C’ è stato un tempo, non troppo lontano da oggi, almeno fino ad una settimana fa, in cui ho vissuto in bilico tra il richiamo primordiale del divano di casa, tanto comodo per rintracciare il senso della mia esistenza, e quello di diventare un supereroe con tutti gli attributi e, ovviamente, i super poteri del caso, tutina elasticizzata annessa e possibilmente non troppo attillata per le super peripezie.
Poi qualche giorno fa, che è già una settimana fa, la bella notizia di essermi ritrovata a mia insaputa tra i finalisti del Blog Award indetto da Cucina Corriere del Corriere della Sera ha avuto l’effetto del morso del ragno e mi sono ritrovata col dono di Peter Parker, ad aderire a tanta parte di quella realtà virtuale e vertiginosa in cui finora è sempre stato più facile perdermi che approdare.
Ecco da qualche giorno, che è durato esattamente una settimana, mi ritrovo sospesa con sospensione di giudizio ad approfittare del volo e di altezze che non immaginavo di poter raggiungere e allora mi piacerebbe ringraziare l’ignoto, che è stato un pubblico di lettori che evidentemente c’è e che sinceramente non immaginavo tanto vasto e tanto forte, da spingermi lassù dove le nuvole danno un po’ di capogiro.
Da queste altezze in effetti la storia diventa relativa, quasi quasi non importa conoscerne la fine, perché l’unica cosa distinta e certa che si può riscontrare è la presenza di chi legge mentre scrivo e che scopro interessato anche quando salto di palo in frasca senza essere precisa e ordinata come sono gli inglesi.
“Che per essere ascoltati bisogna essere precisi e ordinati come sono gli inglesi” – diceva mia nonna. E siccome io non sono inglese, non sono neanche tutto il resto.
Piuttosto credo, e ormai lo so, di essere una che, quando temporeggia tra “ricette & vicende” da raccontare, è sempre in buona compagnia.
Chi ha voglia di continuare a starmi accanto passo dopo passo, può seguirmi mentre io stessa procedo a tentoni, per vedere dove si arriva passando da qui.
Ecco e quando appendo la tutina da super uomo ragno di Peter Parcker nell’armadio della mia camera e il divano mi reclama, torno ad essere io: Laura, al sesto piano di un condominio che è diventato più trafficato della tangenziale est che taglia San Lorenzo. Più affollato dell’87 e del 51 alle sette e mezza di mattina davanti al Colosseo quando piove.
E quando mi accorgo che il sabato sera mi basterebbe uscire sul pianerottolo di casa per fare un po’ di vita sociale, poi ci ripenso sempre e mi chiedo: “Come facevo prima che arrivasse Reginaldo a dormire addirittura tutte le notti?”.
Adesso che non dormo più ho il tempo di dedicarmi a tante cose, ma solo col pensiero mentre resto ferma a fissare il buio sperando di addormentarmi. L’altra notte ad esempio ho sperato di cadere addormentata saltando i preliminari della fase rem, che una catalessi forse è quello che ci serve per dormire senza interruzioni. E invece no.
Allora mi sono convinta che la notte porta consiglio e se non succede porterà ad altro, come è successo a me: quando ho smesso di fissare il buio che non voleva inghiottirmi, mi sono alzata e ho impastato un pane.
Avrei dovuto usare nocciole e uvetta e invece, noci e uva fragola sono state più a portata di mano. Il risultato è stato un buon pane croccante dalla mollica umida e morbida come quella di un ciambellone, ottimo per la colazione.
E, come dicono quelli che di notte dormono: “Ottimo per incominciare la giornata”.
Ricetta Pane con Noci e uva fragola tratta e rivisitata da “Come si fa il pane” di Emmanuel Hadjiandreou
Ingredienti:
- 140 gr di licoli attivo
- 250 ml di acqua tiepida
- 1 cucchiaino di sale
- 375 gr di farine miste
- (250 Buratto 2, 125 gr farro integrale)
- 120 gr di noci
- 60 gr di uva fragola essiccata
Procedimento:
- Sciogliere il licoli in acqua tiepida, azionare le fruste alla massima velocità per far incamerare aria.
- Versare le farine nella stessa ciotola degli ingredienti liquidi e avviare la planetaria con il gancio.
- Aggiungere il sale, le noci e le uvette.
- Riprendere a impastare finché l’impasto non risulterà incordato.
- Con l’aiuto di un raschiapasta di plastica pulire le pareti della ciotola e assicurarsi che gli ingredienti si siano ben amalgamati. Coprire e far riposare per 10’.
- Dopo 10’, lasciando l’impasto nella ciotola, tirare un pezzo di impasto di lato e premerlo al centro. Girare leggermente la ciotola e riprendere con un’altra porzione di impasto.
