Tutto è zuppa: i fagioli misti in ammollo nell’acqua, il farro, il miglio, i cavoli neri di Rolando ma anche i tappeti di ghiande sotto il giallo delle foglie, delle querce, del mio inverno e del mio letargo. Ecco, il mio letargo.
E appunto il mio letargo, altro non è stato che quello del mio caro amico gambero, confinato in una Russia di riferimento per riflettere e rivedere aspetti e sembianze di una nuova essenzialità sovietica!
In realtà, e in tempi non sospetti neanche a noi ‘Russi’, quando ho chiesto a Sara come sarebbe stato ritrovarsi un po’ diversi e rinnovati, lei mi ha risposto: “E’ come tagliare i capelli: se uno non va mai dal parrucchiere, l’aspetto resterà sempre… quello di sempre”. Tutto qui e niente di nuovo.
Cara Sara, se solo tu avessi saputo che io sono quella della frangetta rifilata col trinciapollo davanti allo specchio del bagno, forse un esempio del genere non l’avresti fatto!Magari ne avresti scelto un altro.
O forse, avrei fatto bene io, a raccontarti di quella volta che mio marito per invogliarmi a incontrare un parrucchiere si è messo alla ricerca di quello col nome più letterario che c’è: Leopardi… di nome, e non di fatto, appunto per servirmi…
Ed in effetti quella volta mi è successo di accomodarmi e attendere il nuovo aspetto di là di uno specchio che mi guardava con aria interrogativa… o forse l’aria interrogativa era la mia. Ora non ricordo precisamente com’è andata, ma è stata la stessa volta in cui smontata dalla sedia sgabello della mia metamorfosi, decisi di puntare tutto sullo sguardo perché tanto i capelli non c’erano più e se n’erano andati via insieme al mio caro aspetto di sempre. E anzi no, non erano andati lontano, erano il tappeto frondoso ai miei piedi, lo “scalpo già nostalgico” proprio del mio aspetto di sempre!
Certo però che questa volta in effetti, è stato diverso: mi è successo di accomodarmi e di scoprire che l’aspetto di sempre, o meglio quello da sempre atteso, era proprio quello che doveva arrivare da mani esperte, che un blog non si rifila e si accomoda con un trinciapollo né tantomeno con un parrucchiere, neppure se ha un nome letterario.
Insomma in questo caso l’esperienza bella di un rinnovamento si è espressa tutta nell’intento di trovare quell’essenzialità che a me piace: solo foto e scrittura al centro di un’unica colonna portante e, magari, al centro dell’attenzione: la mia e quella di chi ha il piacere di leggermi.
Al bando i fronzoli e più fronde per tutti: quelle dei miei alberi, ovviamente, per servire “ricette & vicende” tra i colori del mio paesaggio preferito.
Ecco come è andata che sono rimasta ferma, buona buona ad attendere gli sviluppi di quello che sarebbe stato. Forse qualcun altro al mio posto avrebbe continuato a cucinare, fotografare e scrivere, io no. Non ci sono riuscita. Forse perché il blog mi ha insegnato a scrivere nel presente, del presente. E, ovviamente, per chiunque di questo ‘mio presente’ voglia far parte insieme a me.
Sara e Patrizia mi hanno aiutata a tradurre in un linguaggio sconosciuto idee e sembianze di un aspetto nuovo che non avrei trovato da sola, ringrazio loro per questo e anche tutte le persone che mi hanno atteso e mi hanno scritto nei giorni di assenza forzata ordinando ‘gamberi da lettura’ appena possibile!
A queste ultime dedico il risultato della mia nullafacenza più creativa di questo periodo: la zuppa che ha trovato l’accordo perfetto tra i colori e aromi del mio nuovo anno. Felice di ritrovarvi tutti!
Ricetta zuppa invernale di legumi misti, cereali e cavolo nero.
