Polpette di sarde e uva passa

IMG_7564Polpette di sarde e uva passa sono già nel menù di Natale, sezione antipasti. L’ha deciso Silvia, il giorno in cui le ho messo da parte un cartoccetto di queste polpette non più calde e “ancora buone, anzi buonissime”, mi ha assicurato Lei alzando le sopracciglia a mo’ di sorpresa. Io e Silvia, speciale cognata ‘amica’, spesso ci alziamo da tavola insieme e ci ritroviamo a confabulare sul piacere delle nostre scoperte in fatto di cucina e così, via discorrendo, ci ritroviamo a scegliere l’occasione per la messa in opera dei nostri menù. Ecco cosa succede da tre anni a questa parte, un mese prima di Natale.

Quanto poi al ‘mio’ menù ideale, più che corrispondere ad un elenco di portate ‘in lista’, vorrei somigliasse ad un ‘intreccio narrativo’, con un tema portante, dei protagonisti credibili e convincenti, non necessariamente complessi a tutti i costi, ma affascinanti si, assolutamente!

Così ciò che più mi entusiasma dell’organizzare un menù è studiare le corrispondenze ‘amorose’ tra i sapori, i richiami di significato tra una portata e l’altra, le allusioni tra aromi e umori possibili. Ecco solleticare il palato, se è possibile, mi piace un po’ come tenere in sospeso la fantasia di chi mi ascolta, quando racconto qualcosa. Questo è il ‘potere’ che sento di avere nel momento esatto in cui scelgo cosa cucinare per qualcuno. E se a questo poi si aggiunge anche il piacere del poter evocare sensazioni e ricordi nei miei ospiti, sento di aver raggiunto la ‘sazietà’ più appagante.

Ma tornando alla ‘storia’ d’amore degli ingredienti di questa ricetta, uvetta, sarde e pinoli da sempre vivono ‘felici e contenti’ nella tradizione della cucina siciliana e pur trattandosi della storia di un ‘innamoramento’ così collaudato, la facoltà di decidere come potrà accadere c’è sempre: se con una cottura lenta e impalpabile come quella al vapore, se con lo sfinimento soffocante di un forno statico, se con una fritturina rapida quanto un colpo di fulmine. E io armata di una gigantesca padella anti aderente e di un termometro di precisione ho optato per quest’ultima!

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Ricetta tratta da La cucina siciliana di M.T. Di Marco, M.C.Ferré

Ingredienti (per 4 persone): 500 gr di sarde ( o alici); 200 gr di pan grattato; 50 gr di pecorino grattugiato (io, grana); 2 uova; una manciata di uva passa; un cucchiaio scarso di pinoli; sale; finocchietto selvatico (facoltativo); 1l olio d’arachidi per friggere.

Procedimento: pulire le sarde, quindi lavarle bene e tritarle con un coltello a lama larga e tenere da parte. Sbattere le uova con un pizzico di sale, unire il pangrattato e il formaggio, l’uvetta, i pinoli, il ficchietto tritato e infine il pesce. Formare le polpettine e friggere a 180° C. Tamponare con carta da cucina per eliminare l’olio in eccesso, spolverizzare di sale e servire calde.

19 thoughts on “Polpette di sarde e uva passa

  • Voglio che cucini per me, quanto lo voglio! Perchè tra una portata e l’altro so che troverei storie nascoste tra chicchi di sale, che giocano con le spezie e la frutta secca, rincorrono verdure, per poi tuffarsi in olio bollente e culminare nel piatto come fosse sempre Natale… 🙂
    Sai quanto apprezzo piatti “particolari” come questo che uniscono più ingredienti e tradizioni, con quella punta di gusto personale che significa per me estro, fantasia e libertà…
    Di corrispondenze amorose/culinarie sono sempre in cerca anche io, in fondo il cibo è come una persona, se ci pensi: deve conoscere, abbracciare, provare contatti con altri prima di capire se scatterà l’amore, se si diventerà amici, se avviene il famoso “click”, se è l’inizio di un cammino insieme…
    Ti abbraccio e… bentornata, ti aspettavo impaziente!

  • Che voglia mi hai fatto venire!!!!!!!!!!!!!
    Io che adoro le ricette semplici, proverò presto questa che
    hai pubblicato oggi. Sono polpette originali, visto gli
    ingredienti insoliti. Ho fiducia delle tue polpette dopo aver provato:
    le “cacio e ove” e quelle di baccalà che tra l’altro mangerò questa
    sera. Ti farò sapere presto, Grazie ed un bacio gamberetta!!!!!!!!!!!

