L’ordine delle priorità

Da qualche anno a questa parte nello schema ripetitivo delle cose ci sono io, che esco dal lavoro ed entro in un vivaio. Poi chiamo casa secondo un ordine di priorità : per avvisare del ritardo, per sapere cosa c’è per pranzo, per chiedere una nuova buca in giardino.

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Caduta libera

“Mangiamo mele, soprattutto perché ci cascano in testa”. – Ha detto un giorno mio marito col piglio scientifico di chi  quasi quasi si arrende ad un principio di gravità. 

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Noi: ieri, oggi, domani

Cinque minuti alle tre del pomeriggio di uno degli ultimi giorni dell’anno, ho scattato una foto alla luce perpendicolare sulla Torre dell’orologio di Todi. In quel momento non pensavo a cosa sarebbe accaduto cinque minuti più tardi semplicemente perché lo ignoravo.  Qualche certezza del nuovo anno, invece, c’era già:

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Stereotipi di settembre

Il primo post di settembre è come quello del primo dell’anno. Ci devono stare dentro i nuovi propositi, le nuove aspirazioni e i nuovi progetti, purché tutto sia reso noto con una discreta ansia di prestazione e una certa titubanza che fa sempre molto modesti e scaramantici pure. 

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E la chiamano estate

Due anime si contendono la mia estate: una si bea di un’eccezionale casalinghitudine a oltranza, l’altra di una competizione canora tra me e Rita Pavone. Cantiamo, tutto il tempo, ‘Fortissimo’ e ovviamente anche il vicino ci sente, pur ignorando l’identità dei destinatari di questa sottil tenzone. E comunque, nel mio caso, non si tratta di […]

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Come un agretto, acremente

La poesia di questi tempi è possibilmente post(abile) o possibilmente no. In ogni caso possibile, o impossibile, io me la posto e riposto più o meno così: per lo più personalmente.

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