Quando le more di gelso hanno incontrato il pollo, una situazione ‘bucolica’, e per certi versi oziosa, ci ha predisposto a credere possibili tutti gli abbinamenti del caso… anche quelli più improbabili.
Nei periodi di maggiore stanchezza fisica e mentale la città diventa ‘ostile’ e una forma di sopravvivenza al caos giornaliero, ce la offre la campagna sabina dove, per nostra fortuna, troviamo un piccolo rifugio immerso nei ‘rumori’ della natura: qui lo spirito si dilata, si espande e, per effetto di un prodigioso mimetismo, diventa verde!
Le varietà tonali di verde sono un invito irresistibile e, a seconda dell’albero da cui si vuole essere cullati, diventa possibile ritrovarsi ad ascoltare una nenia che placa o addirittura addormenta!
Io ho scelto un gelso… e lì sono rimasta: seduta a terra e, senza alcuna voglia di alzarmi, ho perso rapporti con il tempo. Solo quando i frutti più maturi hanno cominciato a colpirmi cadendo dai rami, raccoglierli è diventata la più paziente e rigenerante delle occupazioni: i pensieri se ne sono andati alla ricerca dei frutti più belli e l’amaranto è diventato per un pomeriggio il mio colore preferito.
La soddisfazione della raccolta mi ha portato a credere possibile convertire il generoso bottino dapprima nelle ricette più scontate fino ad arrivare a quelle più ‘temerarie’: ed ecco che dopo la marmellata e la granita di gelsi si è presentato anche un pollo!
Gli odori scelti per il pollo lasciavano presagire il giusto aroma di un arrosto ben speziato: praticando delle incisioni sulla pelle ho creato delle tasche in cui inserire la “finocchiella”: si tratta di una pianta che cresce spontaneamente nei prati incolti del Lazio e che, in piena estate, mette dei fiorellini gialli in cima ai rami verdi (ottima con carne di maiale).
Non del tutto soddisfatta ho rivestito il pollo di foglie di salvia che essiccando in cottura sono diventate l’elemento croccante del piatto. A questo punto le more hanno contribuito in dolcezza e acidità a creare il contrasto agrodolce che mancava: il tutto si è rivelato un’esperienza di sapore da ripetere!
Ricetta (quantità per due)
Ingredienti: due avancosce di pollo; 1 limone; ½ bicchiere di vino bianco (io Ribolla Gialla); due spicchi d’aglio schiacciati; olio evo; una manciata generosa di more di gelso; salvia (quanto basta a rivestire il pollo e possibilmente a foglia grande); rosmarino e finocchiella freschi.
Procedimento: rivestire una teglia con della carta da forno tenendo conto che i lembi serviranno a sigillare il tutto per una cottura ‘salva aromi’ al cartoccio. Dopo aver praticato delle incisioni sulla pelle, riempire le tasche con rosmarino e rametti di finocchiella e irrorare il pollo con il succo di limone; a questo punto rivestire il pollo con le foglie di salvia e versare olio a filo (due cucchiai). Schiacciare due spicchi d’aglio vestiti e collocarli insieme alle more sul pollo. Chiudere il tutto con i lembi della carta da forno e cuocere in forno già caldo a 220° (forno a gas). A metà cottura verificare lo stato della carne e se si presenterà asciutta allora quello è il momento di versare il vino e continuare la cottura questa volta scoprendo la carne per far rosolare bene la superficie.
Controllare di tanto in tanto e quando mancheranno pochi minuti salare il tutto.
Che sogno le more di gelso. L’ultima volta che le ho spiluccate 3 anni fa in un agriturismo dove’ero per il week end. Che tristezza vederle cadere tutte in terra senza nessuno che se ne preoccupasse. Avessi avuto più “coraggio” chiedevo alla padrona se potevo raccoglierle per portarmele a casa! Ad usarle per il pollo non ci avrei mai pensato, è un abbinamento che mi intriga assai. In genere amo la frutta nel salato. Bacioni, buona domenica
Un’esperienza sensoriale meravigliosa! Sia il ritrovarsi in mezzo a quel verde e a quei gelsi, sia profumare un banalissimo pollo con delle erbe così profumate.
