad attenermi fedelmente alle indicazioni da seguire e non ho potuto rinunciare al piacere di variare qualche suggerimento, quel tanto che basta a sentire di aver reso ‘propria’ la ricetta: il mio contributo è stato quello di usare al posto del normale sciroppo di zucchero, uno sciroppo aromatizzato allo zenzero già collaudato ‘altrove’. Questa iniziativa mi ha permesso di aromatizzare oltremodo il mio pan di spezie e di riutilizzare lo zenzero candito all’interno del dolce stesso.

I profumi che di pentolino in pentolino passavano in ciotola per essere amalgamati sono stati una bella preveggenza sull’identità dei sapori che sarebbero usciti dal forno. Non appena il pan di spezie ha raggiunto la temperatura giusta, mi sono divertita a confezionare l’assaggio in merendine monoporzione per il piacere delle mie pause che sono sempre molto rare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ricetta Pain d’épices morbido allo zenzero  tratta da “Zenzero”  di Alice Hart

Ingredienti:  125 gr di burro; 75 gr di zucchero di canna scuro; 125 gr di sciroppo di zucchero o di melassa (io sciroppo speziato allo zenzero, la ricetta è qui); 280 gr di farina; 2 cucchiaini di zenzero in polvere; 1/2 cucchiaino di cannella il polvere (io, uno intero); 1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio; 1/2 cucchiaino di sale; 2 uova; 125 gr di yogurt magro al naturale; 115 gr di zenzero candito in conserva, tritato (io ho impiegato quello candito in infusione nello sciroppo speziato pari a un quantitativo di 40 gr); 3 cucchiai di sciroppo di zenzero (passaggio saltato perchè tutto lo sciroppo impiegato nella mia preparazione è stato a base di zenzero); 2 cucchiaini di zenzero fresco grattuggiato (facoltativo).

Procedimento: scaldare il forno a 170° C e foderare uno stampo quadrato di 20 cm di lato con carta forno. In una casseruola sciogliere a fuoco basse il burro, lo zucchero, lo sciroppo di zenzero filtrato dalle spezie. Lasciare intiepidire. Setacciare la farina, le spezie, il bicarbonato e il sale in una ciotola. Aggiungere la preparazione a base di burro, le uova, lo yogurt, lo zenzero candito e lo zenzero fresco (in aggiunta solo se si desidera) Mescolare bene il tutto. Versare l’impasto nello stampo e cuocere per 50′ in forno finché il dolce non risulti gonfio e asciutto. Lasciar raffreddare nello stampo e servire con un tè speziato…il mio era allo zenzero. 

Se si desidera che il pain d’épices sia molto profumato, avvolgetelo nella pellicola e tenetelo da parte per 1-3 giorni prima di mangiarlo.

21 thoughts on “Pain d’épices morbido allo zenzero

  • Stasera mi hai portata in Francia, sulle rive di un canale in Provenza, dove il profumo del pain d’épices riempie il cuore e fa sognare l’anima. Ma il trifoglio mi prende e mi spedisce in Irlanda dove il cielo si confonde con il mare e il pain d’épices dà corpo al ricordo. Però la prima volta che ho assaggiato questo dolce ero in Germania e allora… allora dovrai offrimene una porzione così potrò smetterla di andarmene in giro!!!

  • cara laura, amo moltissimo la tua presentazione fotografica, hanno uno stile giapponese a cui mi sento molto legata! e il pain d’épices è strepitoso, si vede! sei bravissima! 🙂

  • Marco
    😉

    Stefania
    Ciao cara lettrice silenziosa e fedele 😉 che bello ‘leggerti’ e soprattutto veramente ti ho portato in così tanti posti?Io ho viaggiato pochissimo e la prima volta che ho avuto la sensazione di ‘viaggiare’ è stato quando ho speso quasi tutto il mio primo stipendio in prodotti mai assaggiati prima 🙂 diciamo che ho cercato d sentirmi in viaggio con il palato 🙂 Quando riusciremo a vederci allora io porterò il dolce!;-) UN bacio grande grande!

    Arianna
    hai proprio ragione c’è un fascino particolare in certi profumi… direi un emisfero a parte 🙂 un bacio

    Edvige
    Cara Edvige, che bello mi sembra di capire ci piaccia usare proprio gli stesi ingredienti?un caro saluto!

    Valentina
    Valeee!!!!!quanto mi sei mancata, certo tu lo sai, perchè io non ho resistito e te l’ho spifferato, ma adesso te lo voglio ribadire con una certa ‘veemenza’ 😉 Brava lo stile giapponese mi è stao consigliato per associazione mentale dalla grande quantità di zenzero presente in questa preparazione e tutto così ha acquisito un’immagine molto zen 😉 Mi fa piacere che tu l’abbia colta!Un mega bacio!

  • Viaggiare è comunque uno stato della mente (diverso dal fare una vacanza). Puoi essere stato in tanti posti e non aver mai veramente viaggiato. Luca per Natale mi ha regalato un pacco con dentro specialità da tutto il mondo. Quello è stato, per esempio, un bellissimo viaggio. Aspettati un invito a breve. Ansia da prestazione…sigh!