Ingredienti per due: 250 gr di legumi misti secchi; 1 tazzina da caffè di farro; 1 tazzina da caffè di miglio, 7-8 foglie di cavolo nero; 1 spicchio d’aglio, 1 rametto di rosmarino; 4 cucchiai di olio evo + un pò; 1/2 bicchiere di latte; 1/2 litro di acqua bollente o brodo vegetale; sale e pepe qb.
Procedimento: lasciare un’itera notte i fagioli in ammollo, il giorno dopo lessarli in acqua con foglie di alloro. Non appena i fagioli raggiungeranno la giusta consistenza scolarli e tenerli da parte. Tostare in una padella il miglio e successivamente lessarlo insieme al farro. Sbollentare le foglie di cavolo nero e assicurarsi diventino tenere.
A questo punto in una casseruola dal bordi alti lasciar soffriggere aglio e rosmarino, quando l’olio sarà profumato eliminare l’aglio e il rametto di rosmarino e aggiungere i fagioli lessati. Dopo averli insaporiti con l’olio caldo, sfumare con un po’ di latte e attendere il bollore. Aggiungere le foglie di cavolo nero tagliate grossolanamente e aggiungere l’acqua. Coprire con un coperchio e lasciar cuocere a fuoco lento per 20′. Quando l’acqua si sarà ritirata, con un minipimer a immersione frullare parte dei fagioli e le foglie di cavolo, facendo attenzione a lasciare una parte dei fagioli interi.
Rimettere sul fuoco, facendo in modo che la zuppa raggiunga una consistenza cremosa. Non appena la consistenza sarà meno liquida aggiungere i miglio e il farro lessati. Spegnere il fuoco e lasciar riposare la zuppa. Servire calda con una spolverata di parmigiano grattugiato grossolanamente e una spolverata di pepe nero.
Il tuo nuovo taglio è bellissimissimo (scusami la licenza letteraria) e non poteva che essere così! Ti ho aspettata tanto, ogni giorno facevo capolino tra queste pagine per vedere se il taglio era stato ultimato e ogni giorno cresceva la mia curiosità nei confronti della nuova te! Sono in totale ammirazione e appena finisco di scriverti vado a farmi un giretto tra le altre pagine 🙂
A proposito di trinciapollo, lo sai che io sono anni che non metto piede da un parrucchiere? Faccio tutto da sola (e forse si vede, mio malgrado…) ma è un bel modo per sentirmi artefice di quel che succede sulla mia testa, un po’ come in cucina 😀
La zuppa è meravigliosa, sa di buono e di casa… Perchè si, qui da te mi sento proprio a casa mia 🙂
Un bacio enorme e bentrovata!
Virginia cara Virginia, che bello! sapessi quanto sono felice ed entusiasta!Questa mattina non ero nella pelle aspettavo di ‘riaprire’ il mio timido gambero al web ed è successa una cosa buffa e sorprendente: lui è tornato da solo!Nel senso che invece di spuntare il necessario per renderlo pubblico ad una determinata ora lui era già lì!:-D Poi in realtà questa mattina ho capito che oltre all’attesa di un nuovo gambero russo la cosa che mi è mancata in assoluto sono stati proprio i vostri commenti, che belli tutti!Il trinciapollo è fantastico per i cappelli anche meglio delle forbici da sarta di mia nonna anche se pure quelle poto… chissà, proverò!Ti abbraccio forte forte!
Un grande ciaoooo e ben tornata con questo nuovo aspetto…. bellissimo! Semplice, elegante e che lascia molto spazio alla fotografia. Mi piace!!! 🙂
Mi piace anche la zuppa… buona e invitante in questa stagione.