- Ripetere questa operazione per 8 volte, lasciando passare ogni volta 10’ di intervallo finché l’impasto non cominci a fare resistenza. Dopo 10’ minuti ripetere ancora due volte quest’operazione e lasciar riposare per 1h.
- Spolverare di farina un piano di lavoro pulito.
- Trasferire l’impasto e formare un disco liscio.
- Foderare un cestino di lievitazione o uno scolapasta con un canovaccio pulito, spolverarlo di farina e farlo raddoppiare di volume: ci vorranno dalle 3h alle 6h.
- Circa 20’ prima di infornare, accendere il forno a 240°C.
- Scaldare una teglia sul fondo del forno.
- Quando l’impasto sarà raddoppiato di volume rovesciare il cestino sulla teglia.
- Sfilare con delicatezza il canovaccio e con un paio di forbici da cucina fare dei tagli sulla superficie del pane
- Infornare il pane sulla teglia.
- Cuocere per 30’ o finché il pane non risulterà ben dorato. Per controllare se è ben cotto, basterà rovesciarlo e dargli un colpetto sul fondo: dovrebbe suonare vuoto.
Mamma mia che fotografie!!!!!!!!!!!!!!!!
😉
I tuoi racconti…mi rapiscono ogni volta, le tue ricette…sempre buonissime e dulcis in fundo…ma che meraviglia le tue foto!!!
Emanuela 🙂 grazie mille mi fa piacere saperti tra chi legge e mi piacerebbe anche abbracciarti al più presto per ringraziarti dei tuoi biscotti che non si dimenticano facilmente!;-)
Sarà che i supereroi passano sempre attraverso dei punti cruciali, sarà che sono proprio quelli a trasformarli magicamente in personaggi imbattibili. E scrivere di sè, cucinare, scattare, trasformare le notti rese insonni da qualcuno, sopravvivere ai mezzi di Roma…niente di tutto questo è un gesto ordinario, bensì tenace, vitale e coraggioso. Sarà che vogliamo bene ai supereroi perchè ci insegnano che si può vincere sempre, di fronte a qualunque circostanza, se solo lo vogliamo davvero.
Parole più belle non potevi trovarle!! Mi associo in silenzio al tuo commento alla nostr supereroina!!
Debora…voi siete belle, non vedo l’ora di decidermi a fare un salto a Roma…baci!
E io lo sapevo che ti piacevano i supereroi e che ti sono simpatici e lo so che da qualche parte a me ignota anche tu nascondi una tuta magica che tiri fuori all’insaputa del genere umano che ti circonda cara la mia amica di sempre!!!Perché non ci incontriamo presto e ci aggiorniamo sui pianeti da salvare?:-D
Ps. Senti ma non è che mi faresti un corso di paniicazione??!! Com’è che a te vengono così bene e a me delle semplici baquette son uscite fuori una schifezza??
ci conto eh!
Ma certo che panifichiamo e lievitiamo 🙂 io in genere faccio l’esercizio di trasmettere le mie intenzioni all’impasto con la forza del pensiero e calore delle mani 😀 Finora è andata bene ma chissà devo ancora verificare se può diventare una regola certa 😀
Si, anche io sono sempre quì a leggerti. Perché le belle cose si vedono subito. Le tue foto che sorprendono la semplicità, e proprio per questo bellissime!, e le tue parole con il giusto pizzico di ironia.
Perché nessuno sa, quando parte, dove arriverà oppure come arriverà… il percorso, poi, è un altro mistero, ma il più importante.
Ecco, si, quella che ti sorride dall’altra parte della strada sono io.
Ulica 🙂
Ulica cara e a me i tuoi sorrisi, credimi, arrivano sempre anzi li sento tutti e fragorosi come se fossi dall’altra parte di una cornetta a telefono 🙂 Mi accompagni da così tanto che ci tengo tanto ad averti vicina vicina per vedere dove ci porterà questa strada che ultimamente sento meno mia e più tua, vostra e di tutti quelli che hanno voglia di percorrerla insieme a me!Grazie per i tuoi sorrisi:-)
Complimenti per la nomination!!! E’ una cosa bellissima! Io faccio il tifo per te 🙂
Alice, che dire, grazie infinitamente!Porterò il tuo tifo con me per farmi coraggio e vedere che succede 😉 Ti abbraccio fortissimo!
Ma che davvero l’uva fragola si trova pure essiccata?!?! Ed io che mi sentivo “ganza” a trovare i cranberries tutto l’anno in ogni dove! Riguardo alla nomination io faccio il tifo per te da oltreoceano (e valgo pure 1 e 1/2 !) conterà pure qualcosa?!?! Mi stupisco che tu ti stupisca, veramente non ti rendi conto di quanto sei brava!?!?!