Nel preciso momento in cui avvolgo l’impasto del pane in un canovaccio fresco di bucato, guardo l’orologio, oriento la mia attesa per il tempo della lievitazione e mi viene voglia di ricominciare da capo. Riparto così direttamente dal lievito madre: affondo le dita nel barattolo appiccicoso di lievitazione, catturo una generosa quantità di pasta e riparto con acqua, farina, olio e sale. In genere le ricette con cui inganno l’attesa di una lunga lievitazione, mi procurano una soddisfazione immediata: questo è il caso, ad esempio, dei torcetti di semola con esubero di pasta madre.
Si tratta di uno sfizioso ‘rompidigiuno’ a cui, in questi giorni, mi sono dedicata con un certo divertimento anche se io in genere non ‘rompo digiuni’, semplicemente perché non digiuno mai… neanche per distrazione!
E comunque dopo un’ora scarsa di lievitazione basterà stendere l’impasto e optare per un sapore: io ad esempio ho scelto il ‘sentimento’ piccante dell’harissa. Quanto l’ho cercata prima di scoprire che l’avrei trovata al negozietto ebraico sotto casa!A questo punto tutto si risolve in un veloce esercizio di manualità: arrotolando tra le dita due strisce di pasta alla volta, si otterranno le simpatiche volute dei torcetti. Per un maggiore effetto di croccantezza è possibile usare solo farina di semola; per un risultato più rustico basterà scegliere farine integrali. Appena sfornate si accompagnano benissimo con un calice di buon vino. Ecco io le ho gustate esattamente così. Ricetta dei Torcetti di semola (ispirata e rivisitata nelle quantità da “Pasta madre” di R.Monastero)
- 200 gr di esubero di pasta madre ancora attivo;
- 100 gr di acqua tiepida;
- 70 gr di semola di grano duro;
- 70 gr di farina 00;
- 15 gr di olio evo;
- 8 gr di sale (io, quello integrale).
- Per condire harissa qb. (in alternativa zatar, acciughe, spezie, nocciole).
- Procedimento:
- sciogliere il lievito rinfrescato nell’acqua tiepida, quindi aggiungere le farine e amalgamare il tutto con un cucchiaio di legno.
- Non appena l’impasto avrà assorbito per bene la farina, aggiungere sale e olio.
- A questo punto amalgamare con le mani direttamente nella ciotola finché la consistenza dell’impasto non risulti elastica e liscia.
- Lasciar riposare per 1 h (non occorre cresca molto) in luogo asciutto. Subito dopo sulla spianatoia livellare l’impasto dello spessore di almeno 1/2 cm e con un pennello distribuire uniformemente la pasta di harissa.
- Con un matterello taglia pasta o una rotella per pizza ottenere delle strisce sottili e di uguale spessore.
- A questo punto arrotolare due strisce insieme nella forma di una spirale, ricavando dei ‘torcetti’.
- Sistemare questi in una teglia rivestita da carta forno e infornare a 200 °C per 15′.
Già, impossibile digiunare…
Marco
a te sicuramente si!;-)
Anche per me il digiuno è uno stato d’animo sconosciuto, ma i miei pranzi a volte si riducono ad una somma di rompidigiuno tra uns faccenda e l’altra.
Questi torcetti sono irresistibili,credo proprio che li farò miei al più presto!
Un abbraccio grande!
Manuela
Uh che belli i pranzi ‘rompidigiuno’ mi piacciono perchè ho la sensazione che durino di più 😀 e cmq io lo sapevo che con questa ricetta avrei solleticato la tue dita a sporcarsi di farina 😉 allora aspetto di vedere questi torcetti da te!Un bacio!
Sai raccontare la lievitazione con… lievità! 🙂 E mi fai venire sempre più voglia e curiosità di sapere cosa si prova… quindi sì, arriva presto con quel barattolino e io ti faccio trovare pronta la spianatoia!
Bello sapere concretamente e realmente come è fatto quel negozietto ebraico (la mia pasta brick è ancora in frigo!), immaginarti mentre varchi la soglia e ti dirigi verso quello che ti serve… e suggerisci poi alle amiche! 😉
Il sapore dell’harissa mi è ancora sconosciuto ma quel rosso regala passionalità solo a guardarlo…
Francesca
Cara Frà, ultimamente staccare lievito madre dai polpastrelli e poi strizzarlo tra i palmi nell’acqua in cui verrà sciolto fino a nuovo impasto è antistress!Brava il negozietto ebraico, ti ricordi che carino?dobbiamo trovare il modo di usare la pasta brick magari le dedicheremo un po’ di attenzione durante il tempo di lievitazione dei torcetti, che dici?L’harissa è pungente e intenso pur senza una particolare sapidità, immagino sia sorprendente soprattutto su carne e pesce!Ti mando un bacio!
Ciao Laura, innanzi tutto buon anno, certo era meglio se gli auguri ce li facevamo di persona…..chettelodicoaffà! Sono sicura che ci saranno altre occasioni, spero molto vicine, magari in primavera o quest’estate, abbiamo deciso con Francesca che questa volta ceneremo tutti insieme sotto il portico al tramonto, staremo bene e ci divertiremo!!!! Spero che il camper stia bene e anche tu!