Ti aspettavo con questa “nuova” faccia e anche io sono molto felice di ritrovarti! 🙂
Strano, ma questa volta sono di poche parole…
Un grandissimo abbraccio,
Ulica 🙂
Ulica!Da quando i miei piatti si accordano con i colori dell’inverno e del paesaggio in genere io ti penso, sai?ho la sensazione che sia il tuo occhio a guidare il mio 😀 Le tue parole non sono mai poche e anche i tuoi puntini di sospensione per me equivalgono al forte abbraccio di due persone che non hanno bisogno di aggiungere nulla ad una bella stretta!Grazie mille!;-)
finalmenteeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
voglio essere la prima a commentare questa splendida nuova veste grafica, che ovviamente come potrai intuire mi piace molto per l’essenzialità e la pulizia..
una nuova casa che trovo perfetta per le tue bellissime foto e le tue fantastiche storie..
e poi non potevi ri-cominciare con un piatto migliore.. una bella zuppa!
a presto amica mia, congratulaizoni per il nuovo taglio di capelli di questo spazio che amavo già moltissimo prima (e lo sai) e ora se possibile ancora di più…
Barbara bella!:-D che bello il tuo grido!esprime la mia stessa gioia nell’essere di nuovo qui, nel mio travestimento preferito!Lo sapevo che avresti apprezzato questa essenzialità, ma soprattutto cara mia sapevo che avresti apprezzato l’idea di mangiare una zuppa e così non mi sono limitata solo a cucinarla ma ti ho anche aspettata! ;-D Un bacio enorme!
Carissima Laura, la tua bravura è prorompente e meritava una veste degna: speriamo di averti accontentata in questo percorso, pur fra mille ostacoli! Probabilmente hanno ragione coloro che dicono che ciò che si ottiene con fatica è sempre più apprezzato: in bocca al lupo per tutto ciò che di buono questo nuovo “abitino” ti porterà!
Grazie mille Sara, tu e Patrizia mi avete regalato una cucina nuova di zecca, ecco valga questo esempio per rendere il profondo senso di euforia che mi ha accompagnato tutta la giornata e che mi accompagnerà a lungo!Grazie mille a voi!
Noi ti aspettavamo, non sai quanto. Anzi vi aspettavamo. Perché tra una chiacchiera e un’altra, ormai quasi vi confondiamo, siete complementari, non so se rendiamo l’idea. Non c’era ricetta migliore per inaugurare questo nuovo vecchio angolino, grafica diversa ma intenti rassicuranti, quelli di sempre. Bentrovati quindi. I vostri affezionatissimi, Ale e Gigi (parliamo all’unisono, voi sapete)
Alessia
Alessia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!Tu lo sai quanto sono felice 😀 E anche quello che dici mi rende felice e così, usando il plurale che ci sta molto bene, io ti dico che si noi siamo complementari e voi, cara mia, ancora di più!;-) Dì pure a Gigi che la sua opera è stata immortalata e presto sarà famosa su questi schermi!:-D Vi abbracciamo nell’attesa di stringerci più forte davanti un buon bicchiere!;-)
Sono davvero felice di ritrovarti. Ti aspettavo già da un po’ e mi sono munita di pazienza, così come si attendono le cose belle.
Direi che attendere di andar dal parrucchiere ne è valsa la pena, il tuo nuovo taglio sembra proprio fatto su misura per te! E ti sta bene sai?
Semplice ma raffinato!
Ti stringo forte e in bocca al lupo Laura.
Melania, grazie mille 😀 sono felice di ritrovarti ma non avevo dubbi visto che le persone belle sono quelle che sanno esserci anche nell’attesa 😀 e tu ovviamente lo sei. Sono felice ti piaccia questa veste, senza della quale quest’ultimo mese non sono riuscita a girare molto, abituata come sono al mio carapace preferito 😀 Ti abbraccio e grazie mille per la tua attesa, che io ho sentito!;-)
mia cara Laura, sapessi quanto ho (abbiamo) atteso questo momento! non ti nascondo che non c’è stato giorno durante il quale, seppur affaccendata e presa dai miei mille, decisamente prorogabili e prorogati, impegni, non abbia battuto sui tasti della mia tastiera “ricetteevicende.com”, impaziente di “riavere fra le mani” quel romanzo/quaderno di ricette online che tanto amo e che tanto mi fa sognare. E ti confesserò che io, seppur spaventata dai cambiamenti, sono sempre davanti allo specchio, con un paio di forbici in mano, a spuntarmi frangette che poi mi pento di aver tagliato, vista la mia imprecisione – e che poi, puntualmente, riprendo a tagliare io stessa, fidandomi soltanto delle mie mani poco fidate –
non so cosa fermarmi ad ammirare con sguardo sognate per prima: se il nuovo taglio del blog o la zuppa, la zuppa o il nuovo taglio…
Marta dolce Marta, in questo tempo mi sono resa conto che il travestimento da ‘gambero russo’ non era solo un semplice ‘costume di scena’ ma una vera e propria maschera con annessi super poteri!!!!!!!E si che l’ho capito tardi, quando mi sono ritrovata senza carapace… e ecco che non sono stata più capace di sperimentare una ricetta né fare altro, perché scrivere o fotografare senza ‘gamberi’ in giro per casa non è la stessa cosa. Sono contenta di essere tornata con l’abito giusto e adatto a questa occasione di festa 😀 I cambiamenti spaventano tanto anche me ed è per questo che in genere mi preferisco anch’io le mie mani tremanti piuttosto di quelle più sicure degli altri, anche se devo dire che in questo caso è stato bello affidarsi 😀 Ti/Vi abbraccio forte forte come sempre!:-D
Bellissimo il nuovo aspetto, e bellissima la ricetta. Ma la cosa più importante è che lo sguardo, la poesia, la leggerezza, il sogno… Quelli sono sempre gli stessi di sempre, che non deludono mai!
Grazie cara Giulia!Che bello quello che mi dici e non sai che piacere sentirti dire che il nuovo abito non esclude, né tradisce tanta parte di quella identità a me più cara! 😀 Grazie mille, le tue parole sono un bell’incoraggiamento!:-D Ti abbraccio!
Adesso che ho un po’ di respiro posso finalmente lasciarti il mio messaggio. Finalmente ci sei di nuovo! Avevo proprio voglia di ritrovarti! Devo dirti che questo tema ti rispecchia molto, non è cambiato nell’essenza, è stato solo tirato un po’ a lucido per ritrovare una nuova brillantezza, che comunque c’era già, nelle foto, nei racconti. Adesso il tuo blog è una finestra aperta, non sai per quanti giorni sono venuta qui nella speranza che la tenda si fosse levata (oddio si dice? All’orecchio mi suona bene, ma ho qualche dubbio)…va beh, ci siamo intese! Bentornata. Mi hai fatto venire voglia di zuppa e proprio adesso ho sul fuoco bietole fresche e cipollotti, tra poco aggiungo farro e legumi.
Un bacio grande
Fra
Francesca bella! già, sono di nuovo qui felice di esserci ma soprattutto felice di ritrovarvi tutti 😀 Sono felice di sapere che riscontri una somiglianza tra me e questo stile, perché in un certo senso quello che più desideravo era disporre di un ‘luogo’ che rispecchiasse il più possibile il mio modo di essere… che credo sia quello dell’essenzialità 🙂 Secondo me tu lo avevi capito dai tempi in cui chiacchieravamo proprio di questo 😉 Secondo me il tuo orecchio funziona bene o almeno funziona come il mio e ti dirò che funziona anche come il mio occhio che non desiderava altro che ‘guardare dietro quella tenda’ e toglierla appena possibile 😀 Immagino che anche la tua zuppa di bietole e cipollotti possa avere il sapore che meritano i ‘giusti’ tra corse settimanali e riposi agognati della domenica, spero quanto prima di trovare l’occasione di dedicarci a quel progetto a sei mani che vede in ballo pasta fatta in casa, arrosto e torta di mele!