Tutte e due le cose mi portano in un mondo lontano e rasserenante….buona domenica.
che bontà!!! ma per caso la finocchiella è l’elicriso? ha un profumo tra il finocchio, il misto del curry e la liquirizia?
il mio albero di gelsi è da 2 anni che si rifiuta di fruttificare…:-(((
Un caro saluto!
e
Federica
E’ vero hai ragione, questo fine settimana ho lottato con il tempo per raccoglierne il più possibile…poi ho capito che un telo sotto l’albero diventava tutto meno complicato e neanche una mora è andata sprecata!
Franci e Vale
E’ da due settimane che noi gamberi ci siamo dati alla vita di campagna e mi rendo conto che è proprio così: si ricreano nuovi equilibri, sani e più concreti 😀
Elisa
Non conosco l’altro nome della finocchiella, però dall’identikit sensoriale che mi proponi sembra proprio lei… è uno spettacolo: addirittura a Roma nei negozi specializzati vendono i fiorellini essiccati a caro prezzo; ecco perché ho deciso l’altro giorno di piantarne un bel pò 😉
mi hai portato con te: che descrizione meravigliosa…io anche non riesco a rinunciare alla bellezza rigenerante della natura. e che ispirazione il tuo pollo…grazie! 🙂
Credimi, questa volta non so cosa commentare prima:
-le fotografie sono stupende, luminose, colorate questa volta dalle
tinte naturali della campagna romana, che spettacolo i gelsi ricchi
di frutti ormai maturi, l’erbetta del prato tagliata al punto giusto per
solleticare il naso del cane che dorme beato.::::: e chi sta meglio di lui!!!!!
-E quel pollo così ben aromatizzato! Mai avrei pensato di aggiungere i
frutti di gelso oltre al solito limone nel pollo in cottura!
-Te l’ho già detto? mi piace come scrivi e quello che racconti, oggi ad
esempio avevo la sensazione di essere in campagna con te.
Brava, complimenti per tutto!!!!!!!!
More di gelso e finocchiella .. Si è aperto un nuovo mondo di colori e profumi incantevoli per aromatizzare il pollo! Come sempre la fantasia e la natura sono le maestre principali per connubi perfetti e sapori incantevoli! complimenti Paola una bellissima scelta:) buon inizio settimana un bacione:*
Valentina
grazie cara sei così gentile, mi fa piacere di averti fatto ‘viaggiare’ e soprattutto che il pollo sia stato una felice ispirazione! 😉
Antonella
basta basta troppi complimenti ;-D
Simona
Cara Paola, è vero natura e fantasia sono ottime alleate insieme 🙂 grazie mille!
mi sono innamorata. delle tue foto, del pollo, del post, di tutto quello che c’ è qui sopra… dell’ abbinamento pollo- more di gelso mai provato.. eppure è così invitante, sono convinta che mi piacerebbe molto..
mi hai fatto sognare…. :O*
Simona ‘bis’
oh Simona, perchè ti chiamo Paola se sei Simona?ti chiedo scusa…non so proprio dove rintracciare questo pasticcio illogico… forse la campagna non è riuscita a rigenerarmi del tutto ;-D scusami!
pici e castagne
cara signorina 😉 che bello saperti così a tuo agio qui dentro questo spazio!grazie mille! 🙂
Ciao, piacere mio!!! Che meravigliose foto, CATTURATA! Mi addentro nella tua cucina, che bello!
E.
Laura!!! chiedo venia:( nn so proprio perchè ho associato Paola.. e il bello è che prima di scriverlo ci ho anche pensato e detto si , si, mi ricordo Paola *_* ti auguro una buona giornata un abbraccio Laura cara spero mi abbia perdonato 🙂
Enrica
Grazie Enrica, sei la benvenuta! 😀
Simona
Tranquilla tranquilla, è normale capita anche a me, anch’io nel risponderti ho combinato un casino 😉
Dev’essere profumatissimo! Cosa darei per trovare le more di gelso! Un abbraccio e buon fine settimana!!!!!
Intrigante e dalle sembianze rustico-chic queesto pollo. Belle foto, complimenti ragazzi!
marifra79
e si profumatissimo, ed in effetti è vero un albero di gelsi può essere difficile da trovare… mi piacerebbe delle volte attuare uno scambio meno virtuale e più concreto spedire una torta ad esempio invece di fotografarla e farne solo annusare idealmente il profumo… presto mi inventerò qualcosa 😉
radicchio
cara Lucia il tuo modo di leggerci ci piace molto e sempre 🙂 grazie!