“Zuppa d’inverno”

"Zuppa d'inverno"

“Una zuppa d’inverno”. Un bel titolo ho pensato: forse nella mia testa un’associazione romantica, che so, a “Un cuore d’inverno” con cui ho palpitato nel mio breve periodo di cinema francese. Poi c’è stata anche “Una rosa d’inverno” uno dei primi romanzi d’amore con cui ho ingannato l’attesa dei primi innamoramenti. E allora mi sono chiesta: “perché mai prima che l’inverno finisca, il nome della zuppa più ricorrente nel mio ‘piatto d’inverno’ non può essere quello di ‘una zuppa d’inverno’?

Un titolo, insomma ci voleva. E ci voleva soprattutto per un piatto senza ricetta, frutto cioè della pioggia battente dei giorni che hanno preceduto il ritorno del generoso sole romano. Si perché a Roma il sole c’è sempre per tutti e in tutte le stagioni, a meno che a dargli il cambio non arrivi la pioggia che ha la  caratteristica di presentarsi inaspettata e assillante. Una pioggia, insomma, fin troppo petulante: di quelle capaci di smontare ogni ‘decoro’ delle apparenze rispettabili nel giro di pochi secondi. Ed in effetti io il decoro l’ho perso proprio così, in pochi secondi. Si è trattato della mattina in cui ho dovuto accettare l’idea e l’emergenza di mettere le mie scarpe zuppe sui termosifoni di una classe, insieme a quelle dei miei alunni. Così quella mattina mentre Beatrice “tanto gentile e tanto onesta” appariva a Dante, io mi mostravo per la prima volta nella veste insolita e sgargiante dei miei calzini a righe davanti a 26 studenti.

Ecco perché tornata a casa ho sentito il bisogno di trovare un po’ di riparo e conforto in qualcosa di caldo, di buono e familiare allo stesso tempo, qualcosa per cui gli ingredienti non mancano mai, perché ci sono sempre nel frigo e nella dispensa. Quelli appunto di una zuppa d’inverno.

Ricetta “zuppa d’inverno” tratta dall’inverno ‘avanzato’ nel frigo e di quello ‘stipato’ in dispensa

Ingredienti (dosi per due): 1 patata gialla grande; 2 -3 spicchi di zucca; 1 scalogno; 1 rametto di rosmarino; 1 crosta di parmigiano; 1 manciata di lenticchie rosse decorticate; 5- 6 foglie di cavolo nero; 2 fettine di pane raffermo; sale e pepe qb; 3 -4 cucchiai d’olio evo; in aggiunta parmigiano a scaglie (facoltativo).

Procedimento: portare a bollore 500 ml di acqua e nel frattempo in un’altra casseruola riscaldare l’olio, lo scalogno tritato finemente, 2 grani di pepe e il rametto di rosmarino. Quando l’olio comincerà a profumare aggiungere la patata tagliata a dadini e successivamente la zucca (tagliata anch’essa in dadi). A questo punto versare l’acqua bollente sulle verdure e lasciar sobbollire a fuoco basso per 15′ circa, finché la zucca e le patate non cominceranno a disfarsi. Subito dopo aggiungere il cavolo, le lenticchie, il pane, il sale e le croste di parmigiano. Lasciar cuocere a fuoco basso, fino a raggiungere una consistenza densa, quasi come quella di una ribollita. Non appena tutti gli ingredienti saranno ben amalgamati servire con parmigiano a scaglie o grattugiato, una spolverata di pepe e un giro d’olio a crudo.

9 thoughts on ““Zuppa d’inverno”

  • Laura ma che bello, apprendo solo adesso che sei un insegnante, un lavoro che ammiro moltissimo, e che fortunati i tuoi alunni ad avere un insegnante come te! La zuppa d’inverno scalda il cuore io la amo e non ci potrei mai rinunciare… bacio Manu

  • Dai, non ci credo… praticamente ieri abbiamo pensato e scritto quasi la stessa cosa, ognuna con il suo stile… 🙂 Se non è affinità questa…
    Io zuppe così le mangio anche tiepide in primavera e le trovo buonissime, condite con quel filo di olio a crudo finale che mi piace tantissimo, che traccia un sentiero di bontà in più…
    “Un cuore in inverno” è un film che andrebbe rivisto prima che la stagione voli via, quando i piedi si mettono ancora sotto la coperta e un maglione di lana ci stringe fino al collo… ricordi anche la locandina, quanto era bella?
    Buon inverno che resta, sono felice di farne parte… 🙂

  • che bello leggerti così di prima mattina..una mattina quasi primaverile ma questa sera, perché no,la zuppa può essere una bella soluzione!

  • Emanuela
    Grazie Manu!é vero lavorare in mezzo ai ragazzi è un bel privilegio, pensa che anche loro leggono e sperimentano le ricette tratte dai blog e quando qualche mamma prepara un buon dolce per la ricreazione non manca mai una porzione anche per me. E si la zuppa d’inverno è stata una bella ‘amica’ con cui ci è piaciuto replicare anche per la facilità della preparazione ma immagino tu ne sappia più di me in fatto di zuppe, voi toscani avete una sapienza speciale su piatti come questi!

    Francesca
    Visto?Che ti avevo detto?La locandina non me la ricordo ma il film mi fece soffrire così tanto… mi rividi così tristemente nel personaggio di lei :-/ meno male la vita mi ha portato verso dinamiche relazionali, diciamo, più mediterranee rispetto a quelle di ‘concetto’ così care ai francesi 😉 e adesso cara Frà non ci resta che aspettare la primavera!;-)

    Maria Cristina
    Eccolo un buon piatto vegetariano!!ho intenzione di applicarmi molto di più su ricette del genere e se ti va da sperimentare al più presto insieme a tavola con tutto il resto della tribù;-)

    Chiara
    E si questa zuppa mi sta accompagnando anche in queste giornate in cui il sole è tornato a fare capolino, comincio a pensare che oltre alla zuppa in sé ciò che mi conforta è l’idea della zuppa a prescindere 🙂 un bacio a te!

  • Questa è una gradevolissima super zuppa quattro stagioni
    escluso agosto. L’hai fotografata in uno scenario romanticissimo,
    deve essere una bontà. Hai unito degli ingredienti che sicuramente
    avranno sprigionato un aroma buonissimo per tutta la casa!!!!!!!!!!!
    “Una rosa d’inverno” è un bellissimo libro che lessi e rilessi anche
    io tanti anni fà.Mi fa piacere che è piaciuto anche a te.Baci!

  • Antonella
    E no!;-) questa è la zuppa d’inverno e non 4stagioni 😉 comunque si l’aroma si diffonde con rapidità fino alla porta d’ingresso, poi s’incanala per la rampa delle scale e scende fino al quarto piano dove abitano Andreina e Renzo. Quando li incontro in ascensore ormai la prima domanda che mi fanno è “ma quanto era buona la zuppa d’inverno?perché noi l’abbiamo solo annusata!” 🙂

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