  • Mi sembra di sentirne i profumi fino qui!
    Anch’io adoro chiudere gli occhi e aprire i barattoli, lasciarmi guidare dall’olfatto per ritornare in luoghi e ricordi.
    Un post bellissimo,un abbraccio!
    Manuela

  • Sembra di sentirne il profumo sin qui di questo pane speciale.. ma i quadrifogli dove li hai presi? :O sono incantata:) ma d’altra parte è l’effetto che ho sempre quando arrivo qui:* ti abbraccio tanto laura:)

  • Anche io come Simona ti chiedo ……”ma dove hai trovato i quadrifogli”?
    Il dolce che hai presentato mi ha fatto tornate alla mente la ricetta di un
    dolce greco:”La torta di S.Fanurio” anch’essa molto speziata (noce moscata,
    chiodi di garofano,cannella e un insolito vino rosso).Ne ho un bel ricordo e,
    anche se le spezie che hai usato tu, non sono proprio le stesse, mi è
    venuta voglia di provarla. Hai confezionato dei fagottini deliziosi, brava.
    Bellissime le fotografie, soprattutto la prima alla quale darei un titolo:
    “Delizia avvolta nel mistero”. Scusa qualche volta ho voglia di giocare
    anche se non ho l’età. Un bacio grande grande!

  • Valentina
    😀

    Stefania
    Nessuna ansia: io sono una che sperimenta e che non sa sempre con certezza tutto quello che fa, sentiti tranquilla nello stesso modo!;-)

    Manuela
    bello respirare dentro i barattoli eh?a chi lo dici è una delle mie perdite di cognizione migliori!Mi fa piacere che i profumi ti abbiamo raggiunta!Un bacio grande grande!:-)

    Simona
    Veramente?sempre lo stesso effetto? che bello!allora ti racconto dei quadrifogli: sono un retaggio dei miei acquisti prematrimoniali, risalgono al bel periodo di traffici e acquisti apparentemente senza senso di quando tentavo di decorare secondo il mio gusto tutto ciò che mi capitasse a tiro, segnaposti, inviti, e tutto ciò di cui volevo prendermi cura personalmente per organizzare il mio bel giorno. I quadrifogli sono rimasti inutilizzati al momento del mio ‘Si’, li ho conservati e sono entrati in altra scenografia, quella che tu conosci!:-)

    Antonella
    La ‘Fanouropita’!conosco benissimo anch’io quel giorno e spero un giorno di avere modo e tempo di rifarla e raccontarne la storia!Certo per quella torta è necessaria occasione singolare, però… 😉

    Chiara
    Se tu annusi annusi, il mio rammarico è non poterti offrire un quadratino 🙁 accidenti la distanza!Grazie mille sono contenta ti sia piaciuto tutto!Un bacio grande!

  • Barbara
    Cara Martusciello che piacere!l’idea che seguo per questo genere di dolci spesso è la monoporzione, mi piace confezionarli immaginandone la versatilità anche in doni da riporre in qualche scatolina da portare nell’ora del tè ad un amica… Ad esempio, se passo da te che tè vogliamo abbinare?;-) un bacio!

    Serena
    Cara signorina che piacere leggerti, ultimamente non sono piú riuscita a venirti a trovare con la stessa frequenza di prima e ho sentito la tua mancanza 🙂 sono contenta di averti attirato con il profumo delle spezie di casa!un bacio grande grande!

  • Passare da queste parti (ed era ormai un sacco che non lo facevo, ahimé) mi mette sempre un senso di pace e rilassatezza.
    Posso quindi accomodarmi e gustare il thé e il quadrotto speziato?
    Le tue foto sono stupende (ma dove li hai trovati tutti quei quadrifogli???)

  • Elisa
    Ciao cara, bentornata!Che piacere, veramente ti piacciono le foto?Non potevi farmi complimento migliore!;-) e questi quadrifogli… sono piaciuti tanto eh? Qualche commento sopra il tuo scoprirai la ragione, un bacio 🙂

  • Zenzero e cannella, i miei amici di fiducia!
    Ho lasciato un commento (anche) qui perchè la ricetta mi stuzzica ma anche perchè mi piacciono le foto. Con i colori scuri ancora devo confrontarmi meglio, ho appena preso un panno grigio scuro per poggiare i piatti, vediamo cosa esce fuori… 🙂

    Hai un bel blog con tanti spunti!

  • Francesca
    Ma lo sai che questa è la mia prima foto ‘in nero’, in genere i toni scuri li evito e non ho ancora ben capito se questo dipende dal fatto che non sono ancora pratica nel fotografare o se la ragione è riposta nel mio modo di scegliere i colori anche nella quotidianità, ad esempio in genere non indosso mai il nero. Un bacio grande!

  • Non dirlo a me… basta vedere il mio blog (e la mia cucina) per capire quanto io ami i colori e voglia circondarmene! 🙂 Però fotograficamente parlando qualche tono scuro non è niente male, per alternare… ho visto foto di food un pò dark veramente eccezionali , soprattutto di dolci, con la luce che cade sul cibo e spicca sul nero… voglio provare con delle fragole, se il risultato è buono prima o poi lo farò apparire… 🙂

    (bacio a te e grazie per aver ricambiato la visita, almeno ci siamo conosciute!)

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