  • Mi incuriosisce questo accostamento e non è detto che lo inserisca tra i miei antipasti caldi la Notte di Natale….. E già sono solita cucinare il pesce ….e quest’antipastino andrà bene! Mi manca la cucina in questi giorni ma sai perfettamente cosa sto’ preparando con la mia “amica”. Come al solito mi stupisci sempre!!!!!!!!!!!! Bacio a domani

  • Francesca
    Cara mia, ma lo sai che in me cresce la voglia di presentarmi un giorno e farti assaggiare qualcosa?che tutto sto parlare rende vano immaginare i sapori gli odori se poi non si passa all’assaggio!..allora pensavo almeno di cominciare con una crostata?;-) che dici? di quelle con la marmellata con ‘trucco’?

    Arianna
    Ah ma allora non sono la sola a ‘studiare’ già un menù!!!

    Antonella
    Buone!parli degli Acras?sono meravigliose, sono felice ti siano piaciute!

    Daniela
    Immagino quanto ti manchi la cucina in questo periodo, in cui per altro è mancata molto anche a me 🙂 ma vedrai il Natale ci ‘costringerà’ ad stringere un grembiule sui fianchi! 😉

  • Hai trovato tutte le parole che avrei voluto scrivere oggi e non ho ho scovato!
    Avrei voluto scrivere del perchè le mia caramelle di pasta fillo sono finite lì e invece mi sentivo muta…tu hai detto tutto quello che avrei voluto, detto di come dev’essere un menù di Natale e del perchè certe storie finiscono sulla nostra tavola…bravissima Laura!

    Un matrimonio interessante queste polpettine, per non dire bellissimo! 🙂

  • Manuela
    Grazie!sono senza parole e sai perché?Perché in realtà questo post è stato ‘difficile’ soprattutto da scrivere… perché quando passa un po’ di tempo spesso capita di non sapere come recuperare il filo del discorso che si è un po’ perduto: e io mi sentivo proprio così un po’ smarrita. E’ sicuramente questa la ‘storia nascosta’ dentro l’altra ‘storia’ quella che poi è venuta fuori e che si è persa tra abbinamenti e ‘innamoramenti’. Il tuo commento è importante per tutto quello che ti ho raccontato!E’ l’incoraggiamento al dialogo che più mi è mancato in questi giorni!:-) Grazie e un grande bacio!

  • Un matrimonio perfetto Laura.. dagli ingredienti alla cottura… Anch’io averei scelto una frittura… una chicca del genere va gustata fino in fondo, assaporando la croccantezza della superficie e la golosità della patina dorata… tra le altre cose se una frittura è realizzata ad arte, come in questo caso, da grosse soddisfazioni… le segno e magari le propongo a mamma, quest’anno il menu lo prepara lei:)
    un abbraccio e complimenti anche per le foto… rendono sempre perfettamente l’idea… essenziali, dirette e mangiabili..

  • Anche io mi divido il menu con mia cognata…quello della vigilia però 🙂 Mentre quello per Natale in genere me lo spartisco con mia mamma 🙂
    Ottime queste polpette, uno splendido modo per servire il pesce azzurro!
    Buon fine settimana

  • Simona
    Cara Simona, la verità è che io ‘adoro’ friggere e se potessi lanciare oltre che polpette anche i sentimenti o gli stati d’animo in una padella piena di olio scoppiettante lo farei, un modo come un altro per ‘sigillarli’ per sempre… Ti ringrazio sei sempre dolce e sono felice di sapere che ti sia piaciuto tutto tutto 🙂

    Elisa
    Elisa, ma allora anche tu cucini tanto tanto, perché anche io mi ritrovo in occasione della vigilia a dividere il menù con Silvia e per il pranzo del venticinque lo divido con mia madre!diciamolo: dividersi i menù per realizzarne comunque due è una bella impresa, e questo io e te lo sappiamo bene!;-) un bacio!

  • Come sai non amo cucinare ma mi fai venire la voglia di mettermi alla prova.
    Torta con le mele preparata oggi, ottima.
    Buona serata.
    Gabriella

  • Queste polpettine mi erano sfuggite! Mi fanno molta gola e spero di provarle presto 😉 Mi piace passeggiare tra i tuoi post vecchi, perchè tra una chiacchiera e l’altra trovo sempre qualcosa di buono con cui calmare la fame delle ventitrè 😀

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