Sono anch’io alle prese con il lievito madre, anche se io sono una pivella confronto a te, mi sembri molto esperta! Brava, ti abbraccio
maddy
Anch’io non digiuno mai ma mangio spessissimo fuori pasto…. È perché mangio poco…ma spesso!! 🙂 questi torcetti sarebbero perfetti anche perché ho un barattolino di harissa in frigo che aspetta solo di essere usato! 😉
Maddy
Cara Maddalena assolutamente dobbiamo rimediare e penso che portico e tramonto ci stiano benissimo a fare da cornice al nostro incontro 😉 non vedo l’ora!!! Il camper al momento è in Umbria, pensa un po’!:-( ma noi gamberi non ci perdiamo d’animo soprattutto quando c’è di mezzo Arezzo 😀
Ps no non ci credo che sei una pivella, Francesca si sta ancora leccando i baffi per il trattamento che le hai riservato!Io sono una pivella in fatto di lievito madre, ed è per questo che se sono riuscita io può farcela chiunque!Un bacio grande grande!
Chiara
Chiara sorrido perché io mangio ‘tanto’ e ‘spessissimo’ ed è l’unico modo che conosco per restare lucida e presente a me stessa: non sono solo golosa ma anche ingorda!se hai un barattolino di harissa sai quanti torcetti per i tuoi fuori pasto?Ti avverto con questa roba si rischia di mangiare ininterrottamente un’intera giornata!;-) Fammi sapere quando li avrai provati!
cara laura, le persone che amano il cibo mi piacciono, mi piacciono tanto! e le lievitazioni lente, pure, mi hai fatto venire una voglia…non vedo l’ora di potere di nuovo. un abbraccio. felice anno nuovo!
Valentina
Vale!che bello quando passi di qua!:-) ma lo sai che le lievitazioni lente e lunghe si prestano ai tempi di una neo mamma che veglia sui sogni belli della propria bimba!non vedo l’ora di rivederti all’azione, ti aspetto!;-)
Ciao Laura! mi sono rivista un po’ le (troppissime) ricette che mi sono persa ed eccomi ora qui…
Ammiro sempre chi riesce a gestire e a far vivere il lievito madre, io purtroppo ho avuto un’unica esperienza e, ahimé, non è andata benissimo!
Digiuno?? … non conosco questa parola! 🙂
Un abbraccio!
Elisa
Ciao Elisa!E’ un piacere sai, sapere che girovaghi e recuperi tutte le ricette perdute! 🙂 Riguardo il lievito ero convinta anch’io che non facesse per me e in effetti se penso alle ricette realizzate molte sono pensate per lo smaltimento dell’esubero… questa è la spia del mio difficile rapporto con lui;-) credo sia il timore di vederlo moltiplicarsi e raddoppiare nel frigo a portarmi ad approfittare di ogni occasione possibile per impiegarlo. Dai non ti scoraggiare, datti un’altra possibilità e fammi sapere come va!Un bacio grande!
Cara Laura,
Ho letto il tuo post qualche giorno fa…ed eccomi qua! Devo dire che la quantità di harissa che usi (vedi foto), beh, mi spaventaaaaaaaa!!!! Ma è molto forte il risultato finale? La harissa la uso, ma poca, pochissima ogni volta… Forse devo farmi coraggio, eh?
Un abbraccio,
Donatella
Cara Donatella lo so hai perfettamente ragione: ormai spennello con generosità condimenti su tutto ciò che mi capita a tiro, anch’io mi sorprendo e delle volte mi spavento da sola 😉 ma credimi il risultato finale è veramente convincente!Osa pure e vedrai!Un bacio!!!
Sai cosa ti dico allora…? Mi butto e provo, mi hai convinta e poi mi piace così’ tanto preparare cose sfiziose al posto dei soliti salatini che si trovano in commercio (brutti e secchi, mi spiego?). Un bacio!
Donatella
A questo punto, mi metto in attesa di sapere se i risultati ti sembreranno convincenti!;-)
E’ leggere di quali momenti magici regali l’atto della panificazione che m’incuriosisce ogni giorno di più, e mi sta avvicinando piano piano all’intenzione di provare, questa (magari senza motivi validi) temutissima ma affascinantissima pratica.
Anche se dovessi cominciare, prima di dedicermi alla pasta madre sicuramente ne passerebbe, che in questo momento della mia vita non avrei il tempo necessario da da dedicarle, ma spero di sconfiggere comunque la paura nei confronti dei lieviti in generale 😉
L’harissa mi piace tantissimo, gli stuzzichini da aperitivo altrettanto, e sono sicura che questi grissini mi farebbero impazzire!
Mi piace questo posto, tornerò spesso 🙂 a presto,
Peanut
Peanut
Ciao Peanut benvenuta!:-) Pensa che proprio poco fa prima di venire qui a scriverti ho rinfrescato il mio panetto speciale, le mie mani sanno ancora di lievito e sai una cosa anche questo è un odore un po’ magico perché porta verso cose buone. Io non pensavo di avere la voglia e i tempi per organizzarmi riguardo la panificazione e invece proprio la possibilità di ripartire le varie fasi (rinfresco – impastazione – lievitazione- cottura) di riposo in più gg rende il tutto più facile di quanto si pensi. Mi fa piacere sapere che ti è piaciuto passare da queste parti, questo vuol dire che ti aspetterò con piacere appena troverai un’altra ricetta che ti piace